Un salone al profumo di vaniglia

Un salone al profumo di vaniglia Si apre oggi a Torino-Esposizioni la nuova mostra-laboratorio di pasticceria Un salone al profumo di vaniglia A Torino, capitale italiana del dolce artigianale, fino al 13 febbraio un nuovo appuntamento professionale d'affari e d'aggiornamento tecnico-pratico per gli operatori della confetteria, gelateria e dei prodotti per caffè-bar - Alla prima edizione del «Pageb» sono presenti 131 espositori su nove mila metri quadrati - Concorsi, dimostrazioni pratiche, incontri di categoria danno interesse europeo alla rassegna - La rivalutazione dei prodotti subalpini Debutta 11 Pageb 85, mostra-laboratorio di pasticceria, gelateria e prodotti per caffè-bar: una rassegna di qualità per un settore in espansione. Torino, città che ha coltivato una vera e propria -cultura del dolce', è la sede più appropriata per una rassegna altamente specializzata, realizzata da TorinoEsposizioni in collaborazione con l'Epat (Esercizi pubblici associati), e la Confcommercio-Ascom della provincia. Fino a mercoledì 13. sui 9 mila metri quadrati di area espositiva ricavati nel padiglione centrale di Torino Esposizioni, saranno rappresentate 131 aziende e funzionerà una serie di strutture collaterali che comprendono un attrezzato laboratorio di pasticceria utilizzano per gare e dimostrazioni pratiche; un laboratorio di gelateria; un banco-bar; un banco attrezzato con varie macchine per caffè dove gli operatori potranno provare e confrontare tecniche, prodotti e risultati diversi; un bancobirreria novità assoluta nel suo genere. L'ingresso sarà riservato agli operatori del settore. Non è una semplice rassegna espositiva, ma una «sei giorni* articolata su incontri e manifestazioni ' per settori diversi: materie prime; semilavorati; macchine, attrezzature, arredamento per pasticceria; macchine e attrezzature per la lavorazione di cioccolato, caramelle e loro con¬ fezioni; prodotti e macchine per gelato; attrezzature e arredamento per bar (dal bancone al frullatore); materiali, attrezzature, Impianti e arredamento per esercizi particolari (come birrerie, fast-food o pizzerie). Una mostra professionale e altamente specializzata, dunque, studiata e realizzata su misura per essere anche punto d'incontro, aggiornamento tecnico-pratico, meeting di affari per i produttori e gli esercenti che in questi settori privilegiano la qualità rispetto alla quantità. La formula non poteva trovare cittadinanza altrove: Torino e 11 Piemonte sono un'isola particolare specialmente nel vasto mare della pasticceria. Qui sono nate creazioni «firmate», prodotto di un costante dialogo fra domanda e offerta, fra consumatore e produttore. Il pubblico a cui si rivolge Pageb 85 è vastissimo e ricco di potenzialità. La «dolce tentazione- per gli taliani è un business da 7.000 miliardi l'anno, 11 7% della spesa in generi alimentari e bevande. Ma non siamo un popolo di ghiottoni: con un consumo di 2 chili pro-capite o poco più, arriviamo al dodicesimo posto nella graduatoria internazionale dei consumi di prodotti a base di zucchero. In pole-position c'è sempre la Germania Federale con 5,8 chili, seguita dai Paesi Bassi e dalla Gran Bretagna. Il gusto del pùbblico, ormai smaliziato ed esigente, si rivolge in particolare alla pasticceria artigianale, prodotto di qualità e, soprattutto, fresco, lontano dalle confezioni dei grandi gruppi industriali, dai conservanti, dagli additivi e dal coloranti artificiali. Oggi va di moda anche il panettone, come la pralina artigianale, fino a poco tempo fa ristretto monopolio dell'industria dolciaria. In questo settore 1 maestri pse7sètgnpqpbt pasticcieri torinesi fanno testo: la loro professione è viva e vitale: basti ricordare che il 70% della forza-lavoro presente nel laboratori subalpini è al di sotto dei 40 anni. E la tradizione è strettamente legata all'.arte bianca», al panettiere che lavora su un tipo particolare di pasticceria: quella che fa uscire dal forno profumati biscotti e croccanti brloches. Lavorazioni delicate, che hanno necessità di mthdenduccdrt macchine e attrezzature particolari: nell'83 11 settore ne ha prodotte per 310 miliardi di lire (77,5 sono la fetta di export), con 2.600 addetti e nell'84 ha confermato 1 livelli di produzione. Accanto al dolci, 11 caffè: una delle maggiori voci di consumo In tutto il mondo, al centro di un colossale giro d'affari tra Paesi consumatori e produttori (l'America Latina è sempre in testa). Nelle tt P tabelle dell'export internazionale 11 chicco tostato è preceduto solo da petrolio, acciaio e grano. Se ne consumano 5 milioni di tonnellate l'anno. L'Italia ne traduce in tazzine circa due milioni di quintali ogni anno, con un costo in materia prima di 1200 miliardi, tranquillamente raddoppiati prima di giungere al consumatore con 1 ricarichi dovuti alla tostatura, alla confezione ed alla distribuzione. Ne beviamo parecchio, anche se slamo lontani dai livelli del popoli scandinavi. Nella graduatoria dei consumi sono infatti in testa i finlandesi con 13 chilogrammi a testa ogni anno, seguiti da svedesi e danesi. Gli italiani sono a 4 chili per ogni persona, una quota da dodicesimo posto nelle tabelle statistiche. E sbaglia chi crede che se ne beva più al Sud che al Nord. I dati che si riferiscono ai consumi familiari dicono che i settentrionali (famigliacampione di tre persone), ne usano 6-7 etti al mese. I meridionali (stessa famiglia-tipo), non vanno oltre 1 450 grammi. Infine il gelato: tra coni, cassate, semifreddi e coppe, in Italia si spendono settemila miliardi l'anno, per un consumo medio di 8 chili a persona. Quota considerevole, anche se molto inferiore ai livelli statunitensi, dove il gelato è considerato un vero proprio alimento; 23 chili a testa. Molle le dimostra/ioni pratiche tra eli sland del salone, riservato ad un pubblico specializzalo