Presto il nuovo Consiglio Rai Carraro succederà a Zavoli? di Giuseppe Fedi

Presto il nuovo Consiglio Rai Carraro succederà a Zavoli? La situazione sbloccata dopo 20 mesi dall'approvazione del decreto tv Presto il nuovo Consiglio Rai Carraro succederà a Zavoli? Oltre al presidente (psi) probabili altri cambiamenti - Sembra sfumata l'ipotesi di dare un rappresentante ai missini ROMA — La Gazzetta Ufficiale, per pubblicare 11 testo del decreto sulle tv convertito In legge dal Senato, è uscita addirittura in edizione straordinaria. Un fatto abbastanza inconsueto, cui corrisponde l'Inevitabile risveglio della questione Rai. Dopo 20 mesi d'impasse e d'incertezza, li decreto 807 consente di sbloccare e risolvere uno dei problemi più delicati: il rinnovo del vertice aziendale. Le procedure per eleggere i nuovi amministratori dell'azienda e il direttore generale sono state avviate. Stamani si riunisce la commissione di Vigilanza, cui spetterà la nomina, secondo la normativa, dei sedici consiglieri d'amministrazione. Ascolterà il de Andrea Borri che illustrerà le modifiche da apportare al regolamento, necessarie per nominare il Consiglio e fissare i livelli massimi di affollamento orarlo degli «spotpubblicitari. Non è escluso che a Palazzo San Maculo venga addirittura fissata la data della seduta in cui si svolgeranno le votazioni. Ogni commissario (23 della maggioranza di governo, 15 della sinistra e due del itisi) voterà per 12 nomi, tre quarti dei sedici consiglieri Rai. Risulteranno eletti i 12 che avranno ottenuto la maggioranza assoluta (21 voti) e i 4 che avranno raccolto 11 maggior numero delle rimanenti preferenze. Se per i comunisti non sarà difficile «bloccare» i propri voti sui 4 consiglieri di minoranza, per la maggioranza sarà importantissimo evitare qualsiasi dispersione di voti. Fra meno di tre settimane, 11 25 febbraio, si riunirà anche l'assemblea straordinaria degli azionisti Rai, convocata l'altro ieri dal Consiglio d'amministrazione, per modificare lo statuto sociale in seguito alle innovazioni previste dal decreto (finora 6 amministratori dell'azienda erano designati dall'Iri ; inoltre, il decreto ha stabilito compiti diversi per 11 Consiglio e il direttore generale). C'è ancora un bel po' di strada da percorrere e del nuovo governo Rai probabilmente si parlerà verso la fine del mese. Alcune forze politiche devono prima designare i consiglieri e soprattutto dev'essere perfezionata l'intesa tra gli alleati del pentapartito. Com'è noto, esisteva da tempo la richiesta del msi, determinante nella conversione del decreto, di avere un rappresentante in Consiglio. Accoglierla o meno sarebbe dipeso dalla maggioranza e In particolare dalla de e dal psi, uno del quali, eventualmente, avrebbe dovuto rinunciare ad un posto. Si è parlato anche di una candidatura, quella di un dirigente dell'Iri, Manno, gradito al missini pur non essendo iscritto al partito e qualcuno ha azzardato che alla fine sarebbero stati i socialisti a mollare. In questo caso il psi sarebbe passato da tre consiglieri a due: Walter Pedullà, confermato, e Franco Carraro, presidente del Coni e con ogni probabilità successore di Zavoli. Ma l'ipotesi del consigliere missino sembra definitivamente sfumata e i rappresentanti del psi dovrebbero rimanere tre. Il terzo, data per scontata la rinuncia di Massimo Pini, che punta alla direzione di Rai 2, dovrebbe essere l'ex direttore del personale Antonelli. La de, in vista di una riunione dell'ufficio politico sugli amministratori Rai, è orientata a ricandidare gli uscenti Bindi. Zaccaria. Orlandi e Balocchi e a designare Marco Follini e Carlo Gra¬ zioli, uno dei quali subentrerà a Spadola. Un dirigente della Sacis, Savasta. rappresenterà 1 liberali, mentre il pri confermerà Luigi Firpo e i socialdemocratici l'attuale vicepresidente Giampiero Orsello. I comunisti, infine, dovrebbero votare per i quattro già indicati un anno fa: Adamo Vecchi,' che fa parte del Consiglio uscente. Luca Pavolini, che tornerebbe alla Rai. e due nomi nuovi, Enrico Mendunl, ex presidente dell'Arci, e Angelo Romano, ex dirigente Rai. L'unica incertezza riguarda Pavolini, il quale potrebbe rinunciare per motivi di salute. In questo caso il pei opterebbe per Antonio Tato, ex addetto slampa di Berlinguer. Tra i nodi che il nuovo Consiglio dovrà affrontare subito uno riguarda Telemonlecarlo, l'emittente legata alla Rai da un accordo rivelatosi poco produttivo. II gruppo americano Lubin si è offerto di gestire gl'Impianti per tre anni offrendo alla Rai 28 miliardi. Giuseppe Fedi

Luoghi citati: Roma, Spadola