Cercando la chimica della creatività di Piero Bianucci

Cercando la chimica della creatività MILANO: SCIENZIATI, PSICOLOGI E LE POSSIBILITÀ' DEL CERVELLO Cercando la chimica della creatività DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Lo psicologo Henry C. Lehman ha studiato quel fenomeno misterioso che è la creatività. Da un'ampia ricerca statistica è emerso che i chimici e 1 fisici sono creativi soprattutto tra i 26 e i 30 anni, i matematici e i musicisti dai 30 ai 40, 1 filosofi dai 35 ai 40. gli scrittori dai 35 ai 45 e i cultori di scienze umane dal 45 ai 50. Naturalmente ci sono le eccezioni: Michelangelo, che a 89 anni incomincia a scolpire la Pietà Rondanini, Galileo, che a 76 anni pensa di applicare all'orologio la giovanile scoperta dell'isocronismo delle oscillazioni del pendolo. Le Corbusier, che a 77 anni progetta il Palazzo del Congresso di > Strasburgo. Ma in generale quella della creatività sembra una stagione breve. E riservata a pochi. Invece non è cosi. Oggi si incomincia a parlare di un .diritto all'intelligenza, e quindi anche di un «diritto alla creatività: Non si nega la base genetica dell'Intelligenza creativa, ma c'è più consapevolezza del meccanismi biologici, sociali e culturali che stanno alla base della creatività. In Venezuela è stato persino creato un ministero dell'Intelligenza, con lo scopo di promuovere tutte le facoltà potenziali di cui ogni uomo è dotato, troppo spesso tarpate da cattive condizioni economiche o da esperienze educative sbagliate. Agli aspetti psicologici, biologici e pedagogici della creatività è stata dedicata una giornata di studio in occasione della pubblicazione da parte di «Selezione dal Reader's Digest» del volume Psicologia e vita, 900 pagine che riassumono in modo divulgativo (e forse anche un po' troppo eclettico) tutto ciò che oggi si sa in campo psicologico, con1 un'accentuata prospettiva comportamentista. Eclettico, o se si vuole interdisciplinare, è stato anche l'approccio al problema: introduzione dello psicoanalista Cesare Musatti, una relazione dello psicologo Mario Farne dell'Università di Bologna (autore del volume, con Andreina Se bellico), interventi della cognitivista Pnlna Klein, dei neurobiologi Rita Levi Montalclnl e Luigi Agnati, partecipazione dell'etologo Danilo Mainarci!, del pedagogista Aldo Visalberghi e dell'esperto di Intelligenza artificiale Bernard Meltzer. Ci sono vari tipi di creatività? .Non credo., risponde Rita Levi Montalclnl, nota in tutto il mondo per la scoper¬ ta del fattore che regola la crescita del tessuti nervosi. «Moiri ritengono che creatività artistica e creatività scientifica siano radicalmente diverse. Si dice che l'artista sia il solo autentico creatore mentre lo scienziato si limiterebbe a riflettere nella propria mente certi aspetti della natura che ci circonda, interpretandoli. In realtà ciò che in questi anni siamo venuti scoprendo sul funzionamento del cervello rivela che la percezione è un fatto straordinariamente complesso, sotteso sia alla creazione artistica sia alla scoperta scientifica. La quale parte sempre da una ipotesi, un'idea o un'intuizione che non sono un semplice riflesso della realtà naturale.. L'etologia, cioè lo studio del comportamento animale, può alutarci a chiarire i meccanismi della creatività umana? Secondo Danilo Mainardi, che ha la cattedra di etologia dell'Università di Parma, la risposta è s): .Anche gli animali trasmettono, entro certi limiti, un patrimonio culturale; anch'essi, specie i primati, manifestano una certa creatività, un adattamento flessibile alle condizioni dell'ambiente. E poiché il comportamento animale è più semplice di quello umano, può farci capire meglio l'essenza del processo creativo.. E' possibile che l'uomo entri in crisi come specie proprio per eccesso di creatività? .Nell'affermazione di ogni specie c'è sempre un equilibrio tra creatività e conservazione. Nella specie uomo la creatività è stata un fattore essenziale di affermazione, ma certo può arrivare anche a esiti distruttivi. Credo però che l'uomo riuscirà a controllare il processo creativo anche là dove l'evoluzione culturale sembra minacciare l'evoluzione biologica.. .Una importante prospettiva che si apre davanti a noi., spiega Luigi Agnati, 45 anni, ordinario di fisiologia all'Università di Parma e ricercatore del Karolinska Instltutet di Stoccolma, «é quella di modulare, controllare, promuovere e prolungare la creatività intervenendo sulla chimica del cervello.. 110 miliardi di neuroni del nostro cervello comunicano infatti con segnali elettrici e chimici. Negli ultimi anni i progressi nella comprensione del «linguaggio chimico» del cervello sono stati enormi. La scoperta di sostanze come la dopamlna e le endorfine prelude alla comprensione di quella •danza di molecole» che è l'intelligenza. E l'obiettivo è di riuscire a «suonare la musica» che dirige la danza. .Ma siamo ancora molto lontani, precisa Rita Levi Montalclnl, da una soddisfacente comprensione del linguaggio chimico del cervello: un aiuto ci potrà forse venire dall'informatica e dalle ricerche sull'intelligenza artificiale.. Insomma, il mistero della creatività è sempre fitto. Nessun neurobiologo è ancora riuscito a capire come Einstein abbia compiuto gli «esperimenti mentali» che hanno portato alla teoria della relatività. Picasso diceva: .lo prima trovo, e poi cerco.. E' difficile sintetizzare meglio 11 segreto creativo. Piero Bianucci

Luoghi citati: Milano, Scienziati, Stoccolma, Strasburgo, Venezuela