Gabbiani smarriti nel grande freddo

Gabbiani smarriti nel grande freddo Gabbiani smarriti nel grande freddo La morsa del gecuore la terra dei SANREMO — C'è neve e neve: quella usuale che scende tutti gli Inverni, come a Milano e a Torino, quella rara che scende un Inverno su quindici, come In Liguria, e quella che, se si (erma su strade piazze e giardini, assume uno spessore «politico», come a Roma nel giorni scorsi: peccato che qualche gruppo difficile da Identificare non l'abbia «rivendicata»: una pista bianca, poteva essere subito additata dal più perspicaci. Il fatto è che quest'inverno II grande freddo ha toccato al cuore anche la terra dove fiorisce II limone, e la neve è scesa anche r-ugll uliveti e sulle palme, su paesi dove da anni, da decenni, dal 1956 non se ne vedeva tanta cosi. E dove non è attesa, dove non fa parte del paesaggio Invernale, della memoria del luoghi della gente, la neve arriva sempre portando con sé un senso sospeso di stranlamento, Slamo abituati a vedere bianche a gennaio le cime delle montagne e le vie delle città di pianura; ma svegliarsi una mattina e trovare Imbiancati I nostri davanzali, le nostre strade In riva al mare, gli alberi che In pieno Inverno hanno continuato a ostentare II prodigio del loro verde, le piante che nel freddo pungente hanno alzato la bandiera colorata del loro fiori, crea uno stupore Intenso. A Sanremo, la neve sembra prendere II candore già un po' spettrale del Casinò e del grandi alberghi e spacchiarlo su tutta la città dalle alture fino al mare, con effetti di un liberty più nordico e più lineare: non più una città caotica, mediterranea e solare, ma una grande, moltipllcata Incisione di Aubrey Beardsley. La neve c scesa su alberi che non sono abituati a reggerla: si accomoda sulle foglie larghe, a barchetta, del nespoli ma è In difficoltà sugli aghi del pini marittimi, si vede che ci sta a fatica, In bilico, dondolando, e con continui crolli. SI posa sulle piante grasse, e II assume una veste crudele, da vendicatrice: I fiori rossi degli aloe sono stretti dalla sua morsa. Il gelo è feroce soprattutto neglo orti e nelle terrazze coltivate a fiori: dal treno si vedono per tutta la costa carciofeti distrutti, lo ha colpito al fiori e degli ulivi fiori rinsecchiti, come se dovunque fosse passato un Innaturale uragano, troppo quieto e troppo silenzioso. Su certi torrenti viaggiano lastre di ghiaccio, e anatre e cigni cercano rifugio verso la foce, Il si vede nuotare con II collo teso verso non si sa dove. Il gelo è obliquo, ma la neve 6 scesa a salti sull'arco della Riviera: sono tutti bianchi I promontori tra II Rola e Sanremo, poi la neve riprende dopo Savona fino a Genova, Improvvisa. Passata la galleria che Immette e Varazze, si entra In un universo candido: la stessa sensazione di quando In pieno Inverno ci si lascia alle spalle la costa con I suol colori persistenti per entrare In Piemonte, e ci si trova In un momento In mezzo alle campagne collinose, uniformemente, assolutamente bianche: soltanto che questa volta la costa non ce la slamo lasciala dietro, stiamo correndo paralleli al mare, a un mare scolorito, nebbioso, Irriconoscibile. Genova è anch'essa nella neve. E sono bianchi I pontili, I moli, certe barche rovesciate a secco sulla spiaggia di Pra. Delle grandi acciaierie di Cornlgllano la neve ha avuto paura: è scesa un po', senza tentare di Imbiancare tutto: lungo I bracci snodabili, lungo I tubi enormi che vanno da un'estremità all'altra del capannoni, qualcuno giallo, qualche altro celeste pallido, la neve ha formato una striscia bianca slmile a quella che talvolta percorre le maniche delle tute sportive. Le vie eleganti del quartiere di Albaro, con le loro ville circondate da giardini, hanno un aspetto severo e magico. Ma tutta la città è trasfigurata. Dove le tubature dell'acqua sono scoppiate, pendono dal cornicioni guglie rovesciate di ghiaccio. Un Inverno come da anni non se ne vedeva. Lo sanno I vecchi contadini che guardano I loro orti distrutti, I bambini che con le scuole chiuse per II freddo giocano con gioia a palle di neve sul marciapiedi e tra le automblll parcheggiate: e I gabbiani, Il ho visti sulla spiaggia Innevata cercare al fondo di un muretto una striscia di sabbia rimasta sabbia, stretti e Impauriti. Gi pGiuseppe Conte

Persone citate: Aubrey Beardsley, Inverni