I conti nelle tasche dei partiti Solo il pei in attivo: 90 milioni

I conti nelle tasche dei partiti Solo il pei in attivo: 90 milioni I conti nelle tasche dei partiti Solo il pei in attivo: 90 milioni Entro giovedì dovrananni, tuttavia, de pei ROMA — Dei tre partiti che hanno sinora reso noti i conti dello scorso anno solo il pei ha chiuso con un utile di 90 milioni. La de e il msi hanno invece registrato una perdita rispettivamente di 11 miliardi 616 milioni, e di 48 milioni. Tuttavia, tenendo conto dei risultati dei precedenti esercizi tutti e tre i partiti hanno accumulato un disavanzo complessivo di oltre 40 miliardi e mezzo, cosi suddiviso: pel 23 miliardi 708 milioni, de 13 miliardi 212 milioni, msi 3 miliardi 642 milioni. Entro giovedì dovranno essere pubblicati 1 bilanci per l'8-i degli altri partiti. Il contributo statale per le campagne elettorali (europee, regionali e amministrative del 1984) si è rivelato del tutto insufficiente per la de (ha chiuso «in rosso» di ben 4 miliardi 305 milioni) e per il msi (la perdita è stata di circa mezzo miliardo), mentre per il pei si è avuto un utile di 366 milioni. La de ha quindi sollecitato una nuova legge che aumenti il contributo statale a partire dalle prossime elezioni amministrative. Va comunque sottolineato che per legge viene reso noto soltanto il conto economico (cioè entrate e uscite), e non lo stato patrimoniale (cioè attività e passività) che avrebbe invece consentito un'analisi ben più approfondita dei risultati. Pertanto non è possibile conoscere l'entità esatta dei patrimoni immobiliari e azionari appartenenti ai partiti, né l'elenco dei finanziatori dei partiti (cioè coloro che hanno Uberamente versato contributi annui per oltre 5 milioni) perché i loro nomi sono allegati alla relazione La de nell'84 ha incassato 50 miliardi 188 milioni, cioè 13 miliardi 74 milioni in meno rispetto al 1983. Ed è anche questo uno del motivi del pesante deficit di esercizio. La diminuzione delle entrate è dovuta, tra l'altro, alla riduzione del contributo statale a seguito dell'esito delle elezioni politiche del 1983, nonché al ritardo della chiusura del tesseramento 1984, che ha Apparsi in Sicili no essere pubblicati i b e itisi hanno accumula fatto slittare a quest'anno l'effettivo incasso della maggior parte delle quote riducendo in tal modo la disponibilità finanziaria del 1984. Per la campagna elettorale si è rivelato del tutto insufficiente il contributo dello Stato di 4 miliardi 439 milioni perché 11 costo delle elezioni (Parlamento europeo, regione Sardegna e amministrative) ha toccato complessivamente gli 8 miliardi 744 milioni, cioè quasi il doppio. Sono stati spesi 17 miliardi 225 milioni per 11 personale (1 miliardo 24 milioni in più rispetto al 1983). Si sono invece ridotte quasi della metà le spese generali e di gestione di società immobiliari e di servìzio, scese da 3 miliardi 854 milioni a 2 miliardi 19 milioni. Il concorso alla copertura del deficit di gestione del quotidiano «Il Popolo» e del Concluso il Con ilanci delle altre forze polto un deficit complessivo settimanale «La Discussione» è salito a 9 miliardi 292 milioni (676 milioni in più rispetto al 1983), mentre per l'agenzia di stampa .Asca» e per la casa editrice «Cinque Lune» sono stati spesi 2 miliardi 610 milioni. Per attività di propaganda e informazione politica la de ha speso 7 miliardi 817 milioni (cioè circa 3 miliardi in più rispetto al 1983). Per il XVI Congresso nazionale sono stati spesi 3 miliardi 26 milioni. In totale sono stati spesi 61 miliardi 804 milioni (circa un miliardo in meno del 1983). Il disavanzo complessivo — cioè cumulato con quello del precedenti esercizi — è passato a 13 miliardi 212 milioni.1 Il bilancio del pei ha chiuso invece il 1984 lri utile di 90 milioni facendo cosi scendere 11 disavanzo complessivo a 23 miliardi 709 milioni (che co- munque resta il più alto In assoluto). Il pei ha incassato lo scorso anno 108 miliardi 356 milioni (record assoluto tra tutti i partiti italiani), ma ha speso 108 miliardi 266 milioni. Una delle «voci» più significative di entrata è rappresentata dalle quote per il tesseramento che hanno fruttato 28 miliardi 241 milioni (circa 3 miliardi in più del 1983). Il contributo statale per le spese elettorali è stato sufficiente. Durante le feste dell'Unità sono stati incassati ben 32 miliardi 153 milioni. Altri 10 miliardi sono affluiti dalle diffusioni straordinarie dell'Unità e dalle sottoscrizioni con cartelle per il quotidiano comunista. I deputati e 1 senatori del pei hanno Invece versato nelle casse del partito 8 miliardi. Tra le spese si segnalano quelle per attribuzione di contributi alle sedi ed organizzazioni periferiche (ben 58 miliardi 592 milioni, cioè oltre la metà della spesa complessiva), quelle per il personale (6 miliardi), quelle per gli interessi passivi (ben 8 miliardi 918 milioni) e quelle per il quotidiano «L'Unità», per il periodico «Rinascita» e per altre riviste del partito. Il Movimento Sociale ha incassato 9 miliardi 123 milioni. I due terzi sono rappresentati dal finanziamento statale mentre la differenza è costituita dai contributi pubblici e privati e dalie quote associative. Le uscite complessive hanno raggiunto la cifra di 9 miliardi 172 milioni, cosi suddivisa: 1 miliardo-608 milioni per attribuzione di contributi; 2 miliardi 583 milioni per spese di personale: 2 miliardi 524 milioni per attività editoriali e di propaganda; 4 miliardi 382 milioni per le campagne elettorali e 598 milioni per le spese del XIV Congresso Nazionale. Il disavanzo al r gennaio scorso di 3 miliardi 642 milioni è superato dal valore delle partecipazioni in società immobiliari. Una curiosità. Per imposte e tasse il itisi ha pagato 24 milioni, la de 9. il pei 2 milioni e rotti. Pierluigi Franz gresso delle Acli itiche - Negli ultimi di oltre 40 miliardi ono il terrore di ogn

Persone citate: Pierluigi Franz

Luoghi citati: Roma, Sardegna