Un eretica eccellente che piace con rabbia

Un eretica eccellente che piace con rabbia Un eretica eccellente che piace con rabbia Ora lo vogliono patrono della pace Accanto ai sikh, ai drusi, ai bahai, ecco un'altra mistica legione all'assalto: i giordanobruniani di ritorno. A Roma uno dei molti movimenti per la pace, a fine dicembre, ha proposto di inghirlandare il monumento del filosofo Giordano Bruno da Nola (1548-1600) per affrettare l'avvento della armonia universale. E sta bene. L'ombra del frate domenicano, scomunicato dai calvinisti, sconumicato dai luterani, scomunicato dai cattolici che, per buona 7nisura, il 1? febbraio 1600, in Campo dei Fiori, lo arsero vivo come eretico impenitente dopo un processo di 7 anni, non si duole certo dell'invito alla tolleranza e alla intesa fraterna al di là delle dispute dottrinali e religiose. Ma proprio questo processo conferma che Bruno era teista. Cercava Dio sulla terra, tra gli uomini, ma lo cercava davvero. Gii scritti bruniani sono pregni di magismo, alchimismo, cabalismo. Ma anche quelli nomotecnici grondano misticismo. Lo confermano le «Carte della memoria», i suoi «Tarocchi» co7nparsi in fantasiosa edizione da Jaca Book. Persino le imputazioni che gli scavarono la fossa sono un castello di dubbi sui dogmi, un mosaico di proposizioni parascientifiche azzardate, ma non affatto un manifesto dell'ateismo. Il suo ermetismo, infine, di cui tanto ha scritto, con scria competenza. Frances Yatcs, nulla ha da spartire coi diletti negromantici oggi prorompenti, talché il 7>iisterioso Alexandrian 7ion 7ie riporta il nome neppure una volta 7iclla rabbrividente «Storia della filosofia occulta» (Mondadori). Eppure — proprio come insegnò il Bruno ne «Lo spaccio de la bestia trionfante» e «De gli heroicl furori» — il clericalismo e un'idra dalle tante teste. Non se ne scampa neppure quando già si è morti sul rogo per causa sua. Perciò proprio a lui — così cocciuto contro i catechismi da meritarsi le tre scomuniche — nell'SOO capitò di essere elevato a santone di una superstizione laicistica, che i/icntre predicava l'abbattimento delle statue altrui gliene eresse una, col bronzo di Ettore Ferrari, tutta adorna di eretici e sfratati. E come in ogni culto antropomorfico sin dai tempi di Babiloriia, anche al bronzo di Giordano Bruno fi toccato di venir 7neta di pellegrinaggi. Di peggio: 7nentre non si riesce a depurare il calendario di lavoro da! recupero delle festività a buon conto soppresse, restituendo i culti individuali alle ore dell'Ave, del Vespro o a quelle notturne per i devoti di Iside, Afrodite e simili, ecco che in nome di un improbabile Giordano Bruno ateo una bancaria francese chiede di astenersi dall'ufficio il prossimo 17 febbraio, anniversario del rogo. Di finire a pretesto per una giornata a passeggio sui viali o per una corsa sui campi di sci non è certo quanto Bruno s'aspettava dai posteri quando lasciò la carne sul rogo di Campo dei Fiorì, dopo una vita spesa in logoranti inaggi per l'Europa a predicare all'uomo di «indiarsi» nell'infinita potenza del grande architetto dell'Universo. Ma e pur vero che in questa età di ritorno al privato, ciascuno ha diritto di avere un suo idolo: un cantante, un calciatore, un pugile e, perché no?, un filosofo eretico. Aldo A. Mola ranno a Padova

Persone citate: Aldo A., Ettore Ferrari, Frances Yatcs, Giordano Bruno, Iside

Luoghi citati: Europa, Padova, Roma