A Savonera tradizionale cenone di S. Antonio

A Savonera tradizionale cenone di S. Antonio A Savonera tradizionale cenone di S. Antonio Rivive con una testa iimondo dei margarl Assegnato il più bel campanaccio - E' stato pagato un milione - All'appuntamento intervenuti 600 invitati - Brindisi e mazurke fino all alba TORINO — Il più bel cam panacelo da mucca, o meglio 11 rodon più ambito è stato assegnato Ieri mattina alle 5 In un capannone di campa gna tra Pianezza e Druento dov'erano riuniti oltre 600 margarl della provincia di Torino per la cena annuale. Al suono di polche e mazurke se l'è'aggiudicato dopo una serrata lotta all'incanto un allevatore che l'ha pagato un milione. L'epilogo della fantasmagorica ultracentenaria festa di Sant'Antonio, abate della Savonera, protettore degli animali, si è avuto con la consegna del primo premio della lotteria: un maiale di 145 chili. Il ricavato di asta e incanto è servito a far bene- con quella del ministro Pandolfl. Noi abbiamo sostenuto die si poteva ridurre la quota e la produzione del latte non abbattendo in modo indiscriminato il bestiame di stalle selezionate. La nostra idea era di destinare i fondi all'abbattimento del capi infetti. C'è ancora un 30% di capi die sono soggetti ad infezione di brucellosi e tubercolosi. Era quindi sufficiente dare un, contributo di un milione e centomila lire per capo (quanto si dà attualmente per l'abbattimento) a coloro die avessero risanato le loro stalle con l'impegno naturalmente di non sostituire questi animali'. Al sottosegretario alla Sanità Paola Cavigliasso (de) domandiamo invece quali provvedimenti il suo ministero ha adottato per indennizzare gli allevamenti colpiti dall'afta epizootica. «Giovedì scorso la Commissione sanità del Senato ha approvato il provvedimento che prevede i relativi indennizzi per gli allevatori. Ritengo che nell'arco di un mese al massimo la legge diventi definitiva. Credo di dover fare una raccomandazione: che i focolai di afta vengano denunciati e che in tutta Italia . stano completate le operazioni di vaccinazione, obbligatoria in tutti gli allevamenti ogni anno». flcenza. .11 raduno — spiega Sergio Gugllelmetto, funzionario della Coldirettl — si svolge in quest'area proprio perché verso la metà di agosto qui si fanno i contratti di acquisto della fienagione per linvertio». I margarl, nomadi per scelta, tenacemente attaccati al proprio mestiere, non hanno praticamente casa: d'estate sui monti, d'Inverno nelle cascine e in pianura. Si calcola che in provincia di Torino siano 250/300 i nuclei familiari che fanno questo lavoro governando almeno 15 mila capi. Quelle degli alpeggi sono tutte mucche da latte, in prevalenza di razza valdostana. Ora i margarl devono anche fare i conti con la Cee. L'organismo europeo tende a ridurre le eccedenze di latte il cui ritiro pesa sul bilancio della Comunità in misura ritenuta non più sopportabile. Secondo il recente decreto del ministro Pandolfl. per la riconversione del patrimonio zootecnico sono previsti due premi: il primo, di un milione e centomila lire per capo abbattuto. Premio che sale a 1.600.000 lire per chi sostituisce vacche dal latte con esemplari da carne, e arriva a 1.800.000 lire per le zone di montagna e per quelle svantaggiate. In Piemonte fino al 7 gennaio di quest'anno risultavano inoltrate all'assessorato regionale all'Agricoltura 929 domande per un abbattimento totale di oltre 25 mila bovini. Un'autentica strage. E anche 11 problema afta (la malattia che recentemente ha colpito gli allevamenti nel Cuneese), pur se non li ha toccati direttamente, non è stato visto di buon grado per 11 modo con cui è stato affrontato dalle autoritàIn una zootecnia cosi avanzata come quella piemontese, sul plano della produzione del latte e della qualità delle bovine, era davvero opportuno abbattere indiscriminatamente? Lo si chiede ad uno del partecipanti alla festa: l'on. Pierangelo Balzardi (de) direttore della Federazione provinciale Coldlretti torinese. «Di fronte alla situazione europea che aveva previsto le quote per la produzione del latte, la posizione personale della Coltivatori diretti è stata lievemente in contrasto Ivano Barbiero Pisa, due colpi della banda dei ristoranti PISA — La «banda dei ristoranti', cui vengono attribuite set rapine compiute nel dicembre scorso in Toscana fra Pisa e Firenze, è entrata nuovamente in azione sabato notte. Là prima volta alla periferia di Pisa: quattro uomini armati di fucili a canne mozze hanno fatto irruzione nella trattoria La Rota, dove cenavano trenta di persone. Spari, in aria, clienti derubati di oltre 30 milioni. La seconda, verso le 23, in un ristorante alla periferia di Fucecchio. Il bottino sarebbe superiore ai 40 milioni.

Persone citate: Ivano Barbiero, Paola Cavigliasso, Pierangelo Balzardi, Rota, Sergio Gugllelmetto