Invito stellare Usa di Mario Ciriello

Invito stellare Usa Weinberger ha accolto 1 appello di Kohl per l'Europa Invito stellare Usa Il capo del Pentagono: lo scudo antimissili dovrebbe diventare un piano comune degli alleati Nato - «Potrebbe rendere superflue le armi atomiche sulla Terra» Ma soltanto Bonn si è detta pronta a collaborare, la Francia è ostile, Londra fredda DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Ad una conferenza stampa, ieri, a Oiessen. in Germania, il segretario americano della Difesa, Caspar Weinberger, ha invitato gli alleati europei a partecipare •pienamente- al progetto «guerre stellari», ovvero alla Strategie Defense Inltiative (Sdì) del presidente Reagan. Soltanto la Repubblica Federale, però, £ disposta, oggi come oggi, ad accogliere l'esortazione di Washington: la Francia £ ostile, l'Inghilterra £ fredda. Nello spazio di tre giorni, grazie a eventi diversi, tutte queste opinioni sono divenute più chiare. Il dibattito euro-americano ha acquistato urgenza e intensità. I pareri di Bonn. Parigi e Londra avevano preso nitida forma durante il weekend, a Monaco di Baviera, sede della ventiduesima Wehrkundetagung. una conferenza sui problemi della difesa. Per la Germania, ha parlato il cancelliere Kohl; per la Francia, il ministro della Difesa Charles Hernu; per la Gran Bretagna, 11 viccmtnistro responsabile per il programma spaziale civile, Geoffrey Pattie. Weinberger, bloccato dalla neve a Londra, non £ arrivato in tempo, ma il suo discorso £ stato letto da un alto funzionario americano. Il ministro Usa era invece a Gies seti, ieri, per una visita alla prima installazione di missili antiaerei «Patriot». A Giessen, cinquanta chilometri a Nord di Francoforte. Weinberger si £ incontrato altresì con II collega tedesco WOrner: e. alla fine della giornata, ha riassunto per i giornalisti i concetti espressi nel discorso destinato alla Wehrkundetagung di Monaco. Quindi: il progetto «guerre stellari», per la creazione di uno scudo antimissili, dovrebbe 'diventare un piano comune di tutti gli alleati atlantici-, nessuno può ignorare un disegno che. se attuato, -potrebbe rendere superflue le armi atomiche sulla Terra-. Sempre a Giessen, Weinberger ha annunciato che esperti americani informeranno, fra breve, gli europei -sui primi passi- verso la realizzazione della Sdi. Il tema -Anni per la paceaveva Ispirato tutto 11 discorso di domenica, letto da Richard Perle, uno dei vicesegretari al Pentagono. -Una difesa efficace, anche se imperfetta — diceva 11 testo di Weinberger, per la Wehrkundetagung — innalzerebbe sostanzialmente il costo di un'aggressione. Soprattutto, ridurrebbe il vantaggio di un attacco preventivo, per cui incoraggerebbe la stabilità. Tale sistema forgerebbe uno scudo non soltanto contro i missili intercontinentali, ma anche contro tutte le armi, come gli SS-20, che minacciano l'Europa-. Weinberger aveva concluso: -L'America non potrebbe sopravvivere, né vivere, in un mondo in cui l'Europa fosse travolta-. Il cancelliere Kohl accetta queste premesse e questi obiettivi: e lo aveva detto, con fermezza, sabato, a Monaco. -Il progetto "guerre stellari" costituirà in futuro il più importante problema nella sfera della sicurezza: e se gli americani inviteranno gli alleati europei a cooperare, in piena solidarietà, il mio consiglio è di accettare subito tale offerta-. Kohl benedice l'idea anche perché vede in essa la possibilità di partecipare a una nuova straordinaria rivoluzione tecnologica. Il Cancelliere non vuole lasciare agli Usa il monopolio nella costruzione di questa barriera spaziale, 11 cui solo programma di ricerca dovrebbe costare 26 miliardi di dollari. Parigi, Invece, scuote il capo. Hernu ha detto: «// piazzamento nello spazio di un sistema di armi difensive condurrebbe a un nuovo aumento delle armi offensive sulla Terra. 1 piani americani potrebbero essere fonte di grave instabilità. La Francia resta fedele a due principi. Primo: la pace non può dipendere che da un equilibrio della dissuasione. Secondo: lo spazio deve restare pacifista-. Concetti simili, anche se meno imperiosi, ha espresso pure il rappresentante di Londra. Mario Ciriello