Pensioni, presto gli aumenti Consulto da Craxi sul dollaro di Eugenio Palmieri

Pensioni, presto gli aumenti Consulto da Craxi sul dollaro Il Consiglio di gabinetto rinvia i grandi temi al vertice dei cinque Pensioni, presto gli aumenti Consulto da Craxi sul dollaro Spadolini chiede di vedere chiaro sul deficit pubblico - Il «buco» Inps ha già superato di 3900 miliardi le previsioni - La moneta Usa sempre più sfn nata: a New York ha raggiunto quota 2028 ROMA — E' cominciato sotto il segno delle polemiche 11 Consiglio di gabinetto, preludio al vertice in programma per questa mattina fra i segretari e i capigruppo del pentapartito. Pensioni, casa, aliquote fiscali, deficit pubblico, occupazione, referendum, costituiscono la lunga lista che ha occupato 11 Consiglio per tutta la serata. Ad accendere la miccia è stato l'annuncio fatto ieri dal governo in Parlamento, attraverso il sottosegretario Borruso, di voler stralciare gli aumenti delle pensioni del settore privato dal progetto di riforma con un provvedimento urgente in modo da concederli subito. All'uscita da Palazzo Chigi 11 ministro De Michells ha corretto le parole di Borruso spiegando che gli aumenti saranno proposti dal governo sotto forma di emendamenti al disegno di legge (ha escluso il ricorso al decreto) secondo le varie categorie. Se i tempi si allungheranno, ha precisato De Michells, questa parte potrebbe anche essere stralciata dal testo della riforma con un disegno di legge che godrebbe della cosiddetta corsia preferenziale. Non si conoscono ancora gli importi degli aumenti che toccheranno al settore privato. L'annuncio di Borruso aveva scatenato la bagarre dentro e fuori la maggioranza perché si era sempre detto da parte del governo che riforma e aumenti dovessero marciare di pari passo per noti vanificare 11 disegno di risanamento. Senza conlare Che lo stesso ministro del Tesoro ha ribadito ieri, prima di entrare a Palazzo Chigi, di essere sostanzialmente contrario a provvedimenti contingenti, disarticolati dalla riforma generale. Anche i comunisti sono scesi in campo accusando 11 governo di manovre elettorali, mentre non sono mancate battute polemiche fra democristiani e socialisti. E la riforma, comunque, rischia di restare al palo per le diversità che sussistono nella maggioranza. La discussione nel Consiglio di gabinetto si è protratta a lungo sul deficit pubblico, problema sollevato con forza dai repubblicani, preoccupati di nuove spese a carico delle casse dello Stato senza la necessaria copertura. «Se il ministro del Tesoro non fornisce tutte le precisazioni in proposito — aveva preannunciato 11 segretario del prl, Spadolini — mi ateo e me ne vado-. E gli aumenti per le pensioni, ad esempio, per i quali sono previsti 11.700 miliardi in tre anni, andrebbero al di la delle compatibilita fra settore pubblico e privato. Senza contare che 11 deficit dell'Inps a fine '84 è risultato di 3900 miliardi in più del previsto. Ma Oorla è De Michells hanno precisato che non si andrà una lira oltre le cifre contenute nella finanziaria. Se dovessero mancare gli introiti del condono edilizio, che non è stato ancora approvato dai Parlamento, il deficit pubblico verrebbe accresciuto di 10.000 miliardi. -Ma non accade nulla che non si sappia o che non vogliamo', ha ammonito Oorla. Come dire che il governo ha gli strumenti per scongiurare le previsioni più pessimistiche ma ci vuole la volontà politica. Si è parlato anche di fiscal drag. Il responsabile del Tesoro ha tagliato corto: è impensabile la revisione delle aliquote Irpef se non la si collega al costo del lavoro. Il ministro della Funzione pubblica, Oasparl, ha illustrato una serie di proposte per l'occupazione nel settore pubblico Insistendo sul fatto che se si reintegrano gli organici e si introduce per legge il sistema del «part-time» non vi dovrebbero essere costi aggiuntivi per il bilancio dello Stato. Secondo alcuni calcoli fatti dal ministero, in due anni, nel 1985 e nel 1986, si dovrebbero rendere disponibili 165.000 posti statali, che potrebbero diventare molti di più con il part-time. I repubblicani hanno manifestato fortissime perplessità di fronte a questo progetto, sostenendo che non sarebbe affatto a costo zero. A proposito dell'occupazione 11 ministro del Lavoro, De Michells, ha dichiarato che non occorrono soldi ma decisioni: •Andrebbero approvate le leggi che già sono in Parlamento e che quindi hanno già copertura finanziaria*. Eugenio Palmieri

Persone citate: Borruso, Craxi, De Michells, Spadolini

Luoghi citati: New York, Roma