Difficilmente verrà estradato l'autonome arrestato a Parigi di Susanna Marzolla

Difficilmente verrà estradato l'autonome arrestato a Parigi Sandrini accusato di «concorso morale», reato non previsto dagli accordi Difficilmente verrà estradato l'autonome arrestato a Parigi MILANO — 'Per l'Italia sarà l'ennesima brutta figura tn materia di estradizioni»: questo il pronostico dell'avvocato Francesco Piscopo, difensore di Massimo Sandrini, il giovane implicato nell'omicidio del brigadiere Custrà arrestato tre giorni fa a Parigi. Secondo il legale. Infatti, •la legge francese non tiene conto del processi celebrati con l'imputato contumace e questo è il caso del secondo processo d'appello tn cut Sandrini è stato condannato a 9 annt. Con tutta probabilità verrà riconosciuta valida la sentenza del primo processo d'appello, che lo assolveva». A rendere difficile l'estradizione vi e poi il reato per cui il giovane è stato condannato: concorso morale In omicidio. Né la legge francese, né il trattato di estradizione riconoscono 11 «concorso morale». Dunque l'arresto di Massimo Sandrini avvenuto casualmente la notte tra ve- nerdl e sabato durante un normale controllo (il giovane era in auto con altri due italiani, subito rilasciati), mentre serve in Francia, come scrive il quotidiano Liberation, a far vedere che «se la polizia trova un ricercato lo arresta», dall'altro il suo caso potrà essere utilizzato per dimostrare lentezze e incongruenze della macchina giudiziaria italiana. La vicenda comincia il 14 maggio 1977 durante una manifestazione dell'estrema sinistra (era l'epoca In cui Autonomia operala teorizzava i «cortei armati»). E Infatti lo spezzone di Autonomia si stacca dal corteo in via De Amlcls e si scontra con la polizia. In mano a alcuni giovani compaiono le pistole, 11 brigadiere Antonio Custrà, colpito alla fronte, muore sul colpo. 'Per sua stessa confessione — osserva l'avvocato Piscopo — fu Marco Barbone, l'assassino di Walter Tobagì, a consegnare e poi a ritirare le pistole quel giorno. Ma né lui, né altri giovani riconosciuti tra i manifestanti sono stati incriminati per l'omicidio. Perché?». DI fatto a otto anni di distanza e nonostante ricostruzioni fatte da diversi pentiti, non si sa chi uccise materialmente Custrà e sul banco degli-imputati finora sono comparsi solo tre ragazzi (oltre a Sandrini, Maurizio Azzolinl e Walter Orecchi) nessuno dei quali — secondo tutte le perìzie e le testimonianze — avrebbe potuto colpire l'agente. In primo grado Sandrini e Azzolinl vennero condannati a 6 anni e 9 mesi; Orecchi a 10 anni. Un processo che, secondo una recente sentenza della Corte Costituzionale, non avrebbe dovuto svolgersi: Sandrini e Azzolinl, infatti, diciassettenni all'epoca del fatti, dovevano essere giudicati dal tribunale dei minorenni e 1 termini del dibattimento, e fórse anche della sentenza, sarebbero stati certo diversi. In appello tutti e tre i giovani vennero poi assolti dal reato principale e liberati. La Cassazione accolse però 11 ricorso della procura generale. Nuovo processo nel marzo del 1982 e nuova pesante condanna: 9 anni e 11 mesi per Sandrini e Azzolinl, 14 anni e 7 mesi per Orecchi. Nella sentenza gli stessi giudici auspicarono comunque provvedimenti di clemenza per 1 tre giovani .vittime di un nefasto fenomeno». E Azzolinl, l'unico che si era presentato in aula e era stato nuovamente arrestato, ottenne dopo tre mesi di carcere la libertà condizionale. La seconda sentenza d'appello è stata confermata dalla Cassazione respingendo la richiesta degli avvocati difensori di aspettare l'esito dell'inchiesta che, almeno in teoria, dovrebbe essere stata aperta In base alle dichiarazioni dei pentiti. A Sandrini, in carcere a Parigi, è stato finora semplicemente notificato 11 mandato di cattura internazionale. Domani la Chambre d'accusation gli contesterà 11 mandato di cattura e attenderà poi, per decidere sull'estradizione, il dossier completo che dovrà giungere dall'Italia. Susanna Marzolla

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