L'afta ha provocato l'abbattimento di un migliaio di animali

L'afta ha provocato l'abbattimento di un migliaio di animali L'afta ha provocato l'abbattimento di un migliaio di animali In Emilia la paura è finita Modena riapre il mercato L'ultimo focolaio della malattia è stato scoperto un mese fa - In pochi giorni vaccinati 170 mila bovini e quattrocentomila suini - Escluso il contagio con gli allevamenti cuneesi Scoperta un'epidemia di peste suina in un allevamento a Soncino in provincia di Cremona DAL NOSTRO INVIATO MODENA — •L'afta-story è finita», dicono i modenesi con la tipica visione beffarda ma reale della vita ed ora tirano un sospiro di sollievo. La grande paura è passata e tutti i mercati di bestiame emiliano-romagnoli ma soprattutto quello di Modena (il più importante d'Italia) riapriranno il 17 gennaio. Le contrattazioni al foro boario avrebbero potuto svolgersi già da questa settimana, ma lo slittamento della data di apertura è stata solo una ulteriore misura precauzionale. Dal 6 dicembre, dopo la scoperta dell'epidemia di afta epizootica, i capi abbattuti sono stati un miglialo ed hanno interessato parecchi Comuni della zona (San Prospero sulla Secchia, Bomporto, Bastiglia, Soliera, Cavezze, Campogalltano) oltre a San Giovanni in Persicelo e Crevalcore in provincia di Bologna e Rublera nel Reggiano. Il timore era rappresentato dal rischio che s'Infettassero le stalle da latte, Il danno poteva essere di 360 miliardi. «Ora possiamo dire di essere sufficientemente tranquilli e moderatamente ottimisti — dice Carlo Saccani Vezzanl, assessore provinciale all'agricoltura nel Modenese — visto che l'incubazione del virus è di 15 giorni e ormai non si sono più verificati altri casi dall'ultimo focolaio che risale ad un mese fa. Inoltre per quanto riguarda il Piemonte non mi risulto che i capi infetti venissero dalla nostra eona e fossero il veicolo di trasmissione di afta visto che noi in 5 giorni abbiamo completato la vaceinasione di oltre 170 mila bovini e 400 mila suini». «Se l'infezione fosse scoppiata realmente nel mercato locale a quest'ora sarebbe appestato tutto l'Europa — spiega il dottor Silvano Ballestrazzl, vicedirettore della Federazione provinciale Coltivatori diretti di Modena —. La nostra esportatone riguarda più che altro carne e insaccati (prosciutti, salami, ecc.), mentre i problemi connessi sono stati parecchi». Si potevano salvare tutti questi capi? «Certo, il bestiame ammalato di afta non muore e si salva però c'è sempre il rischio di contagi. Le precauzioni drastiche sono state prese per la Comunità europea. La Cee PEUGEOT TALBOT COSTRUIAMO SUCCESSI vedendo che noi abbiamo affrontato il problema con serenità ha evitato di prendere certe misure drastiche». In parole povere potevano chiudere le frontiere con conseguenze ben più gravi. La direttiva quindi è venuta direttamente dal ministero della Sanità con l'ordine di abbattimento Indiscriminato. Nel Bresciano invece i focolai accertati di infezione di afta sono una quindicina e riguardano cinque Comuni della Bassa confinanti con la zona del Cremonese: Ghedi, Montlchiarl, Leno, Gottolengo e Gamba™. A Brescia, all' Istituto zooprofllattico sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna, dopo quanto è successo nelle ultime settimane sono in continua Nel Cuneese verra emergenza e lavorano anche nei giorni festivi. Si sta estendendo l'epidemia? «Direi proprio di no — dice il direttore, professor Gianluigi Gualandi —, con la vaccinazione massiva tutti gli animali sono stati immunizzati». Avete già individuato le cause? 'E' il virus "A 5 Europa"». La provenienza? «Qui da noi, sicuramente da Modena dove c'è un grande mercato e ce n'è un altro sempre molto importante a Brescia. Ne consegue un notevole movimento di acquirenti e mediatori». A proposito, in Lombardia dicono ci sia la peste suina. «Si, a Soncino, in provincia di Cremona, in un allevamento di 17 mila capi. Però intendia¬ nno abbattuti solo gl moci bene: non li hanno ammazzati tutti ma solo un centinaio; gli altri erano tutti capi vaccinati». C'è una direttiva Cee: impone che gli animali colpiti da afta devono essere tutti abbattuti; per i suini ammalati di peste il metro di valutazione è diverso? «JVo, vale anche per i maiali. Difatti quelli ammalati, e solo quelli, sono stati abbattuti». A Campogalltano, sempre per i bovini, solo 5 erano ammalati eppure non se n'è salvato nessuno. «Sì, a Campogalliano è andata così, ma intendiamoci bene: avevano incominciato con quel ritmo che non si può certo mantenere perché son soldi che sfumano. E non c'è Stato che regga». Ivano Barbiero gli animali infetti

Persone citate: Carlo Saccani, Gamba, Ghedi, Gianluigi Gualandi, Ivano Barbiero, Leno, Silvano Ballestrazzl