Dal giornale scoprono che il padre è morto da una settimana e sepolto
Dal giornale scoprono che il padre è morto da una settimana e sepolto I figli credevano che l'uomo fosse in Sicilia dove si era recato subito dopo Natale Dal giornale scoprono che il padre è morto da una settimana e sepolto Aveva documenti e numeri di telefono: perché i familiari non sono stati informati? - L'ospedale: «Non abbiamo trovato nessuno» Morto per collasso, un pensionato è rimasto per sei giorni nelle camere mortuarie senza che qualcuno informasse i familiari. Solo a sepoltura avvenuta i figli hanno appreso la notizia, leggendo su La Stampa, casualmente, lo stato civile. Una storia inverosimile, irreale? No: è successa nella nostra città, in questi giorni. L'ha resa nota uno del figli dello scomparso « perché la gente sappia che cosa pub avvenire in una metropoli, e -perché simili episodi non si ripetano.. Vediamone i protagonisti. Il principale si chiamava Giovanni Mangano, nato a Bengasi (Libia) nel 1914, cinque figli, una vita dedicata al lavoro, discreti risparmi, un dignitoso alloggio in via Don Bosco 10. Anni sereni 1 suoi dopo la decisione di mettersi in pensione e gran desiderio d'indipendenza. Hobby preferiti: viaggi e incontri con amici. Nel pomeriggio del 23 gennaio si ritrova al Fortino, in zona Valdocco, per una festa fra pensionati. Verso le 17 è colto da un improvviso malore. Oli amici chiamano l'ambulanza, ma giunge all'Astanteria Martini ormai cadavere. Probabile causa della morte, collasso cardiocircolatorio. In tasca, ha il portafogli con carta d'identità, tessera del tram, vari biglietti con nomi e numeri di telefono. L'agente di polizia dell'ospedale ritira 11 materiale, com'è prassi, invia U fonogramma alla Procura della Repubblica e al Commissariato di zona per informare del decesso. Chi deve avvertire i famigliari? Parla 11 direttore sanitario dell'Astanteria Martini, dott. Rivara: «Un nostro dipendente ha cercato di mettersi in contatto con i famigliari, ha telefonato ai vicini, ma non è riuscito ad avere notizie utili. Oltre a questo non potevamo fare.. Parla 11 figlio del pensionato, Giuseppe Mangano, artigiano edile: <// papà viveva solo per sua scelta. L'ultima volta s'è fatto vivo a Natale per gli auguri e per dirci che andava in Sicilia a trovare i parenti. Tutti noi, fratelli e sorelle, pensavamo che fosse ancora a Ragusa.. Parla 11 funzionarlo del Commissariato San Donato che ha ricevuto il fonogramma dall'Astanteria Martini: •Appena avuta l'informazio¬ ne, siamo andati a casa della vittima. Non c'era nessuno. Abbiamo messo un biglietto nella buca delle lettere, pensando che l'uomo non vivesse solo. Nessuno s'è fatto vivo: chi poteva, supporre che non si fosse presentato un famigliare in ospedale per il riconoscimento della salma?.. Risultato di questo balletto di -non spettava a me»: dopo sei giorni in camera mortuaria, dopo l'autopsia, Giovanni Mangano è stato portato nel cimitero di via Catania e sepolto a spese del Comune. Mercoledì, due sue figlie, Antonietta e Tania, sfogliano La Stampa. L'occhio cade casualmente sull'elenco del morti comunicato dall'Ufficio anagrafe del Comune. Tra questi c'è anche il nome di •Mangano Giovanni, anni 70, Bengasl, pensionato.. Le due donne allibiscono. Un caso d'omonimia? Telefonano ai fratelli e al parenti in Sicilia: nessuno ha notizie del congiunto. Ne chiedono alla polizia, negli ospedali. Infine, la realtà: non solo Giovanni Mangano era morto, ma anche sepolto. Il figlio Giuseppe: 'Pensavo che certe cose potessero succedere soltanto nel Terzo Mondo... E dire che papà aveva da tempo messo da parte i soldi per essere sepolto nel cimitero di famiglia a Ragusa., g. j. p. Giovanni Mangano, 71 anni
Persone citate: Giovanni Mangano, Giuseppe Mangano, Mangano Giovanni
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