Sboccia il privato sulla stampa cinese

Sboccia il privato sulla stampa cinese Una cantante pop, Deng in cucina, fatti di cronaca; come la riforma cambia il giornalismo Sboccia il privato sulla stampa cinese DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — Cambia l'assetto economico cinese grazie alle riforme introdotte lo scorso ottobre e sta gradualmente cambiando anche il giornalismo cinese. Il via al nuovo corso è stato dato da una intervista telefonica durata ben 53 minuti alla famosa cantante pop di Taiwan, Teresa Teng, pubblicata dal Giornale della Gioventù cinese. Teresa Teng, che ha appena concluso una tournée in Giappone, è famosa in tutta l'Asia, ma fino a poco tempo fa le sue canzoni èrano proibite in Cina perché considerate spiritualmente «inquinanti». Uscita in prima pagina, l'intervista ha destato scalpore anche perché, per la prima volta in un organo cinese di stampa, si sono lette notizie sulla vita privata di una star, non piccanti ma 'sciocchezzuole, tipo «è una. ragazza adorabile, di gusti semplici, preferisce abiti di colori chiari, ogni giorno fa un'ora di Jogging». Queste 'frivolezze' possono anche servire a alleggerire un po' il tono della stampa periodica, ma il problema di fondo che soltanto in questi giorni è stato apertamente dibattuto è quello della libertà di stampa e del diritto di cronaca. Un fotoreporter del giornale Pechino sera due settimane fa è stato malmenato dai poliziotti di guardia a una mostra di prodotti dell'industria leggera perché, avendo visto che una donna era svenuta e nessuno le prestava soccorso, era andato a chiamare un taxi per portarla all'ospedale: tornato in taxi, i poliziotti gli hanno impedito l'ingresso dicendo che «non erano fatti suoi». Il fotografo però ha cominciato a scattare foto della donna svenuta, abbandonata per terra sulla neve, e del poliziotti che, infuriati, gli hanno strappato la macchina fotografica e distrutto la pellicola. Subito un funzionario della mostra ha telefonato al giornale chiedendo che la notizia non venisse riportata in quanto i poliziotti non aveva¬ no fatto altro che il loro dovere. Pechino sera, il giorno dopo, è invece uscito con la cronaca dei fatti in prima pagina. Immediatamente l'Associazione giornalisti cinesi, che conta oltre 3000 membri, ha espresso le sue rimostranze per l'accaduto, sottolineando che non era la prima volta che casi del genere accadevano e che era ora di proteggere legalmente i giornalisti sottoposti a troppe pressioni, anche dall'alto, per tener celati «fatti sgradevoli». «Vogliamo che ci sia riconosciuto 11 diritto di criticare apertamente le cose che non vanno e chiediamo che 11 mestiere di giornalista venga considerato con più rispetto dalle autorità», ha detto il presidente dell'Associazione. Dal 1981, quando alcuni giornalisti professionisti vennero licenziati e incorsero in seri guai per avere espresso le loro opinioni in .giornali a grandi caratteri' scritti a mano e affissi al 'muro della democrazia', che ebbe breve vita, la stampa cinese ha dato segni di sempre maggiore vitalità e appaiono sempre più frequentemente articoli che denunciano casi di corruzione da parte di pubblici funzionari. Mai però prima d'oggi era accaduto che si avesse notizia di uno scontro diretto tra giornalisti e forze dell'ordine. Sei dei poliziotti che hanno malmenato il fotoreporter sono stati espulsi dall'arma e altri tre sono stati condannati a una riduzione della paga per 6 mesi. In meno di venti giorni la stampa ha denunciato tre casi di violenze o tentativi di corruzione nei confronti di giornalisti. «Forse siamo sulla buona strada», ha detto uno dei giornalisti che hanno partecipato all'Assemblea. La buona strada prevede anche un giornalismo «pettegolo»? «Ce la sentiamo di correre 11 rìschio di un po' di frivolezza», sostengono i giornalisti cinesi, fino a poco tempo fa rigidamente imbrigliati. •Abbiamo letto su un giornale di Hong Kong che Deng Xiaoplng è un ottimo cuoco. Perché non potremmo publicare anche noi qualche indiscrezione sul privato degli uomini politici? Alla gente queste cose interessano e I giornali devono vendere, altrimenti falliscono. Sono queste le nuove regole derivanti dalle riforme. Non vogliamo avere giornalisti disoccupati per eccesso di serietà». Renata Pisa

Persone citate: Deng Xiaoplng, Renata Pisa, Teresa Teng

Luoghi citati: Asia, Cina, Giappone, Hong Kong, Pechino, Taiwan, Tokyo