L'oro rubato era subito fuso e trasformato in lingottini

L'oro rubato era subito fuso e trasformato in lingottini Insieme a 7 tossicomani, arrestati due negozianti di via Barbaroux L'oro rubato era subito fuso e trasformato in lingottini 1 carabinieri, oltre ai giovani che facevano i furti, hanno anche smascherato i ricettatori e sequestrato crogiuolo e stampi • Prese di mira solo gioiellerie con ingresso blindalo e azionato elettricamenie ! >t> i"OitBhQ tflOllKTl 7 Si avvicinerebbe al miliardo il bottino complessivo delle decine e decine di furti compiuti dalla banda di tossicomani sgominata, l'altro giorno, dai carabinieri del nucleo operativo. Messi alle strette dalle prove raccolte dal militari del maggiore Lotti, molti degli arrestati, tutti dai 19 al 26 anni, tra cui le due gemelle Giuseppina e Piera Racca, hanno raccontato le tecniche adottate per svaligiare gioiellieri, ottici, benzinai e super-' mercati, e messo nei guai un negoziante di via Barbaroux 14 e il suo ex socio dove finiva la maggior parte dei bottini. I due uomini, Raffaele Nardella e Franco Inzitari, di 37 e 31 anni, sono stati arrestati, su ordine di cattura del sostituto procuratore Corsi, per ricettazione. Nel retrobottega del negozio di bigiotteria i marescialli Roy e Falcone hanno trovato un crogiuolo per fondere i monili d'oro e trasformarli in lingottini, numerosi plateux a «rotolo» accantonati e svuotati del prezioso contenuto e un pacco di ricevute del monte dei pegni. Gli investigatori sono con- vinti che, proprio al monte dei pegni i due ricettatori impegnassero i gioielli di più difficile smercio ottenendo cosi, e in modo legale, un guadagno decisamente superiore alle «tariffe» praticate nel mondo della ricettazione (una percentuale Infima rispetto al valore). Di gioielli nelle mani di Inzitari e Nardella ne devono essere passali parecchi a sentire le testimonianze degli stessi arrestati. 'Sceglievamo solo gli orefici che avevano la porta blindata e azionata da un impulso elettrico — hanno raccontato Roberto Magnotta, Roberto Blasco, Silvano Brla, Marco Cappelli, Michele Barbera e le gemelle — Uno di noi entrava e chiedeva di vedere alcuni gioielli. Appena l'orefice portava i preziosi, un complice si presentava all'ingresso. Era tutta una questione di tempismo: il commerciante andava alla porta e veniva bloccato dal nuovo arrivato, mentre chi era in negozio arraffava tutto ciò che poteva e correva in strada. A questo punto si richiudeva la porta in faccia all'orefice che rimaneva con un palmo di naso*. Una tecnica che ha dato buoni frutti, ad esempio, nell'oreficeria Serena di via Borgaro 39 (50 milioni), in quella di via Nizza 83 bis (80 milioni) e in corso Buenos Aires dove furono razziati due plateaux di gioielli, mentre In corso Sebastopoli i tossicomani rimediarono sono una collanina d'oro. Roberlo Blasco e Roberto Magnolia, due degli arrestati per il traffico di oro rubato