Damasco condanna SI morsa alla forza

Damasco condanna SI morsa alla forza «.■■> srrs sr. « I colloqui a Roma del fflinistep degli Esteri siriano Damasco condanna SI morsa alla forza na, anche da parte siriana, di qualsiasi ricorso alla forza, «fn tutte le sue forme, compreso il terrorismo', per risolvere i problemi aperti nella regione mediorientale. Dai contatti che il capo della diplomazia siriana ha avuto con 1 dirigenti italiani è emersa un'altra preoccupazione: quella di -farsi capire'. Le nostre posizioni, ha detto in pratica Al Sharaa, sono spesso comprese dai dirigenti politici europei; non sempre però esse trovano eco «in modo corretto' nell'opinione pubblica. Un problema questo, hanno convenuto italiani e siriani, che solo contatti frequenti possono, al di là delle posizioni di ognuno, consentire di superare. Quanto al conflitto IranIraq. Andreotti ed il suo collega siriano hanno potuto solo constatare un •consolidamento dello stato di guerra', che non ha lasciato spazio per alcuna mediazione. «L'Importante — ha detto Al Sharaa — è, in questa fase, ROMA — « Cordiali ed amichevoli', un'occasione -molto utile' per la possibilità che la visita ha dato di approfondire •numerosi temi di reciproco interesse, da quelli bilaterali alla situazione nel Medio Oriente'-, questo il giudizio che sul colloqui di due giorni a Roma tra il ministro degli Esteri Andreotti ed il capo della diplomazia di Damasco, Faruk Al Sharaa, è stato dato Ieri congiuntamente dalle due parti. La visita ufficiale del ministro Al Sharaa si è conclusa ieri con un ultimo colloquio con Andreotti, che è attualmente presidente di turno del Consiglio dei ministri della Cee, dopo quelli che si erano svolti per quasi tutta la giornata di mercoledì, quando Al Sharaa è stato ricevuto anche dal presidente della Repubblica Pertinl e da quello del Consiglio Craxi. Una delle affermazioni di maggior significato scaturite dai colloqui è stata, a quanto si è appreso, la netta condan¬ operare per impedire l'allargamento del conflitto od in- ■ serlmentl esterni». La visita a Roma di Faruk Al Sharaa ha permesso a Andreotti di completare 1 conlatti che l'Italia ha da tempo avviato con tutti i Paesi coinvolti nella questione araboisraeliana. Le informazioni raccolte da Andreotti risulteranno utili alla diplomazia italiana negli impegni che l'attendono nelle prossime settimane: dal 16 febbraio 11 presidente Pertini (accompagnato da Andreotti) si reca infatti in visita ufficiale in Egitto, e subito dopo è atteso a Roma il primo ministro Israeliano Shlmon Peres. La posizione siriana è molto «rigida», e fa ricadere su Israele la responsabilità di tutti i problemi esistenti nella regione mediorientale; non è questa perù una ragione, si ritiene a Roma, per non tenere aperto il dialogo con tutti, in modo da essere pronti a contribuire alla ricerca di soluzioni pacifiche. (Ansa)