Una «pezza di stoffa» speciale II cuore di Flavio ora balle sicuro di Daniela Daniele

Una «pezza di stoffa» speciale II cuore di Flavio ora balle sicuro Una «pezza di stoffa» speciale II cuore di Flavio ora balle sicuro «Voglio ringraziarenette - Dieci ore Uno sguardo al letto, il numero 36, un sorriso e tanta voglia di parlare.con tutti di tutto. Flavio Milan, veneziano di 31 anni, gli occhi pieni di gioia appena velati da un ricordo di angoscia, lascerà in settimana 11 reparto di cardiochirurgia delle Molinette diretto dal professor Morea. «Torno a casa, torno a vivere». 'Mi piacerebbe — confida — dire grazie al professor Morea, un grazie grosso cosi. Posso farlo attraverso il vostro giornale? So che il professore e la sua équipe hanno compiuto su di me un intervento molto difficile, con pochissime probabilità di riuscita. E sono qui, felice, a raccontarlo'. Nella camera che divide con un altro degente, sotto gli sguardi attenti della madre e del dottor Enrico Donegani, Flavio Milan ripercorre ate negli ospedali re tutti: torno a casa, sotto i ferri, quattr il suo lungo calvario. 'Nel '59 fui ricoverato proprio qui e mi operò il professor Dogliotti. Dissero che avevo la Tetralogia di Fallot e mi fecero un intervento palliativo che sarebbe dovuto durare una decina d'anni. Un'operazione ben fatta perché per venticinque anni non ebbi più bisogno di andare sotto i ferri'. I disturbi, gravi, si fanno sentire l'anno scorso. Il fiato «si accorcia», Flavio, che si sta laureando in giurisprudenza, non riesce più a concentrarsi nello studio: ogni attività, fisica o mentale, è una fatica insormontabile. Nel luglio scorso è colpito da trombosi. Il medico che l'ha in cura prescrive una serie di esami approfonditi. Flavio vuole tornare a Torino. 'Qui ero stato curato bene — dice — e cut mi sentivo più tranquillo. I cardiologi A Porta Nuova d torno a vivere», dice il o giorni in rianimazio diretti dal professor Brusca mi fecero un delicato esame emodinamica e scoprirono che la precedente diagnosi non era corretta: non Tetralogia di Fallot, ma trasposizione dei grossi vasi. Una cardiopatia fra le più gravi: 'Si trattava — interviene il dottor Donegani —- della cardiopatia del ventricolo destro a doppia uscita, del tipo Taussig-Bing. Flai'io. inoltre, soffriva di una più grave insufficienza aortica valvolare'. «Insomma — riprende il giovane — ero proprio mal ridotto. Ho capito che mi restava pochissimo da im>cre. Ci voleva un intervento radicale, per correggere del tutto il "guasto" del mio cuore. Era 1' unica possibilità che ai'ci'o di cavarmela'. Giorno dopo giorno la madre lo vede peggiorare. 'Era assente, senza forze e senza fiato — racconta —, una pena tremenda. In opo la sospensione giovane veneziano ne: in settimana u questo periodo, per fortuna, ho avuto tanto aiuto da tutti: pensi che all'hotel Smeraldo i proprietari mi hanno ospitata gratis per due mesi...'. 'Nei venti giorni prima dell' operazione — ricorda Flavio — ho deciso di tagliare i ponti con il resto del mondo: niente radio, né tv, né giornali. Rilassamento totale. Sono arril'ato alla mattina del 19 dicembre, data stabilita, sereno e sicuro che tutto sarebbe andato per il meglio. Prima di entrare in sala ho preferito non l'edere 7nia madre. Non l'olevo emozionarmi'. Quella mattina scambia qualche battuta scherzosa con suor Camilla ('Senza suor Camilla il reparto non brilla...'), entra in sala operatoria alle 8 e ne esce alle 18. Il dottor Donegani, che ha assistito all'intervento di Morea insieme con i suoi colleghi Di Summa e Villani, lo sintetiz¬ della partita Juve-La operato alle Moliscirà dall'ospedale za cosi: 'Per correggere radicalmente la grave insufficienza aortica valvolare abbiamo messo una "pezza di stoffa speciale" intracardiaca e un tubo ssterno per unire il ventricolo con l'arteria polmonare. Poi abbiamo sostituito la valvola aortica-. Flavio si risveglia lentamente, rimane per quattro giorni in rianimazione, poi torna al suo letto. Il viso ha riacquistato colore, lo sguardo gioia di vivere. La notte di Capodanno ha brindato all'85 proprio con il dottor Donegani che era di guardia. 'Perché le ho chiesto di scrivere queste cose? Per dire a tanti cardiopatici che non è necessario andare all'estero, per dire che certa cattwa fama del Blalock appartiene al passato e che qui io sono rinato. Crede sia possibile scriverlo?'. Daniela Daniele Lazio per la neve

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