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Per Camiti ce possibilità zero» di scongiurare il referendum SCALA MOBILE / Il leader della Cisl ha respinto la proposta fatta da Lama Per Camiti ce possibilità zero» di scongiurare il referendum ROMA — «Sono labili, per non dire prossime allo zero, te probabilità di impedire II referendum comunista sulla scala mobile; tanto più che la proposta avanzata nel giorni scorsi dalla Cgii «non è, allo stato, suscettibile di una composizione unitaria, continuando ad ignorare il rapporto stretto tra andamento dell'inflazione e tenuta di un qualunque assetto strutturale del salario: Con queste valutazioni, espresse ieri nella sua relazione all'esecutivo Cisl, Camiti ha marcato la profonda spaccatura nel sindacato, l'impossibilità di incontri costruttivi a breve scadenza fra le tre centrali del lavoratori, la difficolta di riprendere insieme il dialogo con gli imprenditori. I tempi per scongiurare la consultazione popolare sono strettissimi., poco più di due mesi se si considerano periodo di Pasqua, amministrative, elezione del presidente della Corte costituzionale da parte del Parlamento; addirittura angosciosi se si pensa che in otto o nove settimane si dovrebbero superare i contrasti tra 1 sindacati, concludere un accordo con gli imprenditori, far approvare dalla Camera e dal Senato una legge che recepisca l'Intesa fra le parti sociali e sia ritenuta valida dalla Corte di Cassazione per far decadere 11 referendum. Nonostante questo, la Cisl non Intende cedere. «La maggioranza della Cgll — ha osservato 11 segretario generale — può legittimamente puntare ad un negoziato che sconfessi l'accordo del 14 febbraio, ma non può ritenere di fare questa vertenza d'accordo con noi e nemmeno con la UH e i socialisti della Cgll che con not condivisero quell'accordo; il quale, è bene ricordarlo, consenti di realizzare risultati significativi nel campo della lotta allinflazione e quindi nella difesa del potere di acquisto del salari'. Ed ha aggiunto: «Al di sopra di vicende che sono ormai archiviate, la strada da battere è quella di identificare soluzioni valide per il 1985 e per gli anni a venire, che servano ad un tempo ad abbassare l'inflazione e ,ad aumentare la competivltà del sistema, per aprire la strada ad un maggiore sviluppo e ad una più ampia occupazione: I punti di «divaricazione» tra Cisl e Cgll sono molti. In particolare: • 1) Orado di copertura: la Cisl propone di indicizzare al 100% una quota di salarlo pari a 680.000 lire mensili, la Cgll una quota di 750.000, ma In più prevede ulteriori parziali indicizzazioni delle quote del salarlo contrattuale superiore al minimo. Ciò significa, in pratica, che 11 grado di copertura tende a salire sensibilmente rispetto a quello attuale e, quindi, a restringere ancora lo spazio lasciato alla contrattazione. • 2) Aggancio del problema del salarlo all'occupazione, all'orarlo di lavoro ecc.: al contrarlo della Cisl, la Cgll sostiene una separazione «Incomprensibile» tra questi fattori. Addirittura, ha rilevato Camiti, «se la posizione della Cgll sulla riduzione degli orari viene liberata dalle palate di terra degli omaggi rituali emerge una linea di rifiuto sostanziale'. E' possibile, peraltro, che, ad un tratto «si faccia un po' di luce', eventualmente durante 11 negoziato per 11 pub-, bllco Impiego o la trattativa con l'Interslnd e l'Asap, per poter riavviare 11 dialogo con la Coni industria, sempre che essa rimuova la pregiudiziale sul decimali, che 11 governo affronti la riforma dell'Irpef, che si Imposti chiaramente la questione di una riduzione generalizzata dell'orarlo di lavoro. «Se eventuali pezzi di accordo — ha precisato 11 segretario confederale Colombo — terranno conto di queste condizioni, il referendum può essere evitato. In caso contrario, no». Ed a questo proposito, Camiti ha affermato: «JVon temo il referendum, ritengo sbagliato drammatizearne gli effetti, se ci sarà la Cisl farà la sua parte; però, non rinuncerà mai alla sua proposta tesa a privilegiare l'occupazione'. Gian Carlo Fossi Roma. Camiti e Lama a una recente riunione sindacale (Tel.)