Roma, mei si 2 evasi dal supervanere di Francesco Santini
Roma, mei si 2 evasi dal supervanere In fuga dal 29 gennaio, sorpresi all'alba dalla polizia: nella sparatoria 2 sono feriti e catturati Roma, mei si 2 evasi dal supervanere ROMA — La caccia agli evasi dal supercarcere di Pescara s'è chiusa a Roma nel sangue. Due banditi sono morti e due sono 1 feriti, in condizioni gravissime. Un conflitto a fuoco Interminabile, all'alba, a San Basilio, nel lavatolo angusto di una palazzina popolare che s'affaccia sui prati spelacchiati della periferia orientale. Sventagliate di mitra e colpi di rivoltella. Duecento, trecento proiettili, nessun poliziotto ferito. Cinque revolver sequestrati con due milioni in biglietti da centomila ed alcune dosi di eroina.' E' l'alba. Otto agenti si presentano in via Senigallia al n. 27. Indossano 1 giubbotti antiproiettili, imbracciano 1 mitra. Sono certi di trovare, al quarto plano dell'edificio, gli evasi della banda Battesimi. Una segnalazione conduce la polizia nel caseggiato popolare che adesso è circondato da decine di auto. La fuga è impossibile. Un sottufficiale anziano guida gli agenti all'ultimo plano. Si arresta dinanzi alla porta metallica che conduce al terrazzo. Divide gli uomini e ne piazza 4 davanti al fInestrone che dà sulla scala. Al di là, nel sonno, ci sono Francesco Gentile, 34 anni, Carlo Mancini, 29, Raimondo Coletta, 28 anni, e Francesco Patacca. 33. Nell'edificio silenzioso, il sottufficiale grida: -Arrendetevi, è la polizia-. Nel lavatolo si sente soltanto lo scatto metallico di una rivoltella: 11 primo colpo è in canna, gli evasi si preparano a resistere. C'è molta Incertezza su chi abbia fatto fuoco per primo. I vetri della finestra che è sul ballatoio vanno in frantumi, Comincia la sparatoria. Il maresciallo dichiara: -Abbiamo risposto al loro primo colpo- e indica, sull'infisso in metallo, il foro di un proiettile. -Ne abbiamo ucciso soltanto uno — dice l'uomo in divisa —, il secondo si è ucciso per non farsi catturare-. Dice il funzionario Galloni della polizia di Stato: ./ miei uomini lianno risposto al fuoco. Quanto al secondo bandito, non è stato ucciso dai miei: s'è tirato un colpo al centro della nuca per non arrendersi: C'è un'inchiesta del magistrato, la scientifica, ancora ieri sera, sul tardi, era nell'edificio di San Basilio per 1 rilievi. Una borgata Intera è nello sbigottimento: c'è chi plaude agli uomini in divisa e chi, al contrarlo, accusa la polizia di avere sparato all'impazzata. I poliziotti che hanno sparato si difendono nello sgomento. Un sottufficiale anziano esplode: «All'alba, a San Basilio, c'è da aver paura. Salire quelle scale, nel buio, fa rabbrividire quando si sa che dietro ad una porta ci sono quattro evasi disposti a tutto. La sparatoria era finita. Prima che s'arrendessero abbiamo sentito una pistola che s'armava, lo scorrere del carrello, e un grido: "SI sta sparando, si sta sparando!". Poi un solo colpo, l'ultimo: ad uccidersi era Carlo Carmine Mancini*. E' morto al Policlinico. Per lui non è «stata neppure tentata l'operazione. Era troppo tardi. Francesco Gentile è spirato in sala chirurgica. Una pallottola al torace gli è stata fatale. Gli altri due sono molto gravi: Francesco Patacca che a Pescara, rivoltella in pugno, aveva guidato l'evasione, ha tre brutte ferite al polmoni e alle gai.iòe. Raimondo Coletta ha quattro proiettili alle braccia e alle gambe e sembra in migliori condizioni. La prognosi dei sanitari è riservata, ma 11 magistrato l'ha già interrogato. Nella palazzina di San Basilio, in via Senigallia, si arriva dalla Tiburtina dopo aver attraversato l'Anlene e superato il carcere di Reblbbla. Si può raggiungere anche dalla campagna, lasciando alle spalle la via Nomentana. Si attraversano campi e Immondezzai, boi-ghetti miserabili e capannoni in tufo. Poi le case popolari volute dal fascismo, tutte uguali, a tre piani, gialle e sgretolate, con Francesco Santini (Continua a pagina 2 In settima colonna) Al LETTORI Domani «La Stampa» non sarà In edicola per uno sciopero proclamato dal poligrafici. Roma. Franco Patacca, l'evaso da Pescara rimasto ferito nel conflitto a fuoco, viene ricoverato al Policlinico (Telcfoto Ansa)
Persone citate: Carlo Carmine Mancini, Carlo Mancini, Francesco Gentile, Francesco Patacca, Franco Patacca, Galloni, Raimondo Coletta
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