Durbé: «Sono indignata» e respinge il trasferimento di Omero Marraccini
Durbé: «Sono indignata» e respinge il trasferimento Durbé: «Sono indignata» e respinge il trasferimento DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LIVORNO — Vera Durbè. protagonista con il fratello Darlo delle manifestazioni per 11 centenario di Amedeo Modigliani, è stata sollevata dall'incarico di coordinatrice delle gallerie livornesi Villa Maria, dove avvenne lo scandalo dei falsi Modi, e del museo Fattori. Il provvedimento, della giunta comunale adottato su richiesta della Procura della Repubblica, parla di .trasferimento», ma la Durbè non lo accetta. Amareggiata dalla vicenda Modi, in precarie condizioni di salute (fu colpita da malore e ricoverata in ospedale quando si fecero avanti i tre studenti Ferrucci, Ghelarducci e Lurldiana, autori della burla), ritiene di essere al centro di una macchinazione. .Ho sempre fatto il mio dovere — ha detto —. Respingo il trasferimento. Nel inio incarico ritengo di avere svolto sempre un buon lavoro in tredici anni ». La Durbè ha ricevuto la comunicazione da una delegazione comunale composta da due assessori e due funzionari. Del gruppo faceva parte anche l'assessore Claudio Frontera, responsabile del settore culturale. L'anziana donna ha mostrato sorpresa e indignazione, quindi ha subito presentato richiesta all'ufficio personale del Comune per una .aspettativa» di tre mesi. La giunta comunale si è riservata di decidere sulla base delle condizioni di salute della dipendente. La richiesta, cautelativa, della Procura della Repubblica è conseguente all'inchiesta giudiziaria in corso nel confronti della stessa Vera Durbè, del fratello prof. Dario Durbè, già direttore della Galleria d'Arte Moderna di Roma (sollevato dall'incarico per ordine ministeriale), e del fotografo romano Angelo Titonel, per l'ipotesi di reato, di avere cercato di accreditare, come autentiche, false sculture attribuite ad Amedeo Modigliani, cioè le «famose» teste pescate l'estate scorsa nel Fosso Reale, risultate poi fasulle perché eseguite per burla dai tre studenti universitari e per «provocazione» verso i critici d'arte dal pittore Angelo Froglia. Omero Marraccini
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