B cinema tedesco e tutte le sue facce di Gianni Rondolino

B cinema tedesco e tutte le sue facce Da domani a Reggio Emilia «Bravo! Tra palcoscenico e set: il mestiere dell'attore nella Germania del Novecento» B cinema tedesco e tutte le sue facce AHa rassegna, curata da Leonardo Quaresima, film con Werner Krauss, Fritz Kortner e Bruno Ganz, nuovo modello dei giovani REOOIO EMILIA — Continua l'Interesse del pubblico italiano per il cinema tedesco. Lo scorso anno c'è stata la grande retrospettiva Fassbinder, si annuncia un'ampia rassegna Wenders, la RaiTv manda in onda un ricco programma di film tedeschi recenti, Paris, Texas di Wenders miete allori e consensi sul nostri schermi, per ottobre è prevista una retrospettiva completa del Nuovo Cinema Tedesco (quello nato ufficialmente a Oberhausen nel 1962). Insomma, film registi e attori della Germania sono all'ordine del giorno nell'asfittico panorama cinematografico italiano d'oggi. Cosicché non stupisce che l'Assessorato alla Cultura di Reggio Emilia, già In passato attento alle istanze culturali del cinema, abbia organizzato a partire da domani una rassegna di film tedeschi sotto il titolo onnicomprensivo di o »Bravot Tra palcoscenico e set: il mestiere dell'attore nella Germania del Novecento- e l'abbia affidata a un esperto della materia come Leonardo Quaresima. n quale si è giustamente posto una duplice domanda: sul ruolo del grande attore di teatro nel cinema tedesco degli Anni 20 e 30, e sul contributo dato dagli attori d'oggi al cinema tedesco contemporaneo. Una duplice domanda che può avere un'unica semplice risposta: tanto gli attori di ieri quanto quelli di oggi hanno contribuito In maniera determinante all'affermazione d'un modello cinematografico che si è Imposto per la sua originalità. C'è stato in Germania — ed anche In Francia, molto meno in Italia — un interscambio fra palcoscenico e schermo che ha prodotto risultati a volte sorprendenti. Attori teatrali di grande rilievo sono riusciti a portare nel cinema una loro «presenza» schermlca di straordinaria rilevanza, quasi che l'immagine bidimensionale del film fosse per loro un luogo scenico ancor più stimolante della tridimensionalità del teatro. Volti e gesti, movenze e parole simprimono sulla pellicola con grande forza drammatica, e 1 personaggi cinematografici che ne risultano sembrano a volte più vivi e concreti di quelli nati nella realtà del palcoscenico. Oome pensare al grande cinema tedesco deil'Espresslonlsmo e della Nuova Oggettività senza ricordare 11 ruolo che In esso vi svolsero attori del calibro di Werner Krauss e di Fritz Kortner (di cui il programma di Reggio Emilia presenta rispettivamente I fratelli Karamazoff del 1920, La rotaia e Scala di servizio del 1921, Ombre ammonitrici del 1924, L'enigma e Lulù del 1929)? E come ignorare la pre senza di Emil Jannings o di Heinrich Oeorge, veri protagonisti d'una intera stagione del cinema germanico prima e dopo l'avvento di Hitler al potere? Tutti ricordano L'angelo azzurro di Sternberg e 11 personaggio del Professor Unrat tratteggiato da Jannings, ma come dimenticare la ridondanza scenica e il gusto dell'eccesso drammatico che Jannings esplicò in film come Gli occhi della mummia di Lubltsch o Tartufo di Murnau? Un certo modello di cinema tedesco, corposo e coinvolgente, a volte debordante, fu lui a imporlo con la sua recitazione. Il discorso non cambia molto quando si passa agli Anni 70. Un'attrice come Hanna Schygulla (di cui a Reggio Emilia si rivedrà, fra l'altro, Elfi Briest) in qual misura ha Influenzato 11 cinema di i e a l o t a e i Fassblnder? E Angela Winkler, che con la Schygulla ha Interpretato Scene di caccia in Bassa Baviera di Fleischmann e Lucida follia della von Trotta, quale peso ha avuto nella creazione di modelli comportamentali che superano 1 confini del singoli film e i limiti artistici del vari registi che l'hanno diretta? Ma 11 caso forse più emblematico è quello di Bruno Ganz. Attore di Rohmer e di Peter Handke, di Tanner e di Hauff (con film presenti a Reggio), egli è quasi 11 simbolo d'un modo d'essere che supera 1 confini della Germania per porsi come modello delle nuove generazioni. Ed è anche 11 caso di Rudlger Vogler, senza 11 quale non esisterebbe Nel corso del tempo di Wenders e gran parte del cinema wenderslano, cioè del cinema che place al giovani d'oggi. Gianni Rondolino