Una valle di Primo Levi

Una valle UNA POESIA DI PRIMO LEVI Una valle C'è una valle che io solo conosco. Non ci si arriva facilmente, Ci sono dirupi al suo ingresso, Sterpi, guadi segreti ed acque rapide, Ed i sentieri sono ridotti a tracce. La maggior parte degli atlanti la ignorano: La via d'accesso l'ho trovata da solo. Ci ho messo anni Sbagliando spesso, come avviene, Ma non è stato tempo gettato. Non so chi ci sia stato prima, Uno o qualcuno o nessuno: La questione non ha importanza. Ci sono segni su lastre di roccia, Alcuni belli, tutti misteriosi, Certo qualcuno non di mano umana. Verso il basso ci sono faggi e betulle, In alto abeti e larici Sempre più radi, tormentati dal vento Che gli rapisce il polline a primavera Quando si svegliano le prime marmotte. Più in alto ancora sono sette laghi D'acqua incontaminata, Limpidi, scuri, gelidi e profondi. A questa quota le piante nostrane Cessano, ma quasi sul valico Cè un solo albero vigoroso, Florido e sempre verde A cui nessuno ha ancora dato nome: E' forse quello di cui parla la Genesi. Dà fiori e frutti in tutte le stagioni, Anche quando la neve gli grava i rami. Non ha congeneri: feconda se stesso. Il suo tronco reca vecchie ferite Da cui stilla una resina Amara e dolce, portatrice d'oblio. Primo Levi

Persone citate: Florido