L'India ricorda il grande Srinivasa Ramanujan

L'India ricorda il grande Srinivasa Ramanujan L'India ricorda il grande Srinivasa Ramanujan II genio matematico che lavorava alle Poste laggio raccattato nel porto. L'unico vero Interesse di Ramanujan era la matematica, la sua conoscenza dell'inglese era scarsa, 11 College di Kumbakonam lo respinse c perse cosi l'unica occasione di avere un genio tra 1 suol allievi. Mentre giaceva ammalato in un ospedale di Putncy ricevette la visita di Hardy. Questi non era molto bravo come consolatore e si lamentò con Ramanujan dicendo che 11 numero del tassi con cui era arrivato (1729) era piuttosto ordinarlo. La risposta fu fulminea: «Caro Hardy, 1729 non è affatto noioso (di///), al contrarlo è 11 più piccolo numero che si può scrivere in due modi diversi come somma di due cubi». Sì tratta Infatti dei cubi di 1 e 12 (1 e 1728) e dei cubi di 9 e 10 (729 e 1000). Hardy gli chiese se conosceva un esempio simile fatto con le quarte potenze; dopo alcuni minuti Ramanujan rinunciò dicendo che una soluzione sarebbe certamente data da un numero molto grande. Come disse Hardy, «Ramanujan è ... una delle figure più romantiche della storia della matematica... un uomo la cui carriera sembra piena manujan era dotato di una fenomenale capacità e Intuizione formale matematica, ma dimostrava paurose carenze nella sua educazione e Hardy dovette impartire un insegnamento a livello anche elementare. Ne fu ricompensato ampia-, mente. Ramanujan produsse una serie di risultati fondamentali con una rapidità incredibile e diventò alla fine membro della Royal Society. Non si abituò mai al clima ed alla cucina Inglese e soffri sempre la lontananza dalla sua Madras e dai tropici. Si ammalò gravemente e mori nel 1920, a soli 32 anni, nella sua città natale, che si accorse di lui solo alcuni decenni dopo la sua morte. La sua vedova ha ricevuto recentemente una pensione e un riconoscimento dalle autorità Indiane. Gli aneddoti su Ramanujan abbondano e rendono conto delle straordinarie difficoltà incontrate dal poverissimo genio Indiano nella scalata verso 11 suo giorno da leone. Il suo miserabile stipendio di impiegato delle poste non permetteva l'acquisto di carta e doveva scrivere 1 suoi calcoli su cartone da imbal¬ culata dal matematico Babbage tuttavia un dilettante e I ' simboli rimasero nel suo subcosciente. Alla sera decise che la lettera era certamente una presa in giro, ma che il suo autore doveva possedere genio e fantasia fuori del normale. Tornò dunque a leggerla e si convinse di trovarsi davanti a un fuoriclasse, a dir poco del livello di Eulero o Gauss. Hardy non si limitò a una ammirazione passiva e si dette da fare per invitare il suo autore, un Ignoto impiegato delle poste di Madras di nome Srinivasa Ramanujan, per un periodo di studio in Inghilterra. Sia Ramanujan sia sua madre credevano fermamente nella religione induista e nella astrologia; alcune obiezioni della dea Namagirl ritardarono il viaggio. Alla fine Hardy potè Incontrare l'ex postino indiano e dedicargli una buona parte del suo tempo. Ra¬ ! a macchili.! differenziale inv GH. HARDY era considerato nel * 1913 1! più brillante matematico inglese. Lavorava al King's College di Cambridge ed era modestamente convinto che il suo stretto collaboratore, J.E. Littlewood fosse molto più bravo di lui. All'epoca Hardy aveva 36 anni ed era notissimo. Riceveva dunque ogni giorno le solite | lettere del «crackpots. contenenti spiegazioni folli sulla natura delle piramidi egizie, nuovo quadrature del circolo e trisezioni dell'angolo, una produzione che veniva prontamente smistata nel cestino della carta straccia. Non era quindi ben disposto verso la grossa busta coperta da francobolli Indiani, giunta per la colazione in una fredda mattinata inglese. La busta conteneva fogli pieni di simboli matematici e fu subito trascurata per 11 giornale. Hardy non era di paradossi e contraddizioni, che viola tutti 1 criteri con cui slamo abituati a giudicarci I pochi anni passati a Cambridge permisero a Ramanujan di arrivare a quella professionalità che era necessaria per pubblicare lavori ad lato livello. Ma, come disse Littlewood, «forse Ramanujan non arrivò mai a capire fino In fondo 11 concetto di prova (matematica)... la sua conoscenza fu notevole sia per la sua ampiezza sia per le sue limitazioni... tutto il lavoro di Ramanujan, con le sue ispirazioni improvvise e 1 suoi errori banali, rimane un fatto altamente personale e individuale». E' uri vero peccato che Ramanujan sia morto cosi giovane e che il suo genio sia stato maltrattato da un sistema scolastico miope e fossilizzato. Astrologo e chiromante appassionato, aveva predetto la propria Immatura morte, un fatto che non riesce tanto a convertirmi all'astrologia quanto a indurmi a darmi da fare per riparare 1 danni fatti dal tanti collegi Kumbakonam sparsi per il mondo. Qualcuno non è poi a troppi chilometri da casa , mia. Tullio Regge Ci sono applicazioni meno conviviali. I vapori naturali che escono a Larderello dai soffioni rivelano, alle prove, di non contenere tritio; segno che quell'acqua è stata sottoterra molto tempo, più di cinquantanni: questa è un'applicazione geologica. Ma ci sono impieghi meno raccomandabili. Il trizio è uno dei costituenti della bomba a idrogeno: facendolo urtare violentemente con deuterio (idrogeno pesante) o con idrogeno semplice, si genera elio più energia: appunto l'energia distruttiva della bomba. I tentativi, in corso da molto tempo e condotti in molti Paesi, di re- ■ golare questa energia e di renderla non di- ' rompente ma come un moderato getto conti- [ nuo, così da potersi adoperare per le industrie non hanno dato finora risultati pratici. Come abbiamo detto, il tritio in natura è rarissimo: separarlo dal rimanente idrogeno sarebbe troppo costoso. Ma esso si può ottenere da un metallo alcalino, leggero, il litio! Bombardando il litio con neutroni, se ne ricavano tritìo ed elio. Sembra (ma è materia segreta), che questa reazione avvenga nella gomba stessa, nella quale si immette litio: questo, bombardato dai netroni sprigionatisi nei primiistanti dell'esplosione, si trasformerebbe in tritio. La bomba fabbricherebbe in parte da sé il suo esplosivo. Didimo quant'è II numero contenuto nel quadratino; Il mo-, vimemto può avvenire in' qualsiasi direzione e la direzione può cambiare da una mossa all'altra, ma deve rimanere costante durante la stessa mossa. E' chiaro che la casella d'arrivo di una mossa diviene qualla di partenza della mossa seguente.

Luoghi citati: Cambridge, India, Inghilterra