Delitto Occorsio, la difesa replica alle tesi dei pentiti di Vincenzo Tessandori
Delitto Occorsio, la difesa replica alle tesi dei pentiti Nel processo ai mandanti, negata la fusione dei gruppi «neri» Delitto Occorsio, la difesa replica alle tesi dei pentiti DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Rinvìi, forse soltanto per perfezionare una strategia di difesa, ripensamenti e attese e, dopo quindici giorni e alla quinta udienza, 11 via, finalmente, al processo contro i mandanti presunti dell'assassinio di Vittorio Occorsio, giudice istruttore a Roma. Il magistrato venne abbattuto, sotto casa, da una raffica di mitra alle 8,30 de! 10 luglio 1976; aveva sparato il terrorista nero Pierluigi Concutelli, ora all'ergastolo. Diciannove Imputati alla Corte d'assise di Firenze, e tredici devono rispondere di concorso in omicidio: tra questi, tre si dicono più o meno «pentiti», e sul loro racconti poggia parte dell'accusa. Da anni, inoltre, sei imputati sono introvabili, fuggiti, come Clemente Oraziani ed Elio Mas sa grande, riconosciuti capi spirituali di Ordine Nuovo, e come Stefano Delle Chiaie, detto «Caccola», «anima» di Avanguardia Nazionale. I due gruppi, secondo gli inquirenti, si sarebbero uniti e l'assassinio di Occorsio sarebbe stata la prima azione terroristica di un programma più ampio. Ha scritto il dott. Piero Luigi Vigna, sostituto procuratore della Repubblica, che condusse le indagini e che in aula sostiene l'accusa: •L'omicidio esprime il momento "politico" dell'attacco allo Stato, la realizzazione pratica della "disarticolazione del potere colpendo le cinghie di trasmissione del potere statale", parola d'ordine lanciata da Stefano Delle Chiaie e Paolo Signorelli al convegno di Albano Laziale'. il dibattimento potrebbe esser l'occasione per chiarire molti interrogativi, ma il prologo è apparso poco promettente. La difesa è rigida e tende a togliere credibilità al racconti del «pentiti»: a questo fine è parso puntare, ieri mattina, l'interrogatorio di Giuseppe Pugliese, detto «Peppino l'Impresario», accusato oltre che del concorso nell'omicidio anche di «rapina aggravata, introduzione nel territorio dello Stato, detenzione e porto illegale di arma da guerra». «JVon ci fu nessuna fusione fra Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale', ha subito premesso. Negli incontri di Albano, del settembre 1975, e di Nizza, del dicembre, unico tema di discussione, la proposta di unione fatta da Delle Chiaie che venne respinta da Massagrande e Oraziani. La linea di difesa appare chiara: escludendo l'unione fra i due gruppi. Pugliese, che ha risposto per oltre due ore alle domande del presidente, Pietro Cassano, ha negato anche quel programma omicida che, secondo 11 giudice istruttore fiorentino Rosario Minna, sarebbe stato deciso proprio a Nizza. Fu quello, sottolinea 11 magistrato nell'ordinanza di rinvio a giudizio, «il momento di una deliberazione precisa e di un programma operativo circa l'uccisione del giudice*- Nessuno avrebbe proposto di eliminare Occorsio, ha insistito l'imputato, e quel giorno, a Nizza, tema di una •violenta discussione fra Massagrande e Delle Chiaie' sarebbe stata ancora e soltanto l'unione fra le due organizzazioni neofasciste. I pudori, assai presunti, di Oraziani sono, poi, stati sottolineati con cura dall'imputato. • Graziani sosteneva che non poteva mettersi insieme con Delle Chiaie visto i suoi legami con i servizi segreti italiani e stranieri. Delle Chiaie e Concutelli, che erano venuti insieme dalla Spagna, abbandonarono la riunione e andarono via. In pratica non si concluse assolutamente nulla'. Pugliese, naturalmente, Ignorava che Concutelli avesse portato dalla Spagna 11 mitra Ingram col quale avrebbe assassinato il giudice e, sempre naturalmente, 11 26 luglio 19,76 non avrebbe partecipato, come sostiene l'accusa, alla cena in un ristorante romano per festeggiare l'omicidio. Vincenzo Tessandori
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