Molte domande al processo d'appello da oggi a Firenze

Molte domande al processo d'appello da oggi a Firenze Molte domande al processo d'appello da oggi a Firenze Chi organizzò il rapimento della piccola Elena Luisi? Si pensa che vi sia stata una «mente» dietro gli esecutori materiali, tutti in carcere - Attesa per la deposizione di Mariano Mazzeo, estradato dall'Etiopia - Era stato condannato a 28 anni l.a piccola Klena Luisi all'aeroDAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Qualcuno rispetta «nuove verità-. Il processo d'appello che comincia oggi a Firenze contro la banda di siciliani che la notte del 16 ottobre 1983 rapi Elena Luisi, una piccina di 17 mesi di Lugliano di Lucca, ripropone i dubbi, le inquietudini e le incertezze di una storia troppo strana per restare fra i confini della normalità. Davvero cfuestt poveracci potevano pensare di essere -Diabolik», .d'altro Dlabolik» o .il fratello di Dlabolik.? C'era qualcuno che aveva garantito loro complicità, silenzio e soldi? Perché si è pensato al sequestro di una piccina di pochi mesi? E, sullo sfondo di tutto, i rapporti sul filo dell'ambiguo fra il capobanda Franco Chlllè e i CittiLulsi: quanti caffé, al bar e al ristorante della periferia di Lucca, fra tui e Isabella, madre della bambina? I primi capitoli della storia sono sotto 11 peso della tragedia, ma fanno in fretta a trasformarsi in una specie di feuilleton dove 1 -nuovi barbari, diventano una gang di vitelloni di provincia. Una bambina di un anno e mezzo, che diventa subito la -piccola Elena», viene strappata dalla sua culla. I banditi fanno irruzione in casa, bastonano chi tenta di opporsi. Settimane di incubo. Poi, quaranta giorni dopo, 1.anonima sequestri» ha un nome, i suoi uomini sono in galera e la bambina viene liberata. L'hanno tenuta lontano da casa: in Sicilia. Siciliani sono quelli che hanno pensato di arricchirsi barattando la sua roporto di Pisa, tra le braccia del padre, dopo che era stata ritrovala in Sicilia. Accanto, la madre Dai fasti settecenteschi è piombata nel più completo abbandono vita per qualche miliardo. Chi è quello della banda che dà gli ordini? Ognuno recita 11 ruolo dell'ultima ruota del carro. Franco Chlllè è un ragioniere che va matto per le belle donne e le auto di grande cilindrata. Indubbiamente, un tipo. Aveva fatto il consigliere comunale di Milazzo per il partito liberale, poi era passato ai repubblicani e non era diventato deputato al Parlamento per una manciata di preferenze. Faceva 11 rappresentante per un'impresa di cianfrusaglie ma era più carico di debiti che di ordini di vendita. Eppure viaggiava, offriva volentieri 11 pranzo agli amici e vestiva abiti firmati. Nei giorni prima del sequestro aveva visto parecchie volte Isabella. Si era fatto cambiare un assegno di un milione e si era tenuto la penna d'oro della donna. I suol complici non hanno mezze misure e dicono che 1 due erano -amanti». Egidio Piccolo è tutto 11 contrarlo. Più avanti negli anni, ha da fare 1 conti con 1 chili In sovrappeso, vede 1 capelli che gli si fanno radi in testa e tiene la barba di due o tre giorni. Lo chiamano «boss» ma, forse, è un complimento. Sembra piuttosto un poveraccio capace di finire nel guai per un assegno a vuoto di poche migliaia di lire. Il tribunale di Lucca li pesta senza pietà: 27 e 29 anni di carcere. Gli altri imputati sono certamente del comprimari: Salvatore Alacqua, ricciolino che sogna il Venezuela, innamorato della moglie Carme lina Italiano che ha trascinato in questa avventura senza sbocco; Gaetano Fugazzotto. pochi gesti e poche parole, un ragazzotto che non trovava lavoro e che adesso cerca di suicidarsi in carcere: Luigina Mazzeo, faccia da pugile e modi sgraziati, che gli atti del processo indicano come la -carceriera» ma che probabilmente è anche un po' vittima, donna del Sud, abituata ad abbassare la testa per dire -si». I giudici del primo grado hanno inflitto 18, 7, 20 e 16 anni di galera. Tutti però — chi con accenti di maggior convinzione, chi ancora divorato da dubbi e perplessità — hanno giocato a -scarica barile.. Mariano Mazzeo, fratello di Luigina, sarebbe il numero uno dell'organizzazione. Lui ha pensato al sequestro e l'ha realizzato travolgendo le resisten-' ze di chi voleva tirarsi indietro. Lui aveva assicurato che era una cosa da poco: ci sarebbe stato qualcuno, un -sesto uomo», in grado di convincere la famiglia Citti-Luisi a non denunciare il rapimento e a pagare subito. Lui sapeva dei rapporti di amicizia fra Chlllè e Isabella CittiLuisi e avrebbe pensato di sfruttarli. Mariano Mazzeo a Lucca non si è difeso: quando aveva capito che tirava aria brutta era scappato in Etiopia assieme a una sua amica e l'hanno condannato a 28 anni contumace. Ma a Firenze c'è anche lui: l'hanno arrestato ad Addis Abcba ed estradato a tempo di record in Italia. Ha da raccontare qualche novità?