Sindona ora attacca Pettini «Molti di più i fondi neri Iri»

Sindona ora attacca Pettini «Molti di più i fondi neri Iri» Seconda udienza dedicata alla deposizione dell'ex banchiere Sindona ora attacca Pettini «Molti di più i fondi neri Iri» «Ho documenti, nomi, importi» - «La banda Bordoni mi ha sottratto almeno cento milioni di dollari» - Il «cinismo» del Banco di Roma - Un malore dell'imputato e il rinvio a domani MILANO — «A questo punto della mia esposizione devo parlare di Giuseppe Petrilli, l'ex presidente dell'Iti, che opponendosi all'intervento del Banco di Roma ha determinato il crack della mia banca. Ho già comunicato al giudice istruttore di Roma, Ernesto Cudtllo, alcune riflessioni sullo scandalo dei fondi neri dell'Iti, che sono ben più dei 300 miliardi riferiti dalla stampa. A mio giudizio nelle indagini svolte a Milano su questo argomento vi sono omissioni che vanno chiarite'. Dopo due ore di monologo praticamente ininterrotto, Michele Sindona, giunto al secondo giorno di interrogatorio, ha lasciato cadere la frase nell'aula fattasi Improvvisamente silenziosa e attenta. Con questo asso nella manica, sfilato al momento giusto, l'ex banchiere ha Impresso un colpo d'ala al processo che stava ormai riducendosi ad un'arida esposizione di cifre e dati, dove le due verità di accusa e difesa si affrontano senza intendersi. Agganciando il suo caso a quello dei fondi neri dell'Ir!. Sindona cerca non tanto di sfuggire alle prove che sino ad oggi lo Incastrano per la bancarotta, ma per lo meno di coinvolgere 11 Palazzo romano nella sua storia sotto l'aspetto delle responsabilità politiche. •Ho documenti, nomi, importi, tracce ben precise sui fondi neri dell'Iri — ha aggiunto Sindona — ma mi occorre il tempo necessario per studiare la deposizione di Petrilli qui al processo e per far arrivare alcune carte dall'America: Ora tutte le Ipotesi diventano credibili: o si tratta di una «sparata» di Sindona non nuovo al colpi di scena, oppure egli possiede veramente elementi in grado di far luce sul caso Iri e intende vendicarsi di Petrilli a distanza di dieci anni. E' vero che Sindona lasciò l'Italia nell'estate del 1974 e che da allora é sempre vissuto di quanto gli hanno' fatto «ape- re gli amici, ma è anche vero che i fondi neri dell'Iri esistevano da parecchio tempo. Secondo un prospetto sequestrato dagli Inquirenti In casa del presidente di Mediobanca, Fausto Calabria, alla fine del 1973 1 fondi neri dell'Iri ammontavano a 131 miliardi, cui se ne aggiunsero altri 60 nel 1974. 'Dirò dei falsi e delle truffe che hanno visto Petrilli come protagonista per conto di partiti politici. L'ex presidente dell'Iri sapeva che io ero al corrente di questi fatti sin dagli Anni Settanta •■ Sulla capacità di Sindona di trovare documenti anche In posti esclusivi ha dovuto concordare anche il presidente della Corte, quando l'imputato gli ha mostrato un prospetto dal quale risulta che alla fine del 1974 sul conti svizzeri di Carlo Bordoni c'erano ben 40 milioni di dollari •frutto delle rapine compiute da Bordoni presso le mie banche; ha precisato Sindona. •Lei ha superato il segreto bancario svizzero — ha riconosciuto la Corte —, a noi l'Unione di Banche Svizzere queste carte non le avrebbe date certamente'. Per 11 resto Sindona ha impostato la sua linea di difesa su due argomenti ben precisi: la «banda Bordoni» ha provocato il dissesto iniziale del gruppo con la sottrazione sistematica di almeno cento milioni di dollari; su questo fatto si è innestato il Banco di Roma che ha scaricato sulla banca grosse perdite anche proprie. -Tanto — ha commentato Sindona — il Banco di Roma sapeva che la Banca d'Italia avrebbe coperto il buco della mia banca, e perciò ha voluto cinicamente guidare il gioco sino in fondo.. Verso l'una e mezzo, dopo tre ore di discussioni, Sindona ha avuto un lieve malore per la stanchezza e ha lasciato l'aula appoggiandosi a due robusti militi. La terza giornata del suo Interrogatorio, prevista per oggi, è rinviata pertanto a domani. Si prevede che in questa occasione arriveranno le contestazioni dell'accusa. Gianfranco Motlolo

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