La prenderanno per la coda due sonde russe

La prenderanno per la coda due sonde russe La prenderanno per la coda due sonde russe Le navicelle spaziali sovietiche, partite il 15 dicembre, sganceranno due laboratori su Venere e poi visiteranno la Halley fotografandola da 30.000chilometri scintoli 'scienze^ scintoli 'scienze^ tOri/Ac/fl kgUC&vi» ETOLOGIA: Scimmie allo L'Involucro dell'aerostato è di forma pressoché sferica, del diametro di 3,4 metri, e viene riempito, come è già stato detto, di elio. Si sa però che questo gas è estremamente penetrante, al punto da passare attraverso 11 vetro. Gli specialisti dunque dovevano risolvere il grosso problema di selezionare il materiale per l'involucro, in modo tale che fosse da una parte sottile ed elastico, per consentire di contenerlo In un volume relativamente ristretto, e dall'altra sufficiente- Anche le équipes che hanno lavorato alla costruzione di un ricetrasmettitore portatile per le sonde hanno dovuto faticare non :»co. Le Informazioni delle sonde sull'atmosfera di Venere giungeranno alle stazioni sovietiche di collegamento spaziale a lungo raggio a Mosca, ma anche in Crimea, negli Ussurl, nonché a molti osservatori esteri: Usa, Spagna, Australia, Argentina. Anche nell'elaborazione del blocchi delle sonde destinate alle ricerche sulla mente spesso e resistente, tale da resistere agli sforzi cui sarà sottoposto nel corso del lavoro. E non è tutto. Dai dati che si hanno a tutt'oggl, nell'atmosfera di Venere sono presenti particelle di acido solforico. Quindi l'involucro e tutta 1' attrezzatura dovranno essere in grado di resistere anche a questi agenti esterni. Uno del cicli di controllo delle sonde consisteva nel gettarle da aerei e da elicotteri, nel fare esperimenti In camere dove era riprodotta l'ipotetica atmosfera di Venere, in centrifughe, In tubi aerodinamici. Le condizioni tecniche sono quelle per cui le sonde debbono garantire l'efficienza per 24 ore. Ma gli esperimenti hanno dimostrato che forse 11 tempo sarà superiore. Cometa di Halley sono sorti molti problemi specifici. Innanzitutto occorreva creare un modello abbastanza dettagliato della cometa. A tal fine si è dovuto raccogliere tutte le informazioni sulle comete di cui dispone la scienza mondiale. Il modello è stato elaborato all'istituto delle ricerche spaziali dell'Accademia delle Scienze dell'Urss. Dal calcoli risulta che l'avvicinamento tra le sonde e la cometa avverrà alla velocità di 80 chilometri al secondo. A questa velocità anche i più minuti pulviscoli agiscono come un plasma ad alta temperatura, nel senso che possono semplicemente bucare da parte a parte l'involucro degli apparecchi. E' stata allora necessaria l'elaborazione di speciali schermi protettivi. Questi schermi formano QpitfmunH ASTRONOMIA: Destinazione cometa di Halley, di Cristiano Batalli Cosmovici, dell'Istituto di fisica dello spazio interplanetario del Cnr, membro del Comitato scienti aCwvUHUIla fico «Giotto» e candidato astronauta italiano / BIOLOGIA: Un pizzico di sale nell'evoluzione della vita, di Aldo Zullini, professore di zoologia all'Università di Milano lo specchio, di Elisabetta Visalberghi, ricercatrice del Cnr di Roma / MEDICINA: Dalia genetica un'arma contro l'emofilia, di Gianni Mancassola, del Centro fiorentino di Storia della scienza Venere Mercurio 9-11-1986 27-XI-1985 ìa: orbite dei pianeti esterni alla Terra e quella della cometa di Halley. In basso, le posi/i

Persone citate: Aldo Zullini, Cristiano Batalli Cosmovici, Elisabetta Visalberghi, Halley, Mancassola, Venere Mercurio

Luoghi citati: Argentina, Australia, Crimea, Milano, Mosca, Roma, Spagna, Urss, Usa, Ussurl