Perché quelle rivelazioni? di Claudio Giacchino

Perché quelle rivelazioni? Le accuse del mafioso pentito al processo delle tangenti Perché quelle rivelazioni? Profonda eco tra avvocati e giudici alle gravi affermazioni fatte in aula da Pietro Dimo contro*l'ex parlamentare psi Froio - «Offrì 500 milioni per uccidere Zampini» - Accanto alle sdegnate smentite dell'interessato, resta una domanda: «A chi giova tutto ciò?» Quando meno te lo aspetti, ecco 11 colpo di scena, l'affermazione stupefacente, la rivelazione che semina sconcerto e gli Interrogativi: •Perché questa nuova sorpresa? A chi giova?'. Il processo per lo scandalo delle tangenti sembra proprio essere un'Inesauribile fontana di meraviglie: l'ultima è zampillata fuori dall'udienza di martedì mattina. Doveva essere un'udienza tranquilla, dedicata all'escussione di alcuni testi. Invece, in aula deflagrava contro Franco Froio, amministratore delegato della Si taf (la società che gestisce 11 traforo del Frejus) ed ex onorevole del partito socialista (lo fu sino al 1979), l'accusa: mNelìa primavera del 1983 mi o//ri primo 100-200 milioni, poi mezzo miliardo perché organizsassi l'assassinio di Adriano Zampini: A pronunciare queste frasi è stato Pietro Dlmo, 35 anni, pugliese di Gas tei lane t a, reo confesso di spaccio di droga e attualmente in carcere per associazione per delinquere di stampo mafioso. Costui, pentito minore della mafia, ha accusato pure un dirigente della SI taf, Giovanni Desiderio, direttore a Bardonecchla del traforo: mFroio mi disse che lui era interessato alla morte di Zampini: E ha aggiunto: •i'Yofo mi fece l'offerta tramite Antonio Esposito, mio ex socio nella ditta di pulizie "PulTopno" che lavora anche per la Sitaf: Froio (nel processo deve rispondere di concorso morale In corruzione) era in aula. Calmo e laconico, ha smentito tutto: ^Menzogne assurde-; nel pomeriggio ha denunciato Dlmo per calunnia e si è dimesso dalla Sitaf e dal psi- Desiderio, che è estraneo al giudizio per le tangenti, ha presentato analoga denuncia contro Dlmo: mSon ho mai parlato con lui, non riesco a spiegarmi il motivo delle sue accuse tanto assurde quanto infamanti-. La clamorosa rivelazione di Dlmo complica questo già complicato processo e ne Invelenisce ancóra di più 11 clima. Perché il pm Vltarl ha voluto la testimonianza del pentito? All'Interrogativo 11 rappresentante dell'accusa ha risposto: ^Bisogna ascoltarlo per appurare se è bugiardo o no. Sé ci fosse la probabilità, anche minima, che le sue sono tutte menzogne, significa che contro il processo è stato architettato un complotto-. Era giusto far venire una persona In un'aula di tribunale e chiederle di rivelare cose coperte dal segreto Istruttorio in quanto su di esse è aperta un'indagine che nulla ha da spartire con le tangenti? Inoltre, ed é l'aspetto più delicato: è lecito permettere ad una persona di profferire pubblicamente contro un'altra affermazioni di tale gravita quando la loro veridicità o falsità è ancora tutta da dimostrare? Tra gli avvocati ed 1 magistrati, chi dice di «si», chi di «no»: 1 favorevoli all'audizione del pentito parlano di -provvedimento di.trasparente limpidezza, necessario per sgombrare il campo dai sospetti-. I contrari, di -un colpo basso dell'accusa-, di -omicidio morale di Froio-, di -ennesimo esemplo della totale distorsione del diritto operata dalla cultura del pentimento-. La vicenda raccontata da Pietro Dlmo, anche se dovesse risultare provata, non si configura come reato poiché la legge non punisce le Intenzioni: al massimo, se gli Inquirenti acquisissero un convincimento di colpa, potrebbero proporre (al sensi dell'articolo 115 del codice penale) una misura di sicurezza Alberta vigilata, confino) contro chi tali Intenzioni manifesto. Claudio Giacchino

Persone citate: Adriano Zampini, Antonio Esposito, Franco Froio, Froio, Giovanni Desiderio, Zampini