Cattivi Pensieri

Cattivi Pensieri Cattivi Pensieri di Luigi Firpo Scherza coi fanti... Giordano Bruno Gucrri, laureato dell'Università Cattolica, c autore di fortunati volumi di storia contemporanea. L'ultima sua fatica c una ricerca su Santa Maria Gorctti, la bambina massacrata con un punteruolo da uno sciagurato che tentava di violentarla, in uno squallido casale delle Paludi Pontine, nel lontano 1902, c che la Chiesa cattolica, 48 anni più tardi, ha innalzato alla gloria degli altari. Il libro di Gucrri non appartiene all'agiografia divozionalc. sempre un po' enfatica e zuccherosa, ma non è neppure un libro cissacrantc o blasfemo. Dell'ambiente, dei fatti, del processo di canonizzazione l'autore dà una sua ricostruzione puntuale, frutto di un lungo impegno di ricerca; e solo dove la documentazione e lacunosa o malcerta o addirittura contraddittoria, costruisce ipotesi coerenti, interpreta, cerca di dare un senso ai molti dati sfuggenti. La prima parte di Povera santa, povero assassino fornisce un quadro lucido c drammatico di chi fu questa infelice bambina, la sua famiglia, il suo mondo di assoluto squallore. La vita nelle paludi, in quello scorcio del secolo XIX, si rivela come un disumano inferno: un inondo di analfabetismo, denutrizione, lavoro massacrante, totale miseria, c nei mesi caldi il pullulare della zanzara clic sparge la malaria mortale. Poca polenta per cibo, non scarpe, non biancheria, fetore di vesti c corpi mai lavati, isolamento, promiscuità, violenza quotidiana. Solo il rosario recitato la sera, l'accostarsi tre o quattro volte in tutto all'eucarestia, poterono dischiudere nella mente di Maria un barlume di spiritualità, forse soprattutto il senso del peccato. Dieci volumi di atti del processo canonico consentono di ricostruire nei minuti particolari la scena dello stupro. Il protagonista Alessandro Scrcnclli, non ancora ventenne, convive'nello stesso casolare: e un giovane schiavo di timidezze morbose e di impulsi torbidi. Il tentativo di abusare della bambina fa seguito a precedenti, ripetute profferte, che la vittima, forse per pudore, aveva taciute. Maria lo respinge, grida: «Dio non vuole queste cose!», ma sotto la minaccia del ferro acuminato forse cerca scampo strillando ,v), sì!». Colto da un raptus. forse impotente, l'assassino le vibra quattordici colpi, nessuno dei quali mortale. Soccorsa con enorme ritardo, la piccola, non violata, spirò il giorno seguente. Sollecitata a perdonare l'Alessandro, resistette alquanto, c infine disse: «Perdono a tatti», quasi conscia che il mondo intero era colpevole non solo di averla fatta morire, ma di averla fatta vivere in quel modo. L'ultima parte del libro e quella che più ha destato le reazioni irritate dei fedeli. Essa mette in luce infatti le pressioni e i caldeggiamomi che promossero la causa di beatificazione, le opportunità sociali e politiche (erano gli anni della bonifica fascista delle Paludi), gli interessi pii di organismi religiosi, le considerazioni, non necessariamente opportunistiche, clic si intrecciarono alle procedure canoniche per rimuovere dubbi e ostacoli. Quando la causa sembrava languire per le troppe perplessità insorte. Pio XII avrebbe esortato il proponente a rinnovare le istanze: «A tutto il resto ci penso io». Citato come argomento di devozione papale a un'auspicata Santa, la frase stride un poco, perché sembra mescolare un intervento autoritario al meticoloso distacco della procedura. Lunedi scorso, in un teatro milanese, si è svolto un vivace dibattito sul libro di Gucrri. Erano previsti un di¬ fensore (Vittorio Messori), un accusatore (Ida Magli), due testimoni (Riccardo Mariani e Gaspare Barbiellini Amidci), infine un giudice nella persona di chi scrive. Mi parve assurdo condurre un processo alla Santa e proposi cosi di ribaltare lo schema, processando semmai il libro: ogni oratore ebbe a disposizione venti minuti per il primo intervento e dicci per il secondo, il che già significava tirar la mezzanotte. Messori, cui le alte tirature dei suoi libri di trita apologetica debbono aver dato alla testa, utilizzò il suo tempo per elencare errori di stampa, inesattezze marginali e assenza di note erudite, suscitando una noia irritata. La Magli ha difeso la donna, eterna vittima del maschio, dicendo cose sacrosante ma poco pertinenti. Mariani c un esperto di storia delle Paludi e ha ribadito la descrizione sconsolata di Gucrri, con tinte ancora più cupe. Barbiellini ha definito il libro (sgradevole/ per la sensibilità dei fedeli, invocando maggiore rispetto per i loro valori. La mattina dopo. Messori faceva diffondere dalla Radio Vaticana un comunicato che mi accusava di «gravi scorrettezze» nel condurre il dibattito «in un clima pesante di preordinala animosità». Il dubbio che l'animosità fosse solo frutto della sua arrogante insipienza non lo ha neppure sfiorato. Nell'ipersensibile indignazione affiora un fondo di intolleranza. Ci sono portatori di verità assolute che non ammettono il dissenso, anche il più rispettoso, e subito nominano commissioni d'inchiesta c fulminano condanne. Che quell'infelice bambina meritasse o meno la santità c cosa di interesse irrisorio: riguarda lei, il suo seggio in Paradiso c i divoli che si affidano all'intercessione, forse perché temono di parlare direttamente al cospetto di Dio. Il problema vero, semmai, é un altro: che cosa significa la santità per il mondo d'oggi? Quale modello sociale e umano si propone alla gente comune? E' ancora importante divinizzare i valori in un mondo secolarizzato? Di questo non si e occupato nessuno, ma è la sola cosa che abbia senso e che meriti di essere meditata.