Bombii ai magazzini inglesi Un morto e 14 feriti a Parigi di Enrico Singer

Bombii ai magazzini inglesi Un morto e 14 feriti a Parigi In pieno centro un minuto dopo l'apertura: è Tira? Bombii ai magazzini inglesi Un morto e 14 feriti a Parigi Sull'ingresso secondario di Marks and Spencer (già vittima di attentati), vicino alle Galeries Lafayette - Quattro rivendicazioni giudicate però poco attendibili PARIGI — Un boato ha fatto tremare, Ieri mattina, uno del quartieri più centrali di Parigi. A due passi dal Teatro dell'Opera, una bomba di grande potenza ha ucciso una persona e ne ha ferite 14. Uno degli ingressi del magazzino Maria and Spencer è stato polverizzato. L'obiettivo dell'attentato era proprio il negozio della catena britannica: un'azione terroristica che ha avuto, dopo alcune ore, quattro rivendicazioni (Alleanza Rivoluzionarla Caraibica, action Directe, Collettivo Internazionale di Lotta contro la Disoccupazione e Al Pataft-Conslgllo Rivoluzionarlo), cui però la polizia non crede. Erano le 9,31 quando è esploso l'ordigno, il magazzino aveva aperto soltanto da uh minuto, 1 primi clienti stavano entrando dalle grandi porte a vetri che si affacciano sul Boulevard Haussmann e da quelle che si aprono sul retro, lungo la stretta rue Des Mathurins. Ed è qui che era stata piazzata la bomba. A terra sono rimaste 15 persone, anche alcuni passanti appena usciti dalla stazione del metro che è di fronte al magazzino. I dipendenti di Marks and Spencer sono stati i primi a soccorrere i feriti. Poi sono arrivati pompieri, ambulanze, polizia. Le condizioni di cinque delle persone investite dallo scoppio sono apparse subito gravi: ustioni e fratture. Una di loro, Léonard Rochas, guardia giurata, è morta nel pomeriggio in ospedale. Sembra che, insospettito, avesse tentato di aprire il sacco con l'ordigno. Due sono in gravi condizioni. Tra 1 feriti anche due cittadini inglesi. Chi sono i terroristi? La prima pista è stata quella di Action Directe, il gruppo che un mese fa ha assassinato il generale René Audran. Action Directe, che il 15 gennaio annunciò la sua fusione con 1 terroristi tedeschi della Raf, ha compiuto molti attentati dinamitardi, ma sempre contro sedi militari (Nato e francesi) e contro posti di polizia. E ha sempre rivendicato dopo pochi minuti le sue azioni, o le ha firmate con scritte .j4D» in vernice nera. Marks and Spencer sembrerebbe più il possibile obiettivo di un altro tipo di terrorismo. La catena di grandi magazzini è quasi un simbolo dell'Inghilterra: fondata da Michael Marks e Thomas Spencer nel 1926, ha 260 ne¬ gozi in Gran Bretagna e ne ha aperti sei in Francia. Quello di Parigi, di fronte ad altri due famosi grandi magazzini (Galeries Lafayette e Printemps). occupa quattro plani di un palazzo, per 5 mila metri quadrati, e vende prodotti Inglesi, sia di abbigliamento sia alimentari. I terroristi nordirlandesi dell7ra. si ricorda a Parigi, hanno già colpito questo tipo di negozi: l'ultima volta. Harrods, a Londra. Un'altra ipotesi segue la pista del terrorismo palestinese, dell'imprendibile «Carlos» soprattutto. Il fratello dell'attuale presidente della catena Marks and Spencer, Joseph Edward Seif, sfuggi il 30 dicembre 1973 a un attentato che .Carlos» rivendicò poi in un'intervista. Ma sono tutte ipotesi, e la polizia non esclude neppure moventi di criminalità comune: contro lo stesso negozio di Marks and Spencer sono stati già compiuti due attentati dinamitardi (nel '76 e nell'81) che fecero soltanto danni materiali e non furono mal rivendicati. Negli ultimi tempi c'erano stati molti falsi allarmi: telefonate che minacciavano bombe inesistenti. Ieri, nessun preavviso, e la tragedia. Enrico Singer Parigi. Un vigile del fuoco e una commessa portano i primi soccorsi a una donna ferini nello scoppio

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