L'osteria dei Tre scalini vuol tornare a lavorare di Gianni Bisio
L'osteria dei Tre scalini vuol tornare a lavorare Chiusa dopo il crollo del Palazzo degli Stemmi L'osteria dei Tre scalini vuol tornare a lavorare La sede provvisoria del Comune ^inadeguata» - Quell'angolo della rifiutata dai proprietari «perché vecchia Torino sarà ripristinato?^ . .L'osteria del'Tre scalini di via Montebel.16, una delle più antiche di Torino, è'stata travolta nel crollo del Palazzo degli Stemmi, non sotto le macerie, ma sotto la burocrazia: era l'unico esercizio commerciale rimasto aperto anche durante i lavori di ristrutturazione e i proprietari, Livio e Aldo Bastlanclch, padre e figlio, 59 e 28 anni, di origine fiumana, avevano cercato di resistere alle ingiunzioni del Comune che, il 30 marzo scorso, aveva chiesto il rilascio dei locali per consentire 1 lavori di rammoderriamente. 'Non è che ci rifiutassimo di andare via per partito preso — dice il titolare — ma te soluzioni alternative prospettateci erano solo teoriche. All'inizio non ci venne sottoposta alcuna offerta concreta. Non solo: ci dissero che l'interruzione di attività era limitata a 4-6 mesi, noi chiedemmo un indennizzo, ma nessuno rispose alle nostre richieste». Il 2 giugno ci fu il crollo del Palazzo e la famiglia Bastlanclch venne allontanata appena un'ora prima. L'osteria dei Tre scalini, che pure era nell'ala non interessata direttamente, venne sgomberata per precauzione. Lo stesso Comune provvide a trasferire gli arredi in un magazzino municipale di via Bologna. Livio e Aldo Bastlanclch, comprendendo che la chiusura si sarebbe protratta per un periodo ben più lungo di 6 mesi, si rivolsero In Comune per cercare una sistemazione alternativa, come era stata trovata per gli altri esercizi: ma non ottennero nulla. Alla fine si rivolsero anche alla Confesercentl, che sollecitò l'interessamento del sindaco e degli allora assessori. CJjitezzi e Bianco. ,,;, Ma la soluzióne non si trovò, perché il Comune, 11 10 luglio, offri un locale di via Giolitti 40 che 1 Bastlanclch respinsero: mLo spazio era inadeguato — dicono — e la posizione assolutamente insignificante sotto ti profilo commerciale». Cosi cercarono per conto loro una sistemazione e, a novembre, trovarono un locale adatto, da tempo Inutilizzato, in via Boterò 11, in un palazzo ristrutturato di proprietà del Comune. • »Prlma, alla Ripartizione 21°, ci dissero che non potevano darcelo, poi cambiarono idea: potevamo andare in via Boterò, ma dovevamo rinunciare per sempre al Palazzo degli Stemmi». Un'idea Inaccettabile per 1 titolari del Tre'Scalini, desiderosi di continuare In via Montebello la tradizione della vecchia «piota», già in passato tentati inutilmente da progetti di trasformazione in 'fast food» o birreria: «Ci basterebbe un aiuto da parte del Comune, ad esemplo la concessione di un credito a tasso agevolato, per poter tirare avanti nella gestione di un altro locale in attesa di rientrare in via Montebello. Intanto dai magazzini del Comune et è stato rubato materiale per 5 milioni». C'è da sperare che nella ristrutturazione del Palazzo degli Stemmi sia compreso il riprìstino di quel «tre scalini» che hanno dato il nome e la caratteristica principale a questo angolo della vecchia Torino che vuol salvarsi dal degrado, rifiutando di snaturarsi. Gli affezionati dello scopone In .plola. aspettano. Gianni Bisio
Persone citate: Aldo Bastlanclch
Luoghi citati: Torino
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