Basket, diciottesima giornata, Milano e Torino raggiungono Roma in vetta alla classifica

Basket, diciottesima giornata, Milano e Torino raggiungono Roma in vetta alla classifica Basket, diciottesima giornata, Milano e Torino raggiungono Roma in vetta alla classifica A Cantò è sbo€€Ìmto un nuovo Simat Nel finale la Bertoni ritrova ©ibson Carroll, bravissimo, e compagni vìncono (94 campo del Jolly - Potrebbe essere Pini/io del da campo di hockey, ha effettuato il riscaldamento con le mani in tasca, poi però ha tirato fuori mani e unghie e sono stati dolori per Recalcati: «JB» ha spazzato i rimbalzi, ha fatto quel che ha voluto sotto 11 canestro avversarlo (solo Anderson, sacrificandosi su di lui, l'ha a tratti contenuto), ha approfittato della scarsa pericolosità dì Brewer per darsi da fare. In difesa, negli aiuti e nelle stoppate: Riva è uscito dal campo con un bel «Mìkasa» stampato in fronte. Grazie all'arrenibaggio-blitz riuscito a cavallo del riposo, il Jolly, un Jolly tutto sommato niente male, forse avrebbe vinto la partita se non avesse racimolato soltanto 18 punti con 34 tiri liberi, roba da bambini dell'asilo. Il Jolly, dunque, ha sempre dovuto procedere con un quintetto zoppo. E non poteva permetterselo, al momento, giacché Jim Brewer per ora resta «Super» solo nelle dimensioni del suo didietro e nell'impegno che profonde, con risultati troppo modesti per uno come lui. Ha giocato molto bene Marzorati (però un solo tiro, sbagliato, da fuori è pochino per un play In tempi di «tre punti»), s'è arrangiato Riva, cominciando malissimo e poi raggranellando 1 trenta punti di pura forza, senza ispirazioni magiche. Splendido invece Anderson: tiratore infallibile da sinistra (molto meno da destra), gran rlmbalzista, difensore convincente. I suol sei minuti di panchina per quattro falli (dal 23', 61-54, al 29', 65-72) hanno consentito al Simac il contro-break che l'ha rilanciato alla vittoria. La cronaca della partita è tutta nei succitati momenti decisivi, al di fuori dei quali il Simac ha sempre tenuto il comando anche psicologico del match: 3-11. poi 19-27 al 9', 37-50 al 18', 45-52 al riposo, dopo un accenno di zona Jolly. Ripresa e subito 51-52 (in 54"), poi 61-54 al 26', con dal nostro inviato GIANNI MENICHELLI CANTU' — Forse Ieri, nella ghiacciaia di Cucciago, è nato il Simac '85, la squadra che, dicono tutti, dovrà vincere senza troppa fatica lo scudetto che le è sfuggito nelle ultime due stagioni nella finalissima dei playoff. CI si può associare senz'altro a questo pronostico se il »JB» Carroll di ieri è il vero Carroll (o comincia ad assomigliarvi, come dice Peterson). E se tutta la squadra, nel complesso, riuscirà ad esprimere con regolarità il grande basket che ha messo in ginocchio il Jolly nel primo tempo (37-50 dopo 18') e le risorse anche morali che le hanno consentito di chiudere vittoriosamente (87-94) dopo aver patito un disastroso parziale di 2-22 a cavallo dei due tempi. Qualcosa, in questo Simac, ancora non funziona perfettamente, è chiaro. Ieri, insolitamente, non s'è visto un buon D'Antoni, per esempio. E la difesa ha ballato paurosamente contro un uomo solo. Richie Anderson, che l'ha fatta soffrire dall'inizio alla fine. Avanti di 13 punti, poi. tutta la squadra si è addormentata sugli allori della presunzione, dimenticando di coprirsi sul contropiede e subendo cosi il terribile suddetto break negativo, che l'ha portata sotto di 7 (61-54) dopo appena tre minuti di ripresa. Probabilmente questo Simac. cosi alto, cosi ricco, cosi dotato, dovrebbe consentirsi un basket a marce alternate. Affaticherebbe meno i nonnetti D'Antoni e Meneghln e sfrutterebbe meglio ancora Carroll, che alla fine di una manovra più elaborata eì mette sempre in grado di ricevere (e sfruttare, con regolarità micidiale) palloni a centro arca. Stavolta niente da dire, comunque, sull'atteggiamento agonistico dell'ex asso di Golden State. Forse raggelato dalla temperatura ■87) e convincono sul volo verso lo scudetto Riva e Anderson scatenati in contropiede. Quarto fallo di Anderson, contro-sorpasso del Simac con Carroll inarrestabile (65-72 al 29'). Ritmo sempre infernale, lingue che strisciano sul parquet. Jolly che arriva a 80-84 al 38', ma sbaglia, soprattutto con Brewer, tutti 1 tiri liberi. Cantù continua a soffrire, Milano forse spicca 11 volo verso lo scudetto, partendo dal primo posto in classifica. l'Adi 1.1.i i. tuia, — Per 11 Jolly (30/57 nel tiro. 3/9 da tre, 37 rimbalzi): Anderson 8 (10/16 e 12 r), Brewer 6 (3/6 e 12 r), Marzorati 7 (5/10). Riva 6.5 (9/24, 2/7 da tre), Bargna 5 (1/1), Innocentin 6 (3/6). Bosa 4 (1/2), Cappelletti 5. Sala (1/1). Per il Simac (35/65, 2/6 da tre, 41 r): D'Antoni 6 (2/6). Premier 6 (5/11 e 5 r). Schoene 6 (7/12 e 4 r), Meneghln 6.5 (5/7 e 9 r). Carroll 7,5 (13/26 e 15 r), Bariviera 6 (1/2), Boselli 6,5(4/7), Gallinarl 5. Coppe: facile per il Banco? Altra settimana-chiave per le Coppe europee. Nel girone finale dei Campioni la Granarolo gioca una carta della disperazione a Madrid, 11 Banco ha un compito agevole a Roma col Clbona, c'è il duplice scontro sul neutro di Anversa fra russi e israeliani. CAMPIONI (girone finale, 4° turno): mercoledì Banco-Cibona e Armata Rossa-Maccabi Tel Aviv; giovedì Real Madrld-Granarolo e Maccabi-Armata. COPPE (quarti, 4' turno): domani IndesitBarcellona. KORAC (quarti, 4' turno): domani Simac-Stade Parigi e Renault Gand-Ciaocrem, mercoledì Peroni-Moderne Le Mans e Jolly-Hapoel Haifa. RONCHETTI (quarti, 4° turno): mercoledì Bse Budapest-Cari Avellino e Bata Viterbo-Slavla Sofia. di GIORGIO VIBERTI TORINO — La Bertoni, pur faticando più del previsto, sic pera l'Australian (il a 87) e torna in testa al campionato sfruttando la sconfitta esterna del Banco. E' stato un incontro a fasi alterne, costellato da errori a tratti anche banali, che i torinesi hanno condotto fin dalla metà del primo tempo anche con discreto margine (massimo iwntaggio 13 punti) ma che hanno rischiato di compromettere nel finale sbagliando molto, soprattutto dalla lunetta (15 su 28 nei liberi alla fine). I -canguri' udinesi hanno totalizzato cosi la dodicesima sconfitta in tredici turni ma hanno dimostrato di non meritare la precaria posizione in classifica. Guerrieri ha dovuto infatti alternare moltissimo i suoi uomini sullo slavo (a turno Della Valle. Mandela, Mórandotti, Carraria e Gibson) mentre Nater non sarà Jabbar ma ha insaccato venti punti con buona media nel tiro, catturando inoltre 17 rimbalzi e dispensando anche cinque assist. Il vero problema di Cescutii, insieme general manager e coach dei fiutoni per esigenze di bilancio, dopo aver rotto il salvadanio per ingaggiare Nater, sono le troppe primavere sulla spalle dei suoi uomini Per la Bertoni, viceversa, oltre alla solita classe adamantina di Scott May ed alla costanza sotto le plance di Vecchiato (16 rimbalzi), qualche problema di continuità nella manovra soprattutto contro la difesa a uomo aggressiva dell'Australian negli ultimi minuti. Si sono così viste a sprazzi le buone conclusioni aeree del Morandotti del primo tempo, alcuni ottimi contropiede di Mandela, la freddezza di Caglicris soprattutto dalla lunetta nel finale (l'unico dei torinesi preciso nei personali.'). Della Valle, viceversa, subito caricatosi di falli su Dali- pagic. solo raramente ha saputo produrre il suo basket dinoccolato da pupazzo del «Muppet show-. Per fortuna dei torinesi ci ha pensato Gibson, praticamente assente nel primo tempo, a prendersi la responsabilità del tiro negli ultimi decisivi minuti: un suo 5 su 5 nel finale ha tolto infatti dall'impaccio gli uomini di Guerrieri che continuavano a passarsi la palla come una patata bollente per vie esterne senza osare l'affondo. La partita si era mantenuta in equilibrio sino all'undicesimo (25 a 25) quando i torinesi, grazie ad un 7 su 7 di May ed al contropiede, si portai'ano avanti anche sfruttando alcuni errori difensivi dei friulani: Guerrieri alternava molto i suoi uomini soprattutto sul play Bettarini, tentando così di tagliare i rifornimenti alle • carabine- Dalipagic e Nater. La mossa portava i suoi frutti e la Berioni chiudeva in vantaggio il primo tempo (50 a 40). Il divario non mutava nelle prime fast della ripresa, ma il gioco diventava bruttino e costellato da errori. L'Australian tentava l'ultima rimonta alternando uomo a zona e sfruttando l'imprecisione dei torinesi nei - liberi. (8Ga S3 al 18'). Gibson però teneva i friulani a distanza ed i torinesi amministravano sema fatica gli ultimi palloni. Pagelle e cifre: per la Bertoni (36/67 al tiro. 2/3 da 3p, 39 rimbalzi), Caglicris 6.5 (1/4, 4 assist). May 7,5 (11/14). Morandotti 6,5 (6/13). Gibson 7 (9'16. 10 r). Vecchiato 6.5 (5/12.16 r). Della Valle 6 (2/4). Carraria 5 (01), Mandela 6.5 (3/3); per l'Australian (35/58. Olì da 3p. 31 r), Luzzi Conti s.v.. Lorenzo» 5.5 (1/2), Della Fiori 6 (2/5). Caanazzo 6 (4'7). Bettarini 6.5 (3'3), Nater 7,5 (7/13,17 r. 5 assist). Milani 6.5 (4 6). Dalipagic 7.5 (14/22). Mike Gibson La capolista cade a Rimini con la Marr RIMINI — Il Bancoroma è raduto sul campo di Rimini (75-67) di fronte ad una Marr per nulla intimorita dal campioni d'Europa. Sulla prestazione dei romani ha certamente pesato la stanchezza per il doppio impegno in campionato e in Coppa dei Campioni: in particolare per l'incontro disputato e vinto a Bologna giovedì scorso contro la Granarolo. All'impresa della Marr ha contribuito un Johnson ritrovato sia sul piano dei punti che dei rimbalzi. Nel momento decisivo dell'incontro inoltre, Ottaviani ha neutralizzato Gilardi, Impedendogli di realizzare i punti della rimonta. Nel Bancoroma si è distinto Flowers, mentre è apparsa appannata la panchina, che ha spesso un ruolo decisivo nelle vittorie dei romani.