Il pei a Parigi rinnova il no al superverfice comunista di Enrico Singer

Il pei a Parigi rinnova il no al superverfice comunista Al congresso anche dagli stranieri dispiaceri per Marchais Il pei a Parigi rinnova il no al superverfice comunista «Non ci sono le condizioni per una seconda Berlino», ha detto Pecchioli davanti al sovietico Zagladin - Il «ribelle» Juquin ripete le critiche ma non vuole «correnti» PARIGI — Nella grande sala dell'-Espace Baiarci-, ieri sera, 1 comunisti stranieri hanno parlato a quelli francesi. Di fronte al sovietico Vadlm Zagladin, il capo della delegazione italiana al congresso del pei, Ugo Pecchioli, ha rinnovato, e motivato, il no del suo partito all'ipotesi di una conferenza internazionale del pc. Pecchioli ha detto che, viste le divergenze, 'Secondo noi non et sono le condizioni perché delle iniziative su scala mondiale dei pc possano avere luogo con esiti positivi e utili: E, per eliminare ogni dubbio, ha aggiunto: «17 nostro rifiuto di qualsiasi forma di organizzazione internazionale del pc data ormai da molti anni e fu condiviso da tutti i partiti della conferenza di Berlino: L'opposizione del pel all'idea della conferenza era già stata espressa ma, per la prima volta, un dirigente lo ha fatto di fronte al rappresentanti di una larga fetta del movimento comunista mondiale (c'erano 1 cinesi e 1 cubani, 1 vietnamiti ed anche 1 sandlnisti del Nicaragua) ma. soprattutto, di fronte al sovietici. A Zagladin, che come •ambasciatore itinerante' di Mosca cerca di ricucire gli strappi sempre più numerosi, nel campo comunista. La proposta di una «conferenza pancomunlsta sul disarmo e sulla pace* fu lanciata a Praga, nel novembre scorso, come un sasso in acque considerate ormai tranquille. Fu un'iniziativa di un gruppo latino-americano subito accolta da polacchi, austriaci e tedeschi orientali che rinnovarono la candidatura di Berlino come sede, almeno dei lavori preparatori. Berlino dove, nel '76, si tenne l'ultima assise di questo tipo: una conferenza che fu l'atto di morte dell'internazlonallsmo proletario. Anche per Georges Marchais, che aveva aperto il meeting, 11 discorso di Pecchioli ha riservato un accento polemico. *La lotta per la pace non è certo riconducibile alla semplificata visione di uno scontro di classe a livello internazionale: E Marchais, al congresso, aveva detto che la lotta di classe internazionale continua: che è 11 grande fenomeno di questi anni e che 11 pcf ha scelto da tempo il suo campo. Polemica anche sull'Europa (Pecchioli ha ribadito l'appoggio all'.JEuropa del popoli') e sulla Nato (l'obiettivo del pel non è l'uscita unilaterale dal blocchi ma una reale distensione). Divergenze vecchie e nuove. Ma Pecchioli non ha parlato né della Polonia né dell'Afghanistan: ha soltanto accennato «ai popoli che soggiacciono ancora all'occupazione di eserciti stranieri'. Le divergenze si erano riproposte anche nella grande sala del Palazzo dello sport di Salnt-Ouen durante 11 dibattito congressuale. Ieri mattina ha parlato Pierre Juquin, il numero uno degli «Innovatori». Quindici minuti (11 tempo massimo degli Interventi) in cui ha sostenuto con passione la necessità di un rinnovamento, ma ha anche dichiarato che accetterà, come' tutti, le decisioni del congresso. Non c'è rottura, ma l'appello a far circolare le Idee, a discutere. «// dibattito — ha detto — deve essere per ti partito come l'ossigeno per ti corpo umano. Non si vincono le battaglie con lo schematismo: Però, ha precisato Juquin. dibattito non significa 'Correnti, guerre tra leader'. Il suo è stato un discorso tutto giocato tra due poli: unità del partito e rinnovamento. Sul palco nessun dirigente ha applaudito. E anche questa volta, dalla sala, si sono levate le voci del delegati di base: quindici, soltanto due a favore. Se l'esclusione di Juquin dall'ufficio politico del pcf appare scontata, quella dal Comitato centrale (è uno del sei membri contestatori che si sono astenuti sulle tesi pre-congressuali) potrebbe avere 11 sapore troppo amaro di una purga. Sarà una delle sorprese, domani, alla conclusione del congresso. L'altra potrebbe essere la nomina di un vicesegretario da affiancare a Marchais. Sarebbe un chiaro segno che 11 processo di successione è cominciato.- , Enrico Singer