Sindona torna al processo «Rivoglio i miei miliardi»

Sindona torna al processo «Rivoglio i miei miliardi» Per oltre quattro ore ha spiegato, accusato, promesso prove Sindona torna al processo «Rivoglio i miei miliardi» Ha ricostruito come si arrivò al fallimento della Banca Privata - «Non mi sono mai appropriato di una lira, sono stati gli altri a derubarmi» - Denuncia omissioni del pm e dei liquidatori MILANO — »Sono venuto in Italia per scagionare i miei collaboratori accusati e condannati Ingiustamente, per recuperare le decine di miliardi che mi hanno sottratto, per ottenere giustizia». Cosi, con una battuta provocatoria, Michele Sindona ha Iniziato ieri mattina a deporre nel processo che lo vede principale responsabile del crack della Banca Privata. A chi se lo attendeva stanco, provato da 13 giorni di digiuno, con la memoria Indebolita dall'età (si avvicina ai 65 anni), fiaccato da cinque anni di carcere, l'ex finanziere di Patti è apparso invece Infaticabile, scattante, con 11 sorrìso sulle labbra, pronto alla battuta, dotato di una memoria di ferro. Per quattro ore e mezzo ha tenuto banco, raccontando la sua verità sul crack, polemizzando con gli avvocati, Impartendo alla Corte lezioni di alta finanza quasi si trovasse all'Università e non sul banco degli Imputati, accettando scambi di battute con 1 giornalisti. Immancabilmente vestito di scuro con la cravatta a puntini neri su fondo grigio argento, Sindona ha dato sfoggio di una loquela rapida e Incisiva, accompagnandola con una mimica espressiva del volto e con gesti teatrali delle mani. Soltanto il continuo movimento degli arti Inferiori e 11 ritrarre 11 collo all'indletro, quasi per sfuggire a un cappio Immaginarlo, dimostravano la tensione in¬ qtacFsavteessprqdsrdccfsrptrsrdqrIBsm terna e la voglia di parlare, di esporre la sua versione del fatti, di primeggiare come una volta. Certo è che, a differenza di quanto è avvenuto negli Stati Uniti (dove di fronte a prove schiaccianti non ha mai aperto bocca durante il processo per 11 crack della Franklyn), qui in Italia la sua strategia processuale sembra agevolata da alcune lacune verificatesi in fase di istruttoria e da nuovi elementi emersi nel dibattito. Ad esemplo, Sindona ha insistito sul perché In dieci anni non sia mal stata realizzata una perizia contabile da parte dei revisori indipendenti su quanto è rimasto del crack della Banca Privata. E poi, vi sono episodi verificatisi durante la gestione del Banco di Roma nel perìodo lugliosettembre 1974 che si prestano a essere attaccati da una difesa agguerrita. Per questo Sindona, che certamente è 11 miglior avvocato di se stesso, ha aperto il fuoco con una serie di richieste aventi lo scopo di demolire le certezze dell'accusa. Per prima cosa ha detto che l'attuale collegio si deve astenere dal giudicarlo, perché già si è espresso sul suol collaboratori; poi, questo processo deve venire unificato con quello in fase istruttoria che riguarda l'ipotesi di concorso In bancarotta da parte del Banco di Roma; Infine ha sollecitato 11 rinvio di tre mesi del processo per dargli tempo di procurarsi alcuni documenti, «/n subordine — ha poi proposto con molta deferenza — chiederei una cella meno umida, sa, signor presidente, per via di certi dolori reumatici che mi fanno soffrire». Nel suo lungo monologo Sindona non ha risparmiato nessuno: il pubblico ministero, i liquidatori della banca e gli avvocati di parte civile non hanno preso tutti 1 provvedimenti necessari per recuperare 1 fondi sottratti dopo che lo stesso Sindona aveva comunicato dove si poteva trovare 11 maltolto; 11 tribunale non ha esaminato tutte le carte con la dovuta attenzione; Infine 1 giornalisti sono stati scorretti e imbecilli nel suol confronti, quando non ladri. Nonostante questi Incidenti di percorso, secondo Sindona la forza della sua verità finirà con l'emergere. «Non mi sono mai appropriato di una lira nelle mie operazioni, sono stati gli altri a derubarmi». Frasi ormai dette e ridette da dieci anni, che egli comunque si riserva in sede processuale di corroborare con documenti. In un palo di occasioni le controdeduzioni del presidente Mario Augusto Chiaroila, e degli avvocati di parte civile, hanno messo Sindona In difficoltà; anche se Ieri 11 dibattimento non è sceso in profondità per concedere all'Imputato la massima libertà di esposizione del fatti. Bastano comunque pochi flash per suggerire 11 clima di rilassatezza operativa evocato da Sindona In quegli anni. « Una volta chiesi a Bordoni come mai dava la scalata in Borsa alla Sarom. Mi rispose che aveva ricevuto l'ordine dal presidente Gheddafi. Mi fidai della sua parola». Infine, conversando con I giornalisti Sindona ha detto che presenterà le prove sull'esistenza del fondi neri dell'Iti e sulla loro gestione poco ortodossa. .Purché mi lascino parlare», ha detto sorseggiando una tazza di caffè, da lui poi definito «un espresso marca Pisciotta». Gianfranco Modolo

Luoghi citati: Italia, Milano, Patti, Pisciotta, Stati Uniti