Sanremo 35 nel nome dello straniero di Marinella Venegoni
Sanremo 35 nel nome dello straniero Si è concluso all'alba il Festival della canzone: una kermesse confusa e stordita Sanremo 35 nel nome dello straniero Primi classificati i Ricchi e Poveri seguiti da Luis Miguel e da Gigliola Cinguetti - Fra i «deb», prima Cinzia Corrado, secondo Miani DAL NOSTRO INVIATO SANREMO — Il Festival è dei Ricchi e Poveri. La loro canzone, «Se mi innamoro», ha raccolto 1.506.8J2 preferenze sulle schede Totip. Al secondo posto, con 843.494 voti, Luis Miguel, la giovane rivelazione del Festival, con •Noi ragazzi d'oggi». Tersa classificata, con 788.772 schede, Gigliola Cinguetti che ha cantato «Chiamiamolo amore». Al quarto e al quinto posto, Riccardo Fogli e Christian. Nella categoria «Nuove proposte», prima Cinzia Corrado, seguita da Miani, Biolcatl, De André, Rancati, Borgia, Carnacina e Ruggiero. Non era stata mai tanto lunga la notte di Sanremo, tirata da Pippo Baudo fin quasi all'alba di stamane. Notte lunga perù non vuol dire notte sofferta: 11 nuovo look del Festival, quello che certo vedremo ancora nel prossimi anni, è 11 concertane di canzonette, la vetrina affollata dentro la quale mettere In mostra i prodotti di stagione; Flnardl, Locasciulli, Oraziani, per esempio, stanno per fare uscire i loro nuovi album? Eccoli allora qui sul palco a fingere, la gara, ma In realtà a far pubblicità al loro disco. La competizione ormai sta solo nello sfondo, e le sofferenze cosi se ne vanno a riposo. Sanremo cambia, anzi, ormal è proprio cambiato. Resistono solo le vecchie signore In pelliccia, che affollano l'Aliston e battono il piedino a ritmo di dancemusic per fermare, forse, il tempo che scappa. Villa fa l'ospite ma è diventato un estraneo. Le ragazzetto assatanate vogliono 1 loro idoli che parlano Inglese e vestono bruttissimo. Nell'attesa che la transizione sia compiuta, quello che si è visto Ieri notte è ancora un copione confuso e stordito. Tolti gli esordienti, che fanno storia a parte, questo Sanremo ha finito per dare non uno, ma due festival: il festival del nostri cantanti e quello degli stranieri. Il confronto tra le due nazionali ci ha visto battuti, 6 non perché da noi giocava la serie B del cantanti. Piuttosto perché gli stranieri cantano e suonano meglio di noi una musica che poi è la «loro» musica. Hanno una grinta, un impatto di sonorità, un controllo scenico certo più convinto e convincente. Sanremo s'avvia a diventare una sorta di Woodstock in lustrini, ammucchiata pastic¬ ciona di ogni musica. E se qualcuno osa storcere 11 naso al sacrilegio d'accoppiare 11 Festival alla mitica Woodstock, passi per favore a chiedere spiegazioni a Eugenio Flnardl, quello che un tempo cantava Musica ribelle. Ha ragione Flnardl, che si porta al Festival le sue canzoni, la sua faccia e la sua storia? O hanno ragione De André, Guerini, De Gregori, che al Festival ci sono arrivati solo come statuine del museo di cera di monsieur Biagl? Finardi (come II Banco) fa parte a pieno diritto della grande storia della canzone italiana «alternativa», alla pari di Gucclni, De André, De Gregori: e forse 11 suo arrivo a Sanremo é solo il pri- mo segno del trend destinato ad accompagnare la storia avvenire del Festival. Il pop è un pasticcio musicale dove ormai sta di tutto: lo splendido dialetto mediterraneo di De André, le liriche sottili e Incantate di De Oregon, il rock fantasioso e lunare di Dalla, ma anche le sonorità elettriche di Finardi, le favole matte di Ivan Graziani, e in più — perché no? — i glochint facili facili dei Ricchi e Poveri. Il modulo musicale, appoggiato decisamente sulla ritmica, unifica e omogeneizza questo prodotto, dove 1 ricordi della melodia sono spesso labili. Il mercato cosi vuole, e cosi sia. Ma la critica qui presente ha dato 11 suo premio («Pacca sulla spalla») ai Matla Bazar (secondo Finardi) fra i big, e a Mango e a De André ex aequo fra i debuttanti. Il Festival di Sanremo ha Imboccato decisamente la strada della «nuova musica leggera» (unica traduzióne possibile della parola •popmusic»): e questa é una strada che non consente ritorni. E' probabile che 1 cantanti e gli autori vi si adeguino. Naturalmente le forme e i modi sono tutti da Inventare. Arrivederci al prossimo anno. Marinella Venegoni I Aiis Miguel, 14 anni, e la sua canzone «Noi ragazzi di oggi», sono la rivelazione del Festival
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