Burocrazia e colpevole leggerezza hanno ucciso in dogana 24 caprioli

Burocrazia e colpevole leggerezza hanno ucciso in dogana 24 caprioli Facevano parte di un carico di 88 capi importati dalla Danimarca su iniziativa della Regione Burocrazia e colpevole leggerezza hanno ucciso in dogana 24 caprioli Erano destinati a ripopolare cinque valli della provincia, ma dopo un viaggio di 36 ore sono stati bloccati perché mancava l'autorizzazione del ministero della Sanità - Lo spedizioniere: «Avevamo il permesso del ministero dell'Agricoltura» La prima spedizione di caprioli dalia Danimarca al Piemonte si è conclusa con una strage: sono morti, per i disagi provocati dal viaggio e per ritardi burocratici, 24 capi su 88. La Regione intende acquistarne 300 per ripopolare le valli Orco, Chiusella, Soana, Pollice e Lanzo, ma ha bloccato gli invii successivi per evitare 11 ripetersi del massacro. Cerchiamo di ricostruire l'accaduto seguendo il viaggio degli sventurati animali. La premessa è una perizia sui caprioli, eseguita nei luoghi di provenienza dal dr. Peracino. ispettore sanitario del Gran Paradiso, e da Mario Piodi, esperto della Regione. Afferma quest'ultimo: «La Dantinarca ha una fauna sanissima-. Lunedi sera gli ungulati salgono sul camion della intorbai di Genova, che ha vinto l'appalto per la spedizione. L'automezzo varca senza problemi i confini di Germania e Francia, ma mercoledì mattina viene bloccato all'autoporto della Valle d'Aosta. Spiega il veterinario di confine, dr. Secchi: .Mancavano l'autorizzazione del ministero della Sanità e l'indicazione del centro per il periodo di quarantena. Impossi- bile lasciarlo proseguire-. Protesta il contitolare della Intorbai, Mario Battisti: «71 ministero dell'Agricoltura ci ha rilasciato il permesso per l'importazione, con la stampigliatura "Per conoscenza al ministero della Sanità e al veterinario di confine", il 18 di¬ cembre scorso. Abbiamo sempre importato lepri, mai nessuno ha fatto storie-. Aggiunge adirato: «Avremmo dovuto essere allertiti che non era sufficiente, non ci saremmo lasciati cogliere di sorpresa. Per contratto siamo noi che ci rimettiamo, non il commit¬ ninnimi mi iiiMMiiiinniiiiiiiiiiinniiiiiiiU i ! ' tente-. Errore, equivoco, inesperienza?' ' Fatto " sta che, dopo 36 ore di viaggio, comincia la lunga attesa dei caprioli (per molti di essi è l'inizio' dell'agonia). Per rimediare all'intoppo si incrociano telegrammi, i telefoni bruciano. Il presidente della giunta regionale, avv. Viglione, sollecita l'intervento del sottosegretario alla Sanità, on. Cavigliasso, mentre 11 veterinario della Usi 26 di Venaria, dr. Pezzetti, chiede il permesso ai dirigente dello stesso ministero, dr. Ferrazza. Il consigliere regionale Cerchio presenta un'interrogazione all'assessore al Turismo e alla Caccia, Mignone. Per il periodo d'isolamento vengono messe a disposizione le strutture della Mandria. Intanto trascorre tutto mercoledì senza che nessuno, per precauzione, possa avvicinarsi al camion. I caprioli sono abbandonati a sé stessi. Giovedì mattina il veterinario di confine dà l'ultimatum: «O arriva l'autorizzazione, o respingo il carico-. Non è necessario arrivare a tanto. Giunge, annunciato per telefono, 11 sospirato documento. Finalmente il camion si rimette in moto, diretto verso li Cascinone del parco regionale. Gli animali, iiiiiimniininiinniiiiinniii iiiiiiiinniiiiiii particolarmente robusti e.di tòlt'i-àzzà 'tàigilòreucTéIla' iftcfstra, scendono esitanti e docili, sfibrati dallo stress. Ma 24 di loro, i più deboli, giacciono ormai senza vita sul fondo dell'automezzo. Sorgono spontanee due domande. Era proprio necessario acquistare i caprioli in Danimarca, quando in Val Busa sono assai numerosi e ormai adattati al nostro clima? Perché non li si è catturati in zona? Carlo Novara Ora i caprioli sopravvissuti sono in isolamento alla Mandria

Luoghi citati: Danimarca, Francia, Genova, Germania, Lanzo, Piemonte, Valle D'aosta, Venaria