S ricerche che cos'è II tritio

S ricerche che cos'è II tritio S ricerche che cos'è II tritio di esso espelle un elettrone: acquista così una carica elettrica elementare positiva e si trova trasformato in elio. E' una radioattività abbastanza intensa: una qualsiasi quantità di tritio, dopo dodici anni o poco più, è ridotta alla metà. Se, dopo milioni, anzi miliardi, di anni, c'è ancora tritio sulla Terra, bisogna che da qualche parte se ne formi di nuovo. Ciò avviene nell'alta atmosfera, bombarda- > ta dai raggi cosmici che provengono dallo spazio. Quando una particella della radiazione cosmica urta un nucleo di quell'azoto che è diffusissimo nell'aria, facilmente da esso si spicca via un frammento, costituito da un protone e due neutroni: proprio un nucleo di tritio. Ma il tritio, in termini chimici, è ancora idrogeno e facilmente si combina con l'ossigeno dell'aria per formare molecole di oc-, qua. Quest'acqua (più pesante ancora dell'acqua pesante) le piogge la portano poi a terra. Le acque piovane sono quelle che contengono più tritio, perché esse lo trasportano direttamente dall'alta atmosfera dove il tritio si forma e non è ancora consumato dalla radioattività. Olì oceani invece ne contengono poco. L'acqua, se sarà rimasta imbottigliata (come vino), ne conterrà tanto meno quanto più il vino sarà vecchio. Ed ecco un metodo per datare, un vino: misurandone cioè il contenuto di tritio. LIBBY, lo scienziato statunitense, che scoprì il modo per trovare l'età dei relitti organici (legni, pelli, ossa mummie: vedasi La datazione col radiocarbonio, in Tuttosclenze del 3 marzo 1982) e ne ebbe il premio Nobel per la chimica del 1960, trovò anche un modo per indicare l'età di un'acqua, cioè il tempo passato dalla sua caduta in pioggia. Il metodo sewe anche per trovare l'età di un vino, da quanto tempo esso sia stato imbottigliato: un vino in/atti è, per la maggior parte, fatto dell'acqua piovuta sui vigneti. Sostanza chiave per questa indicazione è il tritio (o trizio), un isotopo, Cloe una varietà, • dell'idrogeno. L'idrogeno, il più leggero tra gli elementi, ha di solito un nucleo costituito di una sola particella, il protone positivo, intorno a cui gravita un elettrone (negativo). Pendoni cinque o seimila atomi di idrogeno, uno è però di una qualità più pesante, il •deuterio- (vedi Tuttosclenze del 12 maggio '82, L'acqua pesante;. Esso ha nel nucleo, oltre che il protone, un neutrone. Ma c'è un altro idrogeno nel cui nucleo, oltre al protone, ci sono due neutroni. Quest'idrogeno è detto appunto tritio, ed è rarissimo: per trovarne pochi atomi, bisognerebbe passar miliardi di miliardi di atomi d'idrogeno. Il tritio è radioattivo: ogni tanto un nucleo rispetto a quelle richieste per ottenere le medesime deformazioni su leghe con struttura dendritica, a parità di temperatura; quindi si possono impiegare presi se di minor potenza con risparmio di investimenti e di energia motrice. Lo stampaggio di leghe reocolate ha un grande avvenire e rappresenta un netto progresso rispetto a un'altra avanzata tecnologia di formatura — lo •squeeze casting- —*che consiste nel far solidificare una carica liquida all'Interno di uno stampo, sotto elevata pressione; in questo caso, infatti, i pezzi ottenuti risultano esenti da porosità dovute a gas ma non da sia pur modesti difetti e disuniformità provenienti da segregazioni e ritiri. Per di più lo « squeeze casting^ deve essere attuato a temperature di stato liquido, ossia superiori di diverse decine di gradi. Tecnica di stampaggio basata sul metodo del «metal-cream» • in un recente congresso i risultati raggiunti in questa rivoluzionarla tecnologia del «reocolagglo» (colaggio fluido, dal greco •rèo.., fluire) e ha messo in evidenza che la particolarità più singolare delle leghe trattate è quella di poterle raffreddare e poi riscaldare di nuovo alla temperatura di pastosità senza che esse perdano le caratteristiche acquisite. Ciò permette di produrre semilavorati che, venduti come tali, possono essere successivamente portati alla forma definitiva in qualsiasi officina di stampaggio. E' stato riscontrato, inoltre, che le pressioni in gioco per stampare sono inferiori di due ordini di grandezza Gino Fapuli Un secolo fa si spegneva Giuseppe Ravizza, ideatore de

Persone citate: Gino Fapuli, Giuseppe Ravizza