Famiglia di 5 persone asfissiata nel Padovano

Famiglia di 5 persone asfissiata nel Padovano Monselice, uccisi da esalazioni di una caldaia Famiglia di 5 persone asfissiata nel Padovano ^ÀDoW^WftraflP sgrazia provocata dalll'ossido di carbonio, la quarta nel Veneto, da novembre: una famiglia di cinque persone è stata distrutta dalle esalazioni di un impianto di riscaldamento a Monselice. La canna fumaria che convogliava i gas di scarico dalla cantina si è intasata e l'ossido ha invaso l'appartamento. Luciano Masiero e la moglie Gina Muncrato, entrambi di 39 anni, e 1 figli Giusi di 13 anni, Terry di 11 e Nadir di 5 stavano dormendo. Le esalazioni di gas tossico avrebbero svegliato Luciano Masiero 11 quale si è alzato per tentare di dare l'allarme, ma è crollato nel bagno.. I Masiero erano molto conosciuti nella zona, in quanto titolari di un distributore di benzina «Gulf. e di un bartrattoria situato al piano inferiore della loro villetta, sulla circonvallazione di Monselice. Il locale dei Masiero era frequentato soprattutto dagli autotrasportatori, che lo consideravano un luogo di ritrovo abituale. La morte dei cinque è slata scoperta da Graziano Berlin, 23 anni, addetto alla pompa della benzina, il quale, insospettito dall'assenza del proprietario, è salito al piano superiore della casa e ha avvertito un forte odore di gas. dòn l'aiuto di Alessandro Osetto. 24 anni, nipote di Luciano Masiero, è riuscito a entrare nell'appartamento, invaso dal fumo e dal gas, tentando invano di prestare soccorso alla famiglia. Luciano Masiero è stato trovato disteso nel bagno, la figlia Giusi è morta ai piedi del letto, mentre Gina Munerato e i piccoli Terry e Nadir sono morti mentre dormivano. Secondo i primi accertamenti la morie delle cinque persone è stata provocata dall'ossido di carbonio fuoriuscito dall'impianto di riscaldamento alimentato a gasiil magistrato inquirente' ha deciso di aprire un'inchiesta. Negli ultimi mesi, nel Veneto, sono avvenuti altri quattro incidenti analoghi. Tra i più gravi, il 16 novembre 1984, la fuga di ossido di carbonio a causa della quale morirono, a Caldogno (Vicenza), Marino Rodighiero, di 41 anni, e la convivente Rosetta Facchinello. di 31. I corpi furono trovati dalla figlia della donna, Michela, nella cucina dell'abitazione in cut i due vivevano da alcuni anni. Proprio in cucina si trovava la stufetta dalla quale era uscito il gas tossico. Il 30 novembre successivo, a Locara di San Bonifacio (Verona) un'intera famiglia fu distrutta da una fuga di gas causata dalla rottura di un tubo della caldaia. Il venditore ambulante Valentino Frigotto di 44 anni, la moglie Iselle di 40. i figli Corrado di 15 anni e Riccarda di 11 furono trovati da un vicino di casa privi di vita nel loro letti. Il 3 gennaio di quest'anno, le esalazioni di una stufa a gas uccisero due giovani, Mauro Rossi di 29 anni di Milano e Aurelia Roverscala di 30 di Pavia, all'interno di un camper parcheggiato vicino al lago di Misurina (Belluno). (Ansa)