Calore: ai familiari del giudice Oaorsio non so €he €Osa dire di Vincenzo Tessandori

Calore: ai familiari del giudice Oaorsio non so €he €Osa dire Il pentito accusato del delitto Calore: ai familiari del giudice Oaorsio non so €he €Osa dire DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Gli imputati hanno raccontato la propria •verità» e non tutti hanno respinto l'accusa di aver partecipato all'assassinio del giudice romano Vittorio Occorslo, trucidato a colpi di mitra dai terroristi neri 11 10 luglio 1976. Lo ha fatto il professore di filosofia Paolo Signorelli. due ergastoli, malato e stremato: sarebbe la vittima di una macchinazione, ha più volte ripetuto; Sergio Calore e Aldo Stefano Tisei, camerati che un tempo contavano, hanno invece spiegato il ruolo che occupavano nell'organizzazione terrorlstrlca fascista e i motivi del loro «pentimento». Calore (è anche accusato di aver messo la bomba alla stazione di Bologna) ha parlato quasi per due intere udienze, con voce chiara, lucido, attento, puntuale. Ha indicato i motivi per i quali è passato dalla dissociazione alla collaborazione con i magistrati. Tre 1 punti presi in esame: 1 rapporti fra gruppi dell'estrema destra e 1 servizi segreti di Pinochet quando, a Roma nel '75, fu progettato l'omicidio di Bernard Leìghton, esponente della de cilena; la collaborazione, un tempo cospicua, fra neofascismo italiano e servizi segreti spagnoli nella caccia ai dirigenti dell'Età; le stragi in Italia, dal 1969 ai giorni nostri. Temi che, secondo Calore, hanno lasciato indifferenti gli estremisti. • Ho deciso la collaborazione con la magistratura — ha detto — per arrivare individualniente a quella chiarificazione che, in termini collettivi, si era rivelata impossibile.. Sullo stragismo, sui massacri indiscriminati. Calore non ha rivelato niente di decisivo ma, in ogni modo, è parso dare una precisa chiave d'in terpretazione. «Ho ritenuto die i fenomeni di strage fossero solo la manifestazione più evidente della cultura che emanava il nostro ambiente, di una cultura nella quale chi 'itìtìverso dal cosiddetto rivoluzionario non gode alcun diritto e la sua vita può essere cancellata con un gesto anche gratuito e questo perché la morte, in questa cultura, assume una funzione demiurgica e trasforma chi la dà e chi la riceve in un soggetto nettamente al dì sopra dei suoi simili'. La sua posizione critica gli sarebbe costata l'isolamento. 'Non so che dire alle famiglie delle vittime perché le mie parole potrebbero sembrare dettate dall'opportunismo*. Tisei ha parlato della fusione fra Avanguardia nazionale e Ordine nuovo e fatto i nomi dell'«ufflcio politicodelia nuova organizzazione: Eliodoro Pomar, Clemente Oraziani, Elio Massagrandc, Pierluigi Concutelll, Salvatore Francia, Delle Chiaie, Flavio Campo. L'.ufflcio» avrebbe progettato l'attentato a Leìghton e deciso l'eliminazione di Occorsio. Sull'omicidio il gruppo si era spaccato in due: chi, con Delle Chiaie, voleva ammazzare il giudice e chi si sarebbe accontentato di ferirlo alle gambe. Lui, Tisei, aveva ricevuto l'incarico di rubare un'auto che doveva servire per un'.asione eclatante*. Vincenzo Tessandori

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