Falso il bilancio Iri Roma è competente

Falso il bilancio Iri Roma è competente La sentenza della Cassazione sui fondi neri Falso il bilancio Iri Roma è competente Le motivazioni del trasferimento dell'inchiesta da Milano ROMA — «La mancata contabilizzazione di proventi derivanti da attività delle società, come 11 mancato utilizzo (per effetto delle distrazioni) delle somme rappresentate dagli interessi, può aver rappresentato per i bilanci Beai e Italstrade una perdita che non ha potuto non avere una certa influenza sul conto profitti e perdite del bilanci societari. Di riflesso anche il bilancio Irl può aver subito le conseguenze delle illecite manovre-. Sostanzialmente In base a queste considerazioni la Cassazione lia trasferito da Milano a Roma l'inchiesta sul «fondi neri» dcll'Irl per 243 miliardi di lire. Nellf 26 pagine della sentenza è stato sottolineato die, «poiché la formazione di un bilancio — oltre che a criteri contabili — deve ispirarsi a criteri di correttezza amministrativa", appare evidente che «il conto profitti e perdite dell'Iri deve registrare gli avanzi e i disavanzi netti derivanti dai proventi di gestione e che — se le somme occultate o i distratte fossero state legittimamente impiegate — sarebbero potuti essere diversi i proventi di esercizio Scai e Italstrade e quindi diverso il bilancio Iri nel quale confluiscono tutti i dati contabili delle società di cui esiste una partecipazione al capitale o un controllo indiretto». La Suprema Corte è giunta cosi alla conclusione che 11 consigliere istruttore di Roma Ernesto Cudillo «ha esattamente contestato l'ipotesi del reato di falsità aggravata e continuata di atto pubblico» in base a questi motivi: 1) il bilancio dell'Iri costituisce atto pubblico; 2) l'Ir! ha sede a Roma e sempre nella capitale il consiglio di amministrazione forma e presenta il bilancio stesso. Ed èssendo punibile còri la reclusione fino ad un massimo di 14 anni 2 mesi e 20 'giorni è proprio questo il reato più grave tra tutti quelli contestati agli imputati anche dalla magistratura milanese. In sostanza la Cassazione, pur sostenendo che il giudice istruttore di Milano Gherardo Colombo potesse legittimamente procedere per i reati di appropriazione indebita aggravata e di falsità continuata e aggravata nei bilanci delle società Scai e Italstrade commessi dagli imputati nel capoluogo lombardo, ha ritenuto decisivo che il reato più grave fosse stato commesso nella capitale. Per fare un esemplo è come se la falsità dei bilanci Iri fungesse da calamita attraendo tutti gli altri reati connessi. Infatti «è pacifico che il delitto di falso nel bilancio Iri è stato consumato per eseguire ed occultare i precedenti reati e per assicurare ai colpevoli il profitto e l'impunità, mentre le risultanze probatorie sono comuni a tutti 1 reati e s'impone quindi un'acquisizione unitaria delle prove e una ricostruzione critica condotta anch'essa in maniera unitaria». La Suprema Corte ha poi affermato che 11 procuratore della Repubblica di Roma non poteva contestare a Giuseppe Petrilli (ex presidente dell'Iri ed ora senatore de) né ad Alberto Boyer (ex direttore generale dell'Iri), né a Fausto Calabria (ex direttore centrale dell'Iri ed ex consigliere della Scai) il reato di malversazione aggravata in relazione al prelevamento di 6 miliardi 700 milioni di lire dal libretto numero 1171090 presso la Banca Nazionale del Lavoro di Roma nel periodo dal 1" febbraio 1977 al 19 aprile 1978. Infatti tali somme, che costituivano una parte dei cosiddetti «fondi neri», «restavano nella sfera giuridica del rispettivi enti (Scai e Italstrade) e neppure l massimi organi dell'ente di gestione ne avevano potuto conseguire 11 possesso, la detenzione o comunque la disponibilità». Per i supremi giudici 11 prelievo del 6 miliardi 700 milioni avvenuto a Roma «non può addebitarsi a Petrilli, Calabria e Boyer se non nella forma di concorso nel reato di appropriazione indebita già contestata agii altri Imputati consumato a Milano nel quadro di un unico disegno criminoso di cui quello romano rappresenta un singolo episodio..' \ Sono stati infine ritenuti validi tutti gli atti proces sinora compiuti dai giudici milanesi, tra cui i mandati di cattura, le richieste di autorizzazione a procedere, gli avvisi di reato e 1 sequestri di documentazione bancaria. Ieri intanto sono giunti al palazzo di giustizia di Roma a bordo di un furgone blindato della Guardia di Finanza i 99 fascicoli di atti raccolti dal giudice milanese Colombo e i corpi di reato sequestrati nel corso delle indagini. Spetterà ora al consigliere Istruttore Cudillo fare piena luce sulla complessa inchiesta. Pierluigi Franz

Persone citate: Alberto Boyer, Boyer, Cudillo, Ernesto Cudillo, Fausto Calabria, Gherardo Colombo, Giuseppe Petrilli, Petrilli, Pierluigi Franz