Fantasmi di Calabria

Fantasmi di Calabria Fantasmi di Calabria FRANCO PIERINI Mpm è la sigla di un nuovo partito, Movimento politico meridionale, che per le prossime elezioni riunirà personalità della sinistra in Calabria, «fra le quali exmagistrati, avvocati e docenti universitari», dicono i giornali. La notizia fa seguito a quella importante non soltanto localmente delle dimissioni dal partito comunista di un ex deputato e noto dirigente sindacale di Reggio Calabria, Francesco Catanzariti. Insieme con lui aderiscono al nuovo movimento esponenti dell'intellighcntzia intellettuale della Calabria come l'antropologo Luigi Maria Lombardi Satriani, il penalista Luigi Gullo, figlio del leader comunista del dopoguerra Fausto Gullo, e il medico democristiano Francesco Gangemi, che viene definito il capo .della lobby degli ospedalieri calabresi, già morotco. Sembra di capire, in sostanza, che anche in Calabria stia prendendo corpo un movimento centrifugo rispetto alla logica dei partiti nazionali, al quale pare già assicurato l'appoggio anche economico dei sardisti, dei valdostani e di altre aggregazioni regionaliste. Catanzariti nella lettera di dimissioni dal pei dice che dopo circa quarantanni non sta più bene in un partito in cui Reggio Emilia vale più di Reggio Calabria, Napoli conta meno di Milano e cento contadini dell'Aspromonte non valgono un operaio della Fiat. «1 ricchi comu vonnu I 1 poviri corni/ ponnu», è un vecchio proverbio calabrese che " he volta fu citato durante la rivolta \^ gualcì & di Reggio Calabria per la sede del capoluogo ai regione. Per chi non la ricorda, quella rivolta si concluse dopo otto drammatici mesi con l'ingresso dei carri armati in una città italiana, esattamente quattordici anni fa nel febbraio del 1971. Da un bel po' di tempo giustamente gli opinion leader nazionali fra l'approvazione generale sottoscrivono pesanti critiche alla «partitocrazia». Questa fu una parola-chiave, allora insolita, dei cosiddetti «Boia chi molla» fascisti di Reggio Calabria contro Roma che voleva il capoluogo a Catanzaro. Ora, all'improvviso, appaiono dei bravi calabresi progressisti che furono contro la ribellione eversiva di Reggio tanti anni fa, i quali si appropriano delle accuse già esclusive della destra contro il sistema italiano dei partiti e fondano addirittura un altro movimento regionalista (chissà se anche questo un po' separatista). L'antropologo e preside della facoltà di Lettere dell'università di Calabria Lombardi Satriani, che ha scritto libri sulla sociologia e il folclore della rivolta del 1970-71, forse saprebbe spiegare come le parole d'ordine passino da una parte all'altra conservando il significato, senza che le parti si incontrino. Ma questa notizia dal profondo Sud evoca fantasmi non soltanto antropologici. Dice una volta di più che veramente le cose vanno male dentro l'attuale sistema dei partiti, se gente che quattordici anni fa era dalla parte dei giusti ora ha perduto tutte le speranze e si ritrova contro la «partitocrazia», come un tempo proclamavano i «Boia chi molla».

Persone citate: Catanzariti, Francesco Catanzariti, Francesco Gangemi, Franco Pierini Mpm, Gullo, Lombardi Satriani, Luigi Gullo, Luigi Maria Lombardi