Dove lo sport è ancora una fiaba

Dove lo sport è ancora una fiaba EHI^BZEIi j Giochi Invernali riportano l'agonismo ad una dimensione umana Dove lo sport è ancora una fiaba Sci, fondo, hockey, pattinaggio: prove tecnicamente interessanti ma anche goliardiche - Da Belluno a Cortina gli atleti uniti in una vera fratellanza senza frontiere - Nebiolo: «Non c'è concorrenza con l'Olimpiade» DAL NOSTRO INVIATO BELLUNO — A inaugurare l'Universiate della neve è salito da Roma, fra una votazione e l'altra per le -visentlnladi; il vicepresidente del Consiglio, Forlani, accompagnato dalla Falcucci, ministro della Pubblica Istruttorie. Bormio, campionati mondiali di sci alpino, voleva Pertini o Craxi, o Logorio, o Nicolazzi, alla fine ha avuto Forte che è ministro per i Rapporti con la Comunità europea, dicastero anomalo per la manifestaeione, anche se fortunatamente lui è uomo di nevi in guanto sciatore di fondo e valtellinese d'adozióne. «Il fatto è — dice Primo Nebiolo, presidente mondiale dello sport universitario, oltre che dell'atletica leggera mondiale e intemazionale — che la nostra manifestazione ha un peso politico enorme, gli studenti sono la classe dirigente di domani e non c'è governo che non avverta questo». L'Universiade dal 1977 ricuce il mon¬ do sportivo squarciato dal boicottaggio olimpico africano o americano o sovietico. Cosi è stato con Sofia, 1977 appunto, con Bucarest 1881, cosi sarà quest'estate a Kobe, Giappone, con intanto Quest'anticipo invernale nel Bellunese (interessati alla manifestatone, iniziata il 16 per concludersi il 24, il capoluogo, Nevegal, Alleghe, Cortina, Feltre e Ponte nelle Alpi). Sono 650 atleti di 30 nazioni, i sovietici ritrovano gli americani, ci sono l cinesi e all'inaugurazione eccoli vicini ai sudcoreani, ci sono anche i libanesi, con la loro bella bandiera ornata dal cedro. Le gare sono ora tecnicamente interessantissime, ora goliardiche, cioè belle e povere. Dipende. La gente riempie soprattutto gli stadi del ghiaccio, a Belluno e a Feltre. Il programma ha sci alpino, sci nordico, hockey, pattinaggio. S'inaugura lo •short track-, la pista corta, il futuro del pattinaggio di velocità. La spesa complessiva è di 2 miliardi e 100 milioni, l'undicesimo parte del bilancio della Valtellina mondiale. La parola universiade è nata nel 1959, con l'edizione torinese di quelli che allora si chiamavano Giochi mondiali universitari. Partecipò e vinse un certo Livio Berruti, in batteria eliminò un cinese, Chen Chia-uan, che fece poi i dieci netti. La Cina era fuori dal do (1866), ma diceva disia queste gare. Da allora sempre una crescita, Universiadi ospitate da tutti i continenti fuorché l'Africa, di nuovo a Torino nel 1970. La manifestazione di questi giorni nel Bellunese serve per preparare Kobe estiva, dove Urss e satelliti spediranno i migliori loro atleti, magari fatti studenti in pochi giorni, per compensarli della rinuncia a Los Angeles 1984. Kobe spenderà, dicono, quasi 2 mila miliardi, usando l'Unlverslade per farsi anche un'autostrada nuova, 16 stadi, 2 Palazzi dello sport, 1 villaggio per gli atleti. Ci sarà pure il calcio, le discipline saliranno a dieci. «Nessun pericolo di gigantismo, però — dice ancora Nebiolo —, sapremo contenerci, noi lavoriamo per l'Olimpiade, per lo spirito olimpico, non in concorrenza con l'Olimpiade». Davvero l'Universiade rischia di essere una delle poche fiabe residue nel mondo dello sport. Belluno e Cortina (stavolta per le Universiadi è Cortina in provincia di Belluno, non viceversa, come accade per tante altre realtà turistiche, economiche della tona) sono piene di bandiere, la gente partecipa, vengono offerti grappini a cinesi e libanesi. C'è anche chi in gara scia male, chi pattina peggio, ma non' importa. Possibile che qualcuno venga contrabbandato come studente, però mal che vada qui studia sport, amicizia nello sport, materie sempre più inconsuete e difficili. Gian Paolo Ormezzario