Perché a Milano la neve è più bella di Milena Milani

Perché a Milano la neve è più bella Perché a Milano la neve è più bella Disagi li hanno tutti in questa stagione ma Vetere è stato messo ko MILANO — L'Inverno è una calamità? Oppure bisogna accettarlo senza drammatizzare, perché anch'esso fa parte del trascorrere delle stagioni, quindi della nostra esistenze? •Certo che, a sentire I romani» mi dice II sindaco Carlo Tognoli, mio vecchio amico, «parrebbe che le parola Inverno sia una Invenzione milanese. Loro, fino a oggi, vivevano nella beata Illusione dell'eterna primavera, del tepore del sole. I cappotti II tenevano appesi In armadio. Il mio collega Ugo Vetere si fa mettere ko da un po' di neve. Figuriamoci se Invece di Roma si trattasse di Mosca. Ho voglia di Invitarlo nella cerchia del Navigli, dove tutto funziona, dove I filobus marciano come sempre. O, In centro, dove I nostri tram sferragliano con la consueta regolarità. Insomma ssrebbe bene che venisse qui da noi per rendersi conto che, con questo gelo. Impropriamente chiamato polare, si può benissimo convivere, basta sapersi organizzare». Tognoli aorride, con gli occhi che brillano dietro gli occhiali. La sua battaglia contro la bassa temperatura, e le relative conseguenze, è ormai scattata. Il polso di Milano batte a pieno ritmo senza perdere un colpo. I cittadini efficienti si sono stretti a quadrato Intorno al primo cittadino, perché Milano è patrimonio comune, si sante una città europea, Il freddo non può costringerla In ginocchio. Intanto, terminate le feste, -uhi al lavoro. DI assenteismo, non si parla. «Mica slamo la città del ministeri, della burocrazia. Quella dove le pratiche vanno a finire chissà dove, specialmente quelle delle pensioni. E per snidarle ci vuole tanta pazienza. Milano ha anche lei Impiegati e lavoratori, ma sono categorie che la colazione se la fanno a casa, prima di uscire, non hanno necessità del capucdno a metà mattina». Allora questi milanesi sono esseri meravigliosi? Oppure hanno In dotazione particolari poteri che II rendono Insuperabili? Guardiamoci Intorno, In una di queste mattine sotto zero, quando II flato sembra una nu¬ vola di una locomotiva che si sta mettendo In moto. Escono di casa bona equipaggiati, ma non sgargianti, In sintonia con II paesaggio, tutto In toni di grigio, dove la nova rimasta ha anch'ossa cambiato colore. I marciapiedi sono putiti. I portinai hanno provveduto a tempo debito, aanza lasciare che si formassero Incrostazioni di ghiaccio. Le strado, anch'asse, sono pulita. Al di sopra del palazzi II ciato limpido di questo fine settimana à accolto come un dono Insperato. Certo non è la montagna, ma II Duomo con un po' di fantasie può rappresentare le Dolomiti. Del resto non lo pensava anche Dino Buzza»? Quella guglie, quel pinnacoli, quella Madonnina lassù In elmo, m mezzo a quel trafori del marmo, sono un prodigio. L'anima può sollevarsi dal problemi quotidiani, dimenticando anche II gas che non arriva al fornello di cucina, L'anima può sognare che l'Inverno Invece di essere gelido abbia un tepore umano, coma un abbraccio fraterno. Quello che, per esemplo, attraverso II servizio effettuato dall'assessorato all'assistenza a alla sicurezza sodala, giunge alla parsone anziane e sole, che hanno bisogno di aiuto. «SI» dice Tognoli, «In questi giorni lavoriamo II triplo. Chi ha bisogno chiami II numero 6596590, troverà un appoggio, Il cuore di Milano è grande». Confortati da questa certezza, anche I barboni, I poveri, I diseredati si avventurano fuori dalle loro tane, dal loro rifugi. C'è chi arriva sino al parco o al giardini di via Palestra, dove gli alberi sono un ricamo bianco, Immacolato. LI Milano è stupenda, com'è ampio II silenzio, batte davvero questo cuora milanese? Chi sa ascoltare lo santa, è un palpito torta, che fa parta del tessuto dalla strada, dalle piazze, di questo agglomerato urbano con milioni di cittadini, che al sentono giovani anche quando non lo sono più. •Perché noi» dica ancora Tognoli, «abbiamo una ricatta che non costo niente. Crediamo nel lavoro, a lavorando non sentiamo più nemmeno II freddo». Milena Milani

Persone citate: Carlo Tognoli, Dino Buzza, Tognoli, Ugo Vetere

Luoghi citati: Milano, Mosca, Roma