Terrorismo, dopo le polemiche impegno comune Roma-Parigi di Guido Rampoldi

Terrorismo, dopo le polemiche impegno comune Roma-Parigi Positivo incóntro tra Andreotti e il ministro francese Dumas Terrorismo, dopo le polemiche impegno comune Roma-Parigi ROMA — Dieci Paesi Cee affidano ad un vertice dei ministri degli In terni,, che si terrà entro giugno, il tentativo <Ji opporre una strategia comune alla minaccia del terrorismo e del traffico della droga. La decisione presa ieri a Roma, nella riunione di Cooperazlone politica della Comunità economica europea, accoglie la proposta italiana anche nell'impostazione, che salda come fenomeni connessi l'eversione internazionale e il grande mercato degli stupefacenti. In linea con questo sforzo unitario, i Dieci hanno stabilito anche di anticipare l'incontro del cosiddetto «gruppo Trevi» (riunisce i capi dei servizi di sicurezza delle nazioni Cee), inizialmente previsto per il 22 marzo. Auspici favorevoli ad un'effettiva collaborazione vengono anche dall'incontro tra 11 ministro degli Esteri, Andreotti, e il suo omologo francese, Dumas, avvenuto in margine alla vertice di Villa il ini gii*^ unii «viwvv v*« vino | Madama. Dopo settimane di polemiche aspre, tra Roma e Parigi l'atmosfera si è rasserenata: secondo Andreotti -si è passati da una fase "brillante" (l'aggettivo aveva connotazioni ironiche, ndr) ma non costruttiva ad una fase costruttiva-. Nella conferenza-stampa che ha concluso 1 lavori a Villa Madama, il ministro degli Esteri ha mediato tra le pressanti richieste italiane per l'estradizione dei latitanti, e le obiezioni, altrettanto determinate, avanzate dalla Francia. Secondo Andreotti è necessario -impostare giuridicamente in modo più accurato- le richieste di estradizione, -tenendo conto della tradizione e delle particolarità giuridiche- della Francia. L'appunto è rivolto ai giudici italiani e accoglie una tesi riproposta ieri, nel «faccla-a-faccla» con Andreotti, anche da Dumas: le richieste che arrivano dall'Italia sarebbero spesso motivate con eie k/w v u^ww mmwv* w«- menti troppo vaghi. Inoltre, problemi nascerebbero dall'applicazione di figure di reato, come il «concorso morale-, che sono previste dall'ordinamento italiano, ma lasciano scettici 1 magistrati francesi (tuttavia giudici italiani avevano già replicato a questa obiezione, osservando che in alcuni casi l'estradizione era stata bloccata dal governo, non dalla magistratura francese). Riferendosi poi alla Francia, Andreotti ha sottolineato con tatto diplomatico che si deve distinguere bene tra reati d'opinione e crimini di altro tipo: la confusione tra le due categorie è stata più volte addebitata al governo Mitterrand. Il problema comunque -è cotnplesso e non investe solo il contenzioso italo-francese-. Andreotti ha citato la convenzione contro il terrorismo del 1977, ratificata solo da 4 dei 22 Paesi del Consiglio d'Europa: mancano le firme sia della Francia che dell'Italia. Ostacoli alla | uni .vuiiu, v/.'t«L-vi. fcwiu ratifica vengono dalla nostra Costituzione, che non prevede l'estradizione per -reati politici-, termine cosi vago da provocare equivoci. Secondo il ministro, a quella convenzione devono aderire al più presto i Paesi europei, Italia Inclusa. In definitiva, Andreotti vede la possibilità di chiudere lo scontro tra Roma e Parigi. -La situazione negli ultimi giorni è migliorata; ha detto citando l'arresto In Francia di Massimo Sandrini. Una certa disponibilità francese anima anche i commenti di Dumas all'incontro di ieri: il ministro ha promesso che tra Italia e Francia -saranno attivati tutti gli strumenti per coordinare meglio la lotta al terrorismo-. E' -importante rafforzare le relazioni nelle iniziatii'e antiterroristiche- tra i due Paesi, comunque -la Francia non ha mai fatto da freno alla battaglia contro il terrorismo, né mai lo farà-. Guido Rampoldi | "ui«v avuinjiviMi