Un sistema di computer per «leggere» il traffico

Un sistema di computer per «leggere» il traffico Cosa sono e come funzionano i semafori intelligenti Un sistema di computer per «leggere» il traffico L'idea di sperimentare Un sistema di semafori intelligenti nacque fra il 1977 e il '78, nell'ambito del Progetto Torino, quando, varato il piano del trasporti, fu abbandonata l'ipotesi di dar vita ad un metrò pesante per dotare la città di cinque linee di metropolitana leggera. Perchè, si pensò, non separare il traffico privato da quello pubblico (privilegiando il primo e snellendo il secondo) con la supervisione e l'aiuto del computer? Ciò per verificare la bontà di un meccanismo semaforico che avrebbe poi potuto funzionare negli incroci in superficie del metrò degli Anni 90. La scelta cadde sulla linea del tram numero 10, direttrice centro (corso Vinzaglio, Duca Degli Abruzzi) periferia (corso Agnelli, Fiat Mlraf lori) e viceversa. Il modo di funzionare di questi semafori, definiti intelligenti perchè In grado di captare i flussi di traffico e di elaborarli per dare via libera al mezzo pubblico in arrivo, è basato su una serie di calcolatori elettronici (e sensori piazzati sui tram), che, al passaggio della vettura, programmano 11 comportamento del semaforo successivo. La rete della linea n. 10 (ora completata) è costituita da 412 sensori per il traffico del mezzi privati (auto, camion, pullman, ecc.). altri 112 disposti sulle 206 motrici delle linee dieci e uno (quest'ultima interseca la precedente). Si è insomma di fronte ad un insieme di «vedette, che inviano i loro messaggi a 33 micro-computer di zona, i quali, a loro volta, li trasmettono a tre calcolatoli centrali, sistemati nella «saia di regia, dei vigili urbani in corso XI Febbraio. Dal Comando parte il coordinamento complessivo che dà gli ordini (in base alle informazioni ricevute) a 36 segnalatori semaforici e a 25 quadretti luminosi che forniscono i tempi di percorrenza e di fermata del mezzo pubblico. A giudizio dei tecnici, si tratta di un sistema d'avanguardia che potrà essere utilizzato sulle future linee del1 metrò. E' stato inoltre studiato in modo da poter funzionare anche in stato di relativo «degrado-: se, per esemplo, si guasta un microcalcolatore, l'elemento vicino fa comunque da supporto sostituendo quello venuto meno, senza far cadere l'intera rete. L'esperimento sulla linea dieci è costato circa 10 miliardi e, stando ai dati forniti dal Consorzio Trasporti torinesi, ha consentito di snellire il traffico della zona sperimentale e di elevare la velocità commerciale dei tram da 19,5 a 25 chilometri l'ora. Giuseppe Sangiorgio

Persone citate: Giuseppe Sangiorgio

Luoghi citati: Torino