Sculture di neve Concorso q Cortina di Milena Milani

Sculture di neve Concorso q Cortina Sculture di neve Concorso q Cortina La piazza d'onore per Bardonecchia CORTINA D'AMPEZZO — Un gatto accanto al focolare, due persone in piedi, vicine al tavolo di cucina, è un interno di «Tempi di allora»), titolo della scultura di neve che ha vinto il primo premio al sesto concorso nazionale che è stalo assegnalo a Cortina. L'ambito trofeo, il campanile della cittadina ampczzana, è andato alla squadra di Forni di Sopra (Udine), composta da Geminiano Veritti D'Andrea, Corrado Clerici e Angelo Ferigo, i quali, l'anno prossimo, rappresenteranno Cortina in Canada. Il gruppo di Bardonecchia è giunto secondo, con una scultura astratta, un nodo inventato in maniera stravagante, che si innalza per miracolo nell'aria, sfidando la legge di gravità. «Gli abbiamo dato i! titolo "...perché non scappi"»), dice il giovane scultore Roberto Alessandria, ventotto anni, nato a Torino, ma residente a Dardonccchia, specializzato in sculture di legno. <E' una sorta di nastro, annodato più volle, con una certa ironia. Io, con mio padre Franco, e con Giovanni Zadra. abbiamo voluto affrontare un tema difficile, che esulasse dal figurativo». L'Azienda autonoma di soggiorno c turismo di Cortina, diretta da Ruggero Savaris, ha organizzato con entusiasmo il concorso, e ora nella strada principale le bellissime sculture bianche movimentano il passeggio quotidiano. 11 sole dopo la neve è ritornato sulla vallata, duemilacinqueccnto bancari di tutta Europa sono appena arrivati e parteciperanno a gare di sci, il concorso è un'attrazione in più. molto seguita, perché, sempre a inviti, c'è stata anche la sezione internazionale. Qui ha vinto la Francia, una squadra composta da un'intera famiglia, la madre Renée Pillarci (accompagnatrice), il padre Serge, la figlia Marion, il figlio Guillaume. Abitano tutti ai piedi delle Alpi e del Giura, in una cittadina mcdioevale che si chiama Pérouges, poco lontana da Lione, fondata da una colonia di italiani, originari di Perugia, da cui ha preso il nome. La bella Marion, ventisette anni, che fa murales c ceramiche, così mi ha descritto l'opera collettiva, intitolata «La forza della natura.»: (Abbiamo imprigionato la neve in una struttura squadrata, cubi che si scompongono. «Li dentro c'è l'irruenza della materia, che ogni tanto esplode dalla terra: è una scultura che può continuare all'infinito, e siamo felici che sta stata apprezzata". Il secondo premio internazionale è andato ai canadesi, che hanno vinto anche quello del pubblico. E' una squadra anche molto elegante, con bluse rosse, e lunghe sciarpe annodate in vita, sono tutti di Quebec. Con loro c'era anche il consigliere dell'ambasciata del Canada. Pierre Granger, giunto da Roma. Il tema trattato è altamente suggestivo: la storia dei boscaioli che se ne vanno per le vie del ciclo durante la notte di Natale, a bordo di un canotto, dopo aver fatto un patto con il diavolo, perché volevano a tutti i costi trascorrere le feste insieme con i loro familiari. Raccontandomi la leggenda, l'accompagnatore Jean-Jacques Coté mi faceva notare le difficoltà della scultura, del resto magistralmente eseguita. Ma anche le altre non sono da meno, ouclla della Germania, con un Paperino in viaggio, su una ferrovia primitiva (con un'allusione alla «Freccia delle Dolomiti», come si chiama pomposamente il treno che collega Milano a Cortina); oppure le tre vele della squadra di Treviso, che anelano allo spazio; la mela dei cortincsi, con uno spicchio tagliato; la contestazione di Calalzo di Cadore, che non ha approvato il verdetto dei giudici. Poi premiazione ufficiale allo Splendid Venezia, diplomi per tutti, c infine allo Stadio Olimpico del ghiaccio una notte di follie con «Ice Disco Dance» sotto le stelle. Milena Milani

Persone citate: Angelo Ferigo, Corrado Clerici, Geminiano Veritti D'andrea, Giovanni Zadra, Pierre Granger, Roberto Alessandria, Ruggero Savaris