Scorre sul video una doppia Italia una è tutta cuore e Faltra è dramma di Ugo Buzzolan

Scorre sul video una doppia Italia una è tutta cuore e Faltra è dramma Scorre sul video una doppia Italia una è tutta cuore e Faltra è dramma Ancora l'Italia del recente passato In due trasmissioni rievocative, una stasera su Raluno, Trent'annl della nostra storia, e Finché dura la memoria dopodomani sera, giovedì, su Raltre. Quale sia stato il criterio che ha messo in piedi Trent'annl della nostra storia non è chiaro. Forse la convinzione di attirare un vasto pubblico offrendogli la storia sul piatto dell'intrattenimento di tipo rivistatelo con molte canzonette e amenità varie. Il risultato, salvo rarissimi momenti, è di una superf lclalttfc che, puA causare sconcerti, equivoci e confusioni. Mar» tedi scorso, ad esempio, le figure di Pio XII e di Giovanni XXIII sono state accomunate da un elogio celebratorio che usava più o meno le stesse parole. L'ottica è sempre quella del «ricordo affettuoso», del «tutto, allora, andava bene» per cui si è lodata la stabilità del governi democristiani senza approfondire minimamente 11 quadro politico e 1 suol contrasti di fondo, e lo sconvolgente fenomeno dell'Immigrazione è stato accennato appena nel corso di una fe- sticclola con canti e danze come se si fosse trattato di una visita di gente del Sud (.Da tutte le parti d'Italia' ha precisato 11 conduttore per non far torto-a nessuno) alle città industriali del Nord per una gita di piacere (proprio due sere dopo, sulla stessa Raluno, Gianni Agnelli, interrogato da Biagl, ha parlato con franchezza dell'Immigrazione come di un terrore di valutazione' della classe dirigente imprenditoriale dell'epoca). La scorsa settimana era di scena 11 '58. stasera 11 '59, ma certamente il tono accomodante e confor- mfata noto caiffwefif : >z4&*dAltra musica, dopodomani, con l'ultima puntata di Finché dura la memoria, sugli Anni 60, realizzata da Francesco Mesciti con la consulenza di Lietta Tornabuoni. d&K^atà bloctìrt&;*pècula- Non è che qui lo spettacolo non ci sia: Naselli è un regista che sa tenere in piedi, vivo e teso, un «racconto» anche se fatto di Interviste e filmati di repertorio. Ma qui — in primo plano — c'è la sostanza, ossia l'analisi dei fatti — o un tentativo serio di analisi, compatibilmente con lo spazio — e c'è una forte carica polemica. L'altra settimana è stata esaminata la situazione politica sociale: boom sprecato, dramma dell'immigrazione ('Deportazione biblica in condizioni disumane' l'ha definita Diego Novelli) : ricerca zione edilizia, fermenti golpi sti ecc. Stavolta nel mirino è la cultura degli Anni 60, dalla pittura alla moda, dalla musica all'editoria, dal cinema alla tv, nel suol aspetti obiettivamente positivi e in quelli negativi, preparatori di un processo di omogeneizzazione e mercantilismo, e quindi di una complessiva perdita di identità culturale: a questo proposito, nel finale, si ascoltano le severe parole di due cattolici, sia pure di diverse posizioni, quali Testori c Bettettini, per 1 quali 1 «favolosi» Anni 60 non erano affatto favolosi. Un programma incisivo, aperto al dibattito, utile sotto ogni punto di vista: è una rievocazione con il ragionamento e non con il «cuore in mano» che è sempre ambiguo. Ugo Buzzolan

Persone citate: Diego Novelli, Francesco Mesciti, Gianni Agnelli, Giovanni Xxiii, Lietta Tornabuoni, Naselli, Pio Xii, Testori

Luoghi citati: Italia, Italia'