I gialloblù, che non vincevano in casa da tre mesi, hanno battuto bene l'Ascoli

I gialloblù, che non vincevano in casa da tre mesi, hanno battuto bene l'Ascoli I gialloblù, che non vincevano in casa da tre mesi, hanno battuto bene l'Ascoli Il Verona riprende la corsa «Crisi?» e Bagnoli s'arrabbia etti, la p Verona-Ascoli VERONA (all. Bagnoli): Catella s.v.; Volpati 6,5, L. Marangon 7; Ttlcella 6, Fontolan 6, Btiegel 7,5, (78' Feironi s.v., 81 'Dona s.v.); Fanna 7, Bruni 7, Galderisi 6,5, Di Gennaro 7, Sacchetti 7,5. ASCOLI (all. Colautti): Corti 7; Schiavi 6, Dell'Oglio 6; Terrone 7, Menichinl 5,5, Nicolini 6, (46' Hernandez 6) ; Iàchtni 6, Marchetti 6, Cantarutti 5,5, Dirceu 5,5, Agostini 6. D'Eli 7 hetti. BRUN BRUNO BERNARDI Fcrroni, sapeva che l'Ascoli, senza Bogonl e Vincenzi, era vulnerabile ed ha lasciato le briglie sciolte al Verona che in campionato non vinceva da! 16 dicembre scorso, all'Olimpico con la Lazio, ed In casa non conquistava l'intera posta dal 28 ottobre, quando s'impose (2-1) sulla Fiorentina. Il successo serviva per la classifica ma soprattutto per sbloccare psicologicamente la squadra, in crisi d'identità più che per motivi tecnicotattici o fisici. Trascinato da Briegel e Sacchetti, ben coadiuvati da Di Gennaro. Bruni, Fanna e Marangon, il Verona ha sgretolato la resistenza dei marchigiani che Vujadin Boskov aveva trincerato davanti a Corti. Il campo, malgrado la pioggia battente di sabato, appariva In buone condizioni e consentiva al Verona di sfruttare l'arma della velocità unita alla potenza. Non c'è stata partita (Garella è ri¬ che ha propiziato il palla a Dirceu -1 pa 2-0 primo gol di Galderisi con un tiro respinto dalla traversa ed ha segnato adroni di casa sempre all'attacco - Terroni, rientro e nuovo infortunio masto praticamente inoperoso) se non per una ventina di minuti, durante i quali Corti si era distinto su conclusioni di Volpati e Fontolan. Il Verona portava continui assalti, creando occasioni per Briegel, Marangon, Sacchetti e Di Gennaro, il quale reclamava un rigore per un presunto mani di Perrone. L'Ascoli, con il libero Perrone in evidenza, teneva botta anche se Dirceu, pur correndo molto, non entrava nel vivo del gioco poiché Volpati non gli faceva concessioni. L'incontro era combattuto ma l'arbitro D'Elia, ammonendo Jachinl e Menichinl (e più tardi Marchetti e Bruni) smussava ogni spigolo. Ci voleva una prodezza dell'inesauribile Sacchetti (28) per mettere in ginocchio l'Ascoli. L'ex viola, da una trentina di metri, folgorava in porta: il pallone scuoteva la traversa e ricadeva a terra (dentro o fuori?), Corti smanacciava rimandando in campo e Galderisi, in tuffo di testa, dava il colpo di grazia evitando discussioni e polemiche sull'ipotesi di un gol fantasma. Da quel momento la gara andava In discesa per il Verona che al 31' sfiorava il raddoppio. Briegel effettuava uno scambio profondo con Galderisi e di testa schiaccia¬ Cresceva Di Gennaro che. su cross di Qalderlsi, impegnava Cotti in una gran parata con una vvlee- di destro. Poi, dopo un'opportunità non sfruttata da Cantarutti (lento e troppo solo in avanti) ed una sciupata, per egoismo, da Galderisi, Uriegel tornava a far sentire il suo peso. Scambiava magnificamente al volo con Bruni e scaricava il sinistro a bersaglio: Coni bloccava (69'). Il pubblico applaudiva freneticamente, sottolineando la manovra veronese con degli • ole. ed invocando Elkjaer per far partecipare alla testa anche il danese. Bagnoli, invece, faceva entrare Ferronl (78) consentendo a Briegel di tirare il fiato e di raccogliere un'ovazione. Ferroni. operato negli Usa di menisco a! ginocchio destro infortunato il 18 novembre con la Sampdorla, rientrava in campionato dono oltre due mesi. Doi>o appena tre minuti si produceva uno stiramento nell'effettuare un lancio e rientrava negli spogliatoi sostituito da Dona. Davvero l'Oscar della sfortuna, che suscita perplessità. Il Verona, in compenso, torna a scoppiare di salute, pronto a riprendere il duro braccio di ferro con l'Inter (e con il Torino, terzo incomodo) ed a sognare lo scudetto. va a rete ma Schiavi, sulla linea, respingeva. Il 2-0 era rimandato di una manciata di secondi grazie ad un errore dell'ex Dirceu II brasiliano si lasciava soffiare il pallone in area da Sacchetti che. di destro, infilava imparabilmente l'angolo sulla sinistra di Corti, sorpreso dalla fulmineità dell'azione e da! .momento di follia, del compagno. Briegel diventava poi incontenibile. Cercava il gol personale ma la traversa e Corti glielo negavano (36' e 40'). Nella ripresa il gigante tedesco (cui Boskov opponeva il piccolo Jachlnl dopo l'uscita di Nicolini, sostituito dal barbuto Hernandez). preferiva stazionare in retrovia, forse pensando a risparmiarsi in vista di Germania Ovest-Ungheria di domani ad Amburgo. Belgio: cacciati dalla nazionale BRUXELLES — La nazionale belga ha chiuso le porte a Walter Meews e Jos Daerden, entrambi coinvolti nello scandalo per illecito sportivo che nel 1982 investi lo Standard Liegi. I due avevano cercato di rifarsi con la federazione, che II squalificò per 9 mesi, attraverso le vie legali. L'unico risultato che hanno conseguito è che sono stati anche esclusi dalla nazionale. Alla domanda se i veronesi hanno superat Il Verona guarda solo a se stesso. Il campionato non è proprio in discesa visto che, dopo Udine, avremo quattro grandi. Ma noi proseguiremo a fare il nostro gioco». A chi gli fa osservare che è stato così generoso da far riposare Briegel per la nazionale tedesca, replica: .Ho ansato a noi. ad avere, al ritorno, un Briegel meno affaticato... Tutto qua, non è neppure disposto ad accettare elogi. Ma l'uomo è fatto così. La gente votefa Elkjaer e lui ha rimesso in campo Ferroni. Noi ci aspettavamo proclami dopo il ritorno solitario in testa alla classifica. Invece qualche rivincita se la son presa i dirigenti, ma lui come niente fosse. Abbiamo parlato di •Cuore-. E il merito spetta alla coppia Sacchetti-Galderisl. .Se non ci diamo una mano tra meridionali.... dice il Beppe a proposito del suo gol e del fatto che segna spesso in concomitanza con le reti di Sacchet- di FRANCO RUFFO VERONA — Qui ci vuole uno psicanalista e poi tenere sempre a disposizione una copia di -Cuore». Solo così si può interpretare l'atmosfera nello spogliatoio del Verona. Bagnoli, dopo aver conversato amabilmente, pur sema il minimo sorriso, prende inspiegabilmente cappello e dichiara: «Tutti dicono che sono nervoso e stressato. Fuori ho mia moglie che mi aspetta per portarmi in montagna a riposare. Saluti... E se ne l'o, inutilmente inseguito da torme di colleglli. Tutto questo perché? Forse per una precedente domanda, a proposito della crisi annullata con la vittoria sull'Ascoli. .Crisi? — aveva detto l'allenatore — non ne so nulla. Vedrò i giornali e saprò se siamo stati in crisi e se ne siamo usciti». Insomma, Bagnoli ce l'ha un po' con tutti. La stessa cosa, d'altra parte, si avverte tra i tifosi. Non per ni/Ma la società è intervenuta per eliminare due striscioni. Uno diceva: «Garella. guai se pari...... un altro era rivolto al radiocronista Avieri. A'e è rimasto solo uno, lunghissimo, che recita: «Forza Verona: solo contro tutti-. Insoìnma un'atmosfera un jio' tesa sugli spalti e avvertibile nel dopopartita. Per ritrovare il consueto Bagnoli, dunque, bisogna tornare indietro, alle battute in libertà: •Abbiamo vinto una partita ostica, perché l'Ascoli veniva da prestazioni notevoli. L'abbiamo vinta non preoccupandoci di quello che facevano gli altri. Ferroni, uche dura VERONA — Per Mauro Ferronl l'oscar della sfortuna. Rientrava dopo essere uscito II 18 novembre (Sampdorla), dopo l'operazione al menisco negli Stati Uniti. Al primo pallone toccato «ho sentito tirare e mi sono fermato». Non è rimasto In campo più di un minuto. Il medico Costa ha accertalo «stiramento al retto (emorale sinistro». «C'era freddo — spiega II giocatore — e forse l'attesa di entrare, perché II guardalinee non vedeva II cambio con Briegel, mi è stato (atale. Per fortuna non è II menisco. MI dispiace». o il momento difficile, il tecnico se ne va ti. E prosegue: .Vorrei dedicare la mia realizzazione ad un amico di Torino, Tiziano Chierici, ucciso quindici giorni fa in una rapina nel suo negozio, la Gasa del Formaggio.. Non c'è tempo, insomma, per parlare della partita. Ci sono altre cose. Come la corsa di Briegel verso Amburgo e la nazionale. (Due gol ho sprecato — ricorda il tedescone — ma meno che in altre occasioni. Poteva finire meglio-.). Oppure l'attesa della convocazione di Beareot («Non ci credo., dice Tricella sperando il contrario). O come la spiegazione di De Gennaro sul fatto che nessuno soffre di vertigini e di prima pagina: «Siamo tranquilli e speriamo di arrivare alle ultime 7-8 partite per giocarci qualche cosa di importante». Insomma nessuno parla di scudetto, neppure Fanna («Tutto come previsto e un ottimo primo tempo. In molti possono rientrare, Juvc compresa»). Se così è al Verona, uno pensa, chissà all'Ascoli. Invece sono tranquilli. Dice l'allenatore Colautti: «Il secondo gol l'abbiamo regalato. Il risultato era previsto, solo che ci va peggio quello di Roma. Comunque la matematica non ci condanna, lotteremo». Persiìio Dirceu è sereno. .1 fischi? — dice — quelli ormai sono una regola. Sacchetti è stato fortunato a portarmi via la palla nel contrasto. Comunque non slamo al livello di un Verona che può lottare per lo scudetto». È se ne va scrollando i riccioli. Verona per lui (e per l'Ascoli) continua ad essere amara. un rientro un minuto