Bearzot si aspetta una battaglia di Bruno Bernardi

Bearzot si aspetta una battaglia Bearzot si aspetta una battaglia 11 et. azzurro ha molta stima per gli irlandesi: «Saranno un test importante per il nostro centrocampo» - Certo il ritorno di Ancelotti per la tournée messicana, non escluso il ricorso a Mancini DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Partirà da Dublino la lunga volata verso Messico '86. Enzo Bearzoi ha altri quindici mesi a disposizione per plasmare la squadra ed i rincalzi che dovranno difendere il titolo mondiale: annuncia di avere finito gli esperimenti di gruppo, com'era accaduto in particolare alle Olimpiadi di Los Angeles, mentre continuano quelli del singolo «nel contesto di un'intelaiatura che ha già la sua fisionomia». Presto toccherà nuovamente ad Ancelotti, che Bearzot non ha ritenuto ancora pronto per Dublino, ma sicuramente prenderà parte alla tournée messicana. — A Pescara, con la Polonia di Boniek, si erano avute confortanti indicazioni. Cosa può aggiungere l'amichevole di martedì con l'Eire di Brady? «Gli irlandesi sono tra i migliori nel campionato inglese, dove la maggior parte milita — risponde Bearzot —. Sarà una gara di grande forza atletica, una verifica delle qualità caratteriali. Ci sarà da soffrire a centrocampo. Per Di Gennaro è un test importante e lui sa che sarà diverso da quelli finora sostenuti». — Da qualche tempo, nel Verona, Di Gennaro ha assunto una posizione più arretrata. Dovrà fare lo slesso in Nazionale? «Ho mai chiesto a Di Gennaro di rimanere davanti allo stopper. Un regista moderno è grande se il suo raggio d'azione si allarga, diventa circolare». — Con la Polonia, a volte, stazionava nelle vicinanze di Tardelli... •Tardelli non aveva l'ordine di stare al centro, anche se poteva sembrare che si sovrapponesse a Di Gennaro. Piuttosto il nostro centrocampo era in linea, per l'atteggiamento del polacchi che avevano infoltito 11 settore mediano. A Dublino cambiano il ritmo e l'aggressività degli avversari. Ci sarà da vedere se sotto il martellamento T degli irlandesi avremo la capacità di rovesciare la situazione con rapidità di riflessi. Questo vale per tutti, non solo per Di Gennaro. E' sempre il centrocampo che detta la posizione ai difensori rendendo più agevole il loro compito». — A Dublino sarà vita dura anche per gli attaccanti. Rossi neppure con la Lazio ha se¬ gnato. Come spiega lo stacco netto tra il rendimento che Pablito offre in campionato rispetto alla Nazionale? «Nella Juventus ha compiti diversi: deve creare spazi a Platini e Boniek. Se loro segnano è anche merito suo, sebbene 1 nuovi compiti possano creargli qualche problema in più rispetto alla Nazionale dove ci sono meno cen- trocampisti votati al gol. Io devo giudicare Rossi per quello che ha dato sinora in azzurro». — Che ne pensa di un'eventuale accoppiata AltobelH-Serena? •Ci sono dei diritti di precedenza. Partono Altobelli e Rossi; La gara mi dirà se debbo cambiare. A Pescara volevo inserire Giordano e poi ho ritenuto che Serena, di testa, potesse servirmi. Serena non è al massimo per i postumi dell'infortunio alla spalla, ma lo tengo in considerazione per 1 suol grandi valori agonistici, cosi come Dossena: se Conti avesse problemi muscolari potrebbe servirmi sulla fascia». — Di quale utilità è un Giordano turbato dalle vicende con la Lazio? •Mi sembra sereno. Chiaro che se l'episodio dell'esclusione dovesse durare a lungo, potrei orientarmi su un'altra punta. E il prescelto sarebbe Mancini che per ora è 11 quinto. Ma 11 destino di Mancini non dipende dalla... Lazio». Bruno Bernardi Milano. Bcar/ot dà il benvenuto a Tardelli, Rossi e Scirca