Quell'italiese firmato «Drive in»

Quell'italiese firmato «Drive in» Quell'italiese firmato «Drive in» E' finito l'altra sera con la quarta puntata antologica il secondo ciclo della rivista «Drive in» su Italia 1. Questo secondo ciclo è apparso meno pimpante del primo soprattutto perché macchiette o schemi si sono ripetuti. Comunque un effetto sul costume l'ha ottenuto: mentre I padri occhieggiavano la popputa Lory Del Santo, I figlioletti hanno ascoltato le freddure di Benischi, Greggio e soci, le loro frasi senza senso, le forzature di sintassi, gli spericolati neologismi, e li hanno incorporati nella parlata quotidiana. Grave? Vent'anni fa era accaduta la stessa cosa con le storpiature grammaticali di Pepplno De Filippo-Pappatone In «Canzonlssima», e accade tuttora con gli slogans pubblicitari più sbracati. In questi casi c'è sempre qualcuno che grida all'attentato al «corretto italiano». Niente paura, è roba che passa in fretta, fra un palo di mesi del guasti di «Drive In» non resterà traccia e i ragazzi saranno pronti ad assimilare dalla tv altre scemenze. U. bz. Beni seni e D'Angelo, due tra i protagonisti di «Drive in»

Persone citate: D'angelo, De Filippo

Luoghi citati: Italia