In Garfagnana, dopo l'allarme sismico «E adesso non dimenticatevi di noi» di Remo Lugli

In Garfagnana, dopo l'allarme sismico «E adesso non dimenticatevi di noi» Con la delegazione giapponese in visita nei paesi dove c'è stata la grande mobilitazione In Garfagnana, dopo l'allarme sismico «E adesso non dimenticatevi di noi» DAL NOSTRO INVIATO CASTELNUOVO DI GARFAGNANA — Abbiamo effettivamente qualcosa da insegnare al giapponesi che vengono in visita alle zone poste recentemente In allarme dalla protezione civile per il paventato terremoto? (Ieri il gruppo, tre sismologi e uno psicologo, è stato a Lucca, Bagni di Lucca, Barga, oggi sarà a Castelnuovo di Garfagnana). Pare che qualcosa da Insegnare l'abbiamo, perlomeno quello che noi stessi — Protezione civile e popolazioni — abbiamo Imparato con questa esercitazione dal vero. Slamo venuti In Garfagnana, In provincia di Lucca, e nell'Alto Frignano, in provincia di Modena, per constatare che cosa l'allarme del giorni 23-25 gennaio ha Insegnato e che cosa ne pensa la gente. A quest'ultimo Interrogativo si può salito rispondere che la generalità delle popolazioni ritiene che l'allarme sia stato utile e che andava dato; e che sarebbe da ripetere se le circostanze lo richiedessero come nello scorso gennaio. Ma c'è anche un'altra unanimità. Tutti, autorità locali In testa, sono concordi nel dire che U modo usato nell'inf ormare la gente è stato assolutamente sbagliato. I sindaci più fortunati hanno ap¬ preso della decisione delle autorità meno di un'ora prima che lo annunciasse la televisione, altri addirittura hanno saputo dell'allarme dal Telegiornale, come tutti gli Italiani, intorno alle 20. Il ministro Zamberlettl è venuto 111° febbraio In visita nel paesi della Lucchesi» coinvolti nella vicenda ed è stato applaudito. Segno eloquente sulla validità della sua decisione. Un cavatore di marmo, prima del discorsi ufficiali, ha detto al ministro con arguzia: 'Ringraziamo Zamberlettl per averci avvertito e il terremoto per non estere venuto: Dunque, che cosa ha Insegnato questo allarme dato su vaste areee di due regioni? Anche su questa risposta c'è una unanimità di punti di vista. Sentiamo, ad esempio, Alessandro Adami, sindaco di Barga; 'Innanzitutto, in circostanze del genere, per ti coordinamento dei toccarsi non ti può far conto tulle linee telefoniche. Quella sera i telefoni erano impazziti: tutte le famiglie abitanti in zona erano chiamate dai parenti o li chiamavano. E in caso di catastrofe le linee sarebbero state comunque inutilizzabili perché interrotte». il sindaco di Castelnuovo di Garfagnana, dott. Alessandro Bianchini, dice: «La via¬ bilità è inadeguata a sopportare un esodo improvviso o anche l'accorrere del soccorsi. Le strade, salvo qualche tratto, sono anguste, basta una piccola frana per isolare interi paesi. E qui ci sono due strutture sanitarie importanti, gli ospedali di zona di Barga per la media valle e di Castelnuovo per la Garfagnana, che devono avere vie d'accesso libere». Mauro Biondi, sindaco di Fiumbalbo (Modena) ritiene che una cosa importante per il futuro sarà anche quella di spiegare in anticipo alla gente ciò che ogni individuo deve fare In caso di allarme o di sciagura, pei* non perdere la testa, per correre meno rischi, per facilitare 1 soccorsi e l'organizzazione. 'In queste eone ad alto rischio si dovrebbero distribuire degli opuscoli, fare delle conferenze, delle esercitazioni: Il sindaco di Castelnuovo spera che la decisione dell'allarme non rimanga fine a se stessa. 'Se siamo entrati nella logica della prevenzione, dobbiamo proseguire con questa filosofia. Bisogna incominciare a fare un elenco delle case fatiscenti o comunque non costruite secondo le regole antisismiche, Incominciando dagli edifici pubblici, come le scuole nelle quali i nostri ragazzi sostano tante ore. E poi trovare il modo di intervenire per il loro consolidamento'. Tutti tornano sul punto nodale del modo in cui è slato annunciato l'allarme. Bisogna che le autorità locali siano informate per prime e l'Intervento della tv deve avvenire su base scientifica, non giornalistica con lettura di comunicati ambigui e Incomprensibili. Uno scienziato deve spiegare, volgarizzandole, le ragioni del provvedimento. Dice Adami: «La tv deve diventare un mezzo di Integrazione del sistema di protezio¬ ne civile, ma attraverso un rapporto diretto con il ministero, tn modo da spiegare via via e consigliare, informare. Dopo questa esperienza, è prevedibile che alla prima scossa seria la gente si chieda: 'E adesso cosa dobbiamo fare?' Quindi dobbiamo dirglielo». Forse oggi, per chi vive in zona sismica, c'è un po' più di paura rispetto alla vigilia dell'allarme. Dice un'anziana signora che risiede nel centro storico di Barga: «Ora siamo pia coscienti di abitare una casa inadatta al terremoto, che alla prima scossa grossa può crollare. Che cosa possiamo fare, al di fuori d'avere paura?». Dopo un sisma che ci fu nel '68 il comune di Bagni di Lucca decise di offrire al proprietari di case non antlslsmlche cinquantamila per ogni catena che avessero messo di rinforzo al loro edificio. 'Sarebbe una pratica da riprendere, adeguando la'dfra — dice 11 geom. Giampiero Barseccht dell'Ufficio tecnico di quel comune — ma il nostro bilancio non lo consente. D'altra parte, Zamberlettl ha detto che dal ministero c'è da sperare poco e che chi ha la casa di proprietà farà bene a rimanere anche in maglietta pur di consolidarla: Remo Lugli

Persone citate: Alessandro Adami, Alessandro Bianchini, Giampiero Barseccht, Mauro Biondi